martedì 3 agosto 2004

Recensione LA FINESTRA DI FRONTE

Recensione la finestra di fronte




Regia di Ferzan Ozpetek con Giovanna Mezzogiorno, Raoul Bova, Massimo Girotti, Filippo Nigro, Serra Ylmaz

Recensione a cura di peucezia

A un anno di distanza da "Le fate ignoranti" Ozpetek propone "La finestra di fronte" il cui titolo sembra mutuato da un classico del cinema "La finestra sul cortile" di Alfred Hitchcock.
In effetti nel film c'è anche un elemento "giallo" ma in realtà le tematiche affrontate dal regista sono ben altre.

La protagonista assoluta della storia è Giovanna (Giovanna Mezzogiorno) una giovane donna sposata e madre di due figli.
Giovanna trascina giorno per giorno la sua esistenza preda di apatia e disillusione, ha un lavoro che non le piace e con suo marito (Filippo Nigro, già visto ne "Le fate ignoranti" in un ruolo minore) la passione e l'amore hanno lasciato il posto a un ménage monotono e stanco.
La possibilità di svolta esiste ed è rappresentata da due personaggi: il vicino di casa che ha la finestra di fronte (un Raoul Bova versione Clark Kent - la montatura degli occhiali è decisamente superata!) e l'anziano privo di memoria incontrato per strada (Massimo Girotti, a cui peraltro è dedicato il film, nella sua ultima interpretazione prima della scomparsa).

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lunedì 2 agosto 2004

Recensione LE FATE IGNORANTI

Recensione le fate ignoranti




Regia di Ferzan Ozpetek con Margherita Buy, Stefano Accorsi, Serra Yilmaz, Andrea Renzi, Gabriel Garko

Recensione a cura di peucezia

Terzo film dopo "Il bagno turco" e "Harem Suare" del regista di origine turca Ferzan Ozpetek; si ispira per il suo titolo ad una tela del pittore Magritte (anche se nel film si attribuisce il quadro donato al marito defunto della protagonista ad un fantomatico Joseph Lanti).
Le fate ignoranti sono dei personaggi un po' stravaganti che sono in grado di cambiare la vita di chi incontrano ignorando il peso delle possibili conseguenze.

Una fata ignorante, l'omosessuale Michele (Stefano Accorsi) cambia in maniera definitiva la vita di Antonia (Margherita Buy) altoborghese perfettina prigioniera delle convenzioni e della sua routine costruitasi da sempre.
Antonia ha un lavoro, una bella casa e un marito che ama ma all'improvviso un drammatico incidente che stronca prematuramente la vita del marito le cambia l'esistenza.
Antonia scopre che suo marito aveva un amante da sette anni e che da allora conduceva un'esistenza parallela a lei totalmente sconosciuta.
All'ombra di un gazometro, moderno minareto, in un quartiere popolare di Roma vive in un caseggiato degradato una comunità di diversi rifiutati dal mondo esterno: omosessuali, profughi, travestiti, ninfomani e l'immancabile malato terminale di AIDS (interpretato in maniera mirabile da un noto bello cinematografico Gabriel Garko).
A dispetto della loro condizione di emarginati i membri di questa comune appaiono solidali tra loro e soprattutto felici tanto da spingere Antonia dapprima restìa nei loro confronti a iniziare con loro una amicizia sempre più profonda.

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