giovedì 30 settembre 2004

Recensione THE CHRONICLES OF RIDDICK

Recensione the chronicles of riddick




Regia di David Twohy con Vin Diesel, Colm Feore, Thandie Newton, Judi Dench, Alexa Davalos, Karl Urban, Nick Chinlund, Chris Astoyan, Keith David

Recensione a cura di Logan

Se avete visto "Pitch Black" sarete sicuramente entusiaste di correre a vederne il seguito... se proprio volete un consiglio, non fate come il sottoscritto che ormai alla soglia dei 30 si illude ancora che il seguito di un film che ha apprezzato sia superiore o almeno pari al precedente.
Non vorrei essere troppo drastico in questa recensione, perché comunque la pellicola la ritengo buona sotto certi punti di vista, ma è meglio cominciare a rinfrescarci un po? la memoria.

Innanzi tutto vi ricordate la piccola protagonista Jack (camuffata da ragazzo) del primo film? La ritroviamo diversi anni dopo ormai donna, ospite di un pianeta prigione; e ricordate Riddick il killer palestrato che la salvava dai terribili alieni? Ritroviamo anch?egli in fuga di pianeta in pianeta dai cacciatori di teste; invece l?altro superstite Iman (Keith David) ha ben pensato di metter su famiglia su un tranquillo pianeta. Tranquillo pianeta che ha ormai le ore contate a causa dell?imminente invasione della flotta dei Necromonger, una civiltà guidata da Lord Marshall, che tende a sottomettere alla propria religione tutti i pianeti che si trova sulla propria strada.

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venerdì 24 settembre 2004

Recensione MARE DENTRO

Recensione mare dentro




Regia di Alejandro Amenabar con Javier Bardem, Belén Rueda, Celso Bugallo, Joan Dalmau, Lola Dueñas, Francesc Garrido

Recensione a cura di fromlucca

"Gran film": queste le mie parole quando sono uscito dal cinema.
Con una grande regia di Amenábar, giustamente premiata a Venezia. Bello il montaggio (eseguito dallo stesso regista), con attacchi in dissolvenza significativi tra volto e volto, molta profondità di campo nelle inquadrature con l'operatore che cambia il fuoco sull'oggetto protagonista della scena, e un inizio che ricorda moltissimo il capolavoro "Quarto potere". Nel film di Orson Welles, siamo all'esterno della residenza del protagonista, per progressivamente andare attraverso una finestra, verso la morte. E' la camera di Charles F. Kaine, sdraiato e deceduto, con l'ingresso in campo di un infermiera, a coprire il suo corpo. In "Mare dentro" si parte indagando dall'interno di una camera, con un piano sequenza (...alla Orson Welles), si introduce un personaggio simil "infermiera", si passa al protagonista sdraiato Sampedro, e si esce dalla finestra, per cominciare un lungo percorso: al contrario di "Quarto Potere", si sta giusto iniziando ad andare verso la morte, che non è invece punto di partenza del film, come in Welles.

Questo film sul difficile tema dell'eutanasia, con molti altri temi inclusi (la Chiesa, il cosa c'è dopo la morte, l'amore...), non sarà certo un film ottimistico per un handicappato che lo vede, ma credo e spero che non prenda posizione sul mondo del tetraplegico: il protagonista sottolinea fortemente che è una sua decisione, non si fa portavoce del mondo degli handicappati.

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martedì 21 settembre 2004

Recensione EAST IS EAST

Recensione east is east



Regia di Damien O'Donnel con Om Puri, Jordan Routledge, Linda Basset, Archie Panjabi, Emil Marwa

Recensione a cura di peucezia

Il film di produzione inglese, uscito nel 1999, fa parte del filone della commedia etnica avendo come protagonisti i membri di una famiglia anglo-pakistana.
Siamo nei primi anni Settanta in un sobborgo londinese abitato perlopiù da emigrati di varie etnie (la storia si apre infatti con una processione di stampo cattolico). Il capofamiglia George Khan (Om Puri) soprannominato Gengis dai figli per la sua severità, vorrebbe che i suoi sette ragazzi mantenessero le usanze della sua terra, il Pakistan, ma deve combattere con le idee dei ragazzi ben decisi invece a farsi una vita seguendo usi e costumi della terra d'adozione e con la moglie inglese Ella (Linda Bassett, già vista in "Mary Reilly", una singolare trasposizione della storia del dr. Jekyll e mr. Hyde).

Trasposizione cinematografica di una commedia di successo, la pellicola mantiene le caratteristiche proprie della farsa rinunciando forse a quelli che potrebbero essere i suoi punti di forza e cioè il conflitto generazionale e le differenze culturali tra due diverse etnìe.

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