venerdì 29 maggio 2009

Recensione VOLTI

Recensione volti




Regia di John Cassavetes con John Marley, Lynn Carlin, Gena Rowlands, Seymour Cassel

Recensione a cura di A. Cavisi

Il matrimonio di Maria e Richard Frost è ormai in dirittura d'arrivo, appesantito dalle convenzioni non solo sociali, ma anche matrimoniali.
Lui trova la felicità e la libertà interiore ed esteriore con la prostituta Jeannie, lei va in discoteca con le amiche, dove conosce il giovane e affascinante Chet.

Sulle orme di quello che fu il suo esordio, "Ombre", Cassavetes gira una pellicola che più che un film pare la vita reale. Questa volta però, anche se le tecniche utilizzate sono più o meno le stesse (attori lasciati liberi di interpretare, primi piani particolarissimi e molto intensi, colonna sonora intradiegetica e via dicendo), non c'è una completa assenza di canovaccio o sceneggiatura, dato che a differenza di "Ombre" in "Volti" c'è un nucleo centrale dal quale si dipanano poi le varie vicende narrate.
Se in "Ombre" i protagonisti venivano castrati nelle loro ambizioni da una società convenzionale e chiusa in se stessa in cui pur anelando a migliorare le proprie condizioni si trovavano costretti a scendere a compromessi, in "Volti" i due protagonisti (il marito per primo, la moglie solo forse per spirito emulativo e di vendetta) cercano in tutti i modi di superare le barriere dettate dal luogo comune, dalla routine, dalla convenzionalità, cercando la libertà in una serata fuori, in una bevuta in compagnia o in uno scoppio di risa e di balli sfrenati.

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giovedì 28 maggio 2009

Recensione UNA NOTTE AL MUSEO 2 - LA FUGA

Recensione una notte al museo 2 - la fuga




Regia di Shawn Levy con Ben Stiller, Amy Adams, Owen Wilson, Bill Hader, Hank Azaria, Ricky Gervais, Craig Robinson, Steve Coogan, Dick Van Dyke, Christopher Guest, Eugene Levy

Recensione a cura di pompiere (voto: 3,0)

Dopo tre anni, durante i quali ci siamo illusi di tenere lontani dai nostri sguardi ulteriori avventure notturne su guardiani notturni di musei notturni, ecco che la 20th Century Fox ha pensato bene di replicare il successo commerciale del primo "Night at the Museum". E quindi ritroviamo il nostro eroe Larry, un paio di anni dopo le ultime peripezie al Museo di Storia Naturale, che fa telepromozione per una torcia fosforescente, per l'osso super saporito, per il portachiavi imperdibile e la sega elettrica superturbo.
È diventato un manager di successo a capo della "Daley Devices", è rispettato, è un vero (?) capitano d'industria. Per la verità, visto lo sguardo truce impostato subito da Stiller, sembra contento come se stesse partecipando al suo funerale; si vede che lavora senza tanta passione e trasporto, insomma. Ha nostalgia per il vecchio, caro Museo di Storia e, ogni tanto, passa a far visita alle sue "figurine".
Senonché, all'improvviso, scopre che i suoi amori serali prediletti stanno per essere trasferiti negli archivi federali del Museo Smithsonian, a Washington DC, e chiusi in un deposito. Non appena Larry potrà raggiungerli, le creaturine prenderanno di nuovo vita e sarà subito "awake time!".

In un quarto d'ora la storia è già tracciata e lo sguardo di Ben Stiller troppo serioso per credere che assisteremo a una commedia. Ma tant'è, si vede che il bravo attore non aveva tra le mani progetti migliori di questo (difficile da credere, ma vogliamo sperare che sia questo il motivo che l'ha spinto a partecipare a questa fesseria).
Lo accompagnano nell'infelice avventura Amy Adams, nei panni di Amelia Earhart, la prima donna ad attraversare l'Atlantico, lontana mille miglia dalla splendida prestazione offerta in "Il dubbio", Owen Wilson, la miniatura del west, chiuso per gran parte del film in un container o in una clessidra, e comunque non pervenuto a livello di recitazione, più qualche altro volontario dell'ultimo minuto come Hank Albert Azaria e Alain Chabat.

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Recensione UNA NOTTE AL MUSEO

Recensione una notte al museo




Regia di Shawn Levy con Ben Stiller, Robin Williams, Carla Gugino, Kim Raver, Mickey Rooney, Dick Van Dyke, Bill Cobbs

Recensione a cura di pompiere (voto: 4,5)

Nel 2006, il buon Chris Columbus (che ricordiamo ottimo direttore di film di successo come "Mamma, ho perso l'aereo" e i primi due episodi di "Harry Potter") 'opzionò' il libro illustrato per bambini del ceco Milan Trenc intitolato "Night at the Museum" e lo ridusse a soggetto per una delle pellicole più fortunate di quell'anno. A interpretare il protagonista, Larry Daley, fu chiamato Ben Stiller; il suo ruolo di padre divorziato che non riesce più a comunicare con il figlio di dieci anni era uno dei ruoli "leggeri" più ambiti.
Stiller fu diretto dall'incapace Shawn Levy (regista dell'ultima "Pantera rosa") che ottenne anche la partecipazione di due caratteristi di lusso come Mickey Rooney e Dick Van Dyke (lo spazzacamino di "Mary Poppins"), oltre a quella di Pierfrancesco Favino, alla sua prima esperienza d'oltreoceano, nei panni di Cristoforo Colombo.

Nel film, Larry, indebitato fino al collo, ottiene un lavoro come guardiano notturno al Museo di Storia Naturale di New York, credendo di poter guadagnare soldi senza troppi sforzi, ma non sa che durante le ore notturne il museo prende vita: leoni e scimmie iniziano a gironzolare per le sale, personaggi come Attila escono dalla loro teca, il bellissimo scheletro del Tyrannosaurus Rex minaccia Larry e l'intera struttura con le sue capacità demolitrici.
In soccorso di Daley arriveranno il fiducioso presidente americano Teddy Roosevelt (Robin Williams) e qualche altro personaggio storico "di passaggio", i quali aiuteranno Larry a ritrovare quell'autostima che era andata perduta...

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mercoledì 27 maggio 2009

Recensione ANTICHRIST

Recensione antichrist




Regia di Lars Von Trier con Willem Dafoe, Charlotte Gainsbourg

Recensione a cura di Anna Maria Pelella

Un bambino cade dalla finestra mentre i suoi genitori sono impegnati in un amplesso. Successivamente i due si trasferiscono in una casa nel bosco per elaborare il lutto. E là si impegnano in una schermaglia per lo smaltimento della colpa e l'assunzione di responsabilità circa l'evento.

"Tu mi volevi uccidere?"

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Recensione SPIDER-MAN

Recensione spider-man




Regia di Sam Raimi con Tobey Maguire, Kirsten Dunst, Willem Dafoe, James Franco, Cliff Robertson, Rosemary Harris, Ron Perkins, J.K. Simmons, Stanley Anderson, Ted Raimi

Recensione a cura di JackR

Peter Parker è un brillante ma impacciato e solitario studente di liceo che vive con gli zii Ben e May che lo hanno cresciuto come un figlio; è innamorato da sempre della vicina di casa Mary Jane Watson, ma troppo timido per dichiararsi. Morso accidentalmente da un ragno geneticamente modificato, Peter si ritrova con poteri eccezionali, e abilità simili a quelle di un ragno: super-forza, capacità di arrampicarsi sui muri, ragnatela organica. Inizialmente Peter decide di usare i suoi poteri per fare un pò di soldi, ma lascia scappare un ladro che qualche tempo dopo uccide suo zio Ben. Catturato il ladro, Peter promette a se stesso di onorare la memoria di Ben non commettendo mai più lo stesso errore e ricordando sempre ciò che Ben gli ha insegnato, ovvero che "da grandi poteri derivano grandi responsabilità". Contemporaneamente Norman Osborn, ricco magnate e padre di Harry, uno dei pochi amici di Peter e attuale ragazzo di Mary Jane, impazzisce in seguito all'assunzione di una formula per l'aumento delle capacità fisiche nell'ambito di un progetto per l'esercito e comincia a seminare il panico a New York nei panni di Goblin. Spider-Man interviene ad ostacolarlo, ma non passa molto tempo prima che Norman capisca chi nasconda la maschera dell'eroe e passi a mettere in pericolo le vite dei cari di Peter, giungendo ad un inevitabile, mortale scontro finale.

Il primo numero di "The Amazing Spider-Man" è uscito nel 1963, per gentile concessione di Stan Lee e Steve Ditko. Da allora, il punto di forza di Spider-Man è sempre stato Peter Parker con la sua rete di relazioni umane, prima che le sue avventure in costume, e soprattutto le conseguenze spesso drammatiche della sua doppia vita. La morte di Gwen Stacy e suo padre, la morte di Harry Osborn, la saga del Clone, la perdita di una figlia, il rapimento di zia May, fino allo sconclusionato recente patto con Mefisto (praticamente il Diavolo dell'universo Marvel) che ha sottratto a Peter anche il suo matrimonio e l'amore di Mary Jane... Fino al prossimo colpo di scena.
La costante in tutti questi anni è sempre stata l'incredibile forza con cui Peter è riuscito a uscire da situazioni impossibili e drammatiche, in nome del suo mantra, e a diventare da timido studente occhialuto, un uomo adulto e responsabile, un eroe a tutti gli effetti. Tutta la filosofia Marvel del super-eroe con super-problemi è racchiusa in Spider-Man, non a caso personaggio simbolo della casa di produzione americana, anche perchè l'immedesimazione tra il lettore medio di fumetti (adolecente un po' nerd) e Peter Parker è praticamente immediata, ed il suo riscatto, benché segreto, è il riscatto che tutti quelli vessati dai compagni di scuola o dai superiori e magari sfortunati con le donne sognano almeno una volta nella vita.
È evidente che portare al cinema una riduzione di una saga lunga trentacinque anni con un tale fardello di responsabilità per l'immagine della Marvel e del personaggio non era impresa da poco, ma va detto che, almeno per il primo film, Sam Raimi e i realizzatori del film hanno fatto un ottimo lavoro, riuscendo a soddisfare sia i fan hard-core di ogni età sia i neofiti.

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martedì 26 maggio 2009

Recensione FACE OFF

Recensione face off




Regia di John Woo con John Travolta, Nicolas Cage, Joan Allen, Gina Gershon, Alessandro Nivola, Thomas Jane

Recensione a cura di VincentVega1 (voto: 8,5)

"Face off: due facce di un assassino", lo stesso volto di un regista.
Abbandonata Hong Kong, John Woo poté finalmente mettere piede in terra hollywoodiana e dare più visibilità al suo talento di uomo d'azione. Non fu per nulla facile: proprio come gli era accaduto in patria ad inizio carriera, dovette fare i conti con produttori privi di aspettative e spesso convinti delle loro idee. Le grandi major americane gli lasciarono uno scarso controllo non solo sul copione ma anche sulle scelte stilistiche di regia, uno dei suoi punti di forza.
"Hard Target" e "Broken Arrow" furono così dei fiaschi annunciati per la critica ma, fortunatamente, non ebbero lo stesso destino al botteghino: questo lasciò all'hongkongese Woo la massima libertà per dar vita a quello che sarà il suo film Hollywoodiano migliore: "Face off".

Sean Archer e Castor Troy sono un agente dell'FBI e un terrorista internazionale che si danno la caccia da anni, ancor più dopo la morte del figlioletto del "buono" Archer per mano di Troy. Ecco che finalmente, a seguito di un violento scontro a fuoco nell'aeroporto di Los Angeles, Archer cattura Troy, che esce dallo scontro in un coma apparentemente irreversibile. Purtroppo però le sue risorse sembrano essere infinite: il terrorista ha nascosto una pericolosissima bomba nella città degli angeli prima dell'incidente. Saranno inutili i tentativi di Archer di far parlare i suoi scagnozzi e così il poliziotto sarà costretto, attraverso un futuristico intervento chirurgico, a prendere le sembianze del terrorista e cercare di far parlare suo fratello Pollux, rinchiuso in un carcere di massima sicurezza. La vera azione comincerà quando Castor, risvegliatosi dal coma, si sottopone alla stessa operazione chirurgica del nemico Archer, assumendo le sue sembianze ed infiltrandosi nella sua vita professionale e privata.

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lunedì 25 maggio 2009

Recensione IL SANGUE DEI VINTI

Recensione il sangue dei vinti




Regia di Michele Soavi con Barbora Bobulova, Giovanna Ralli, Michele Placido, Alessandro Preziosi, Stefano Dionisi

Recensione a cura di Mimmot

Ancora frastornati dall'attenzione mediatica, con contorno di polemiche, che hanno accompagnato la pubblicazione del libro "Il sangue dei vinti" di Giampaolo Pansa, ecco puntuale apparire la sua trasposizione cinematografica per il grande e, successivamente, piccolo schermo.

In quel suo libro Pansa si appropria di un cavallo di battaglia delle destre, tentando una improbabile e faziosa revisione storica dei fatti seguiti l'8 settembre del 1943, facendo sue le tesi antiresistenziali della pubblicistica fascista, spacciandole come verità assolute e dogmi di fede che sviliscono e criminalizzano il sacrificio e il valore di quanti si batterono e persero la vita per liberare il Paese dalla dittatura nazifascista.
Un'operazione, la sua, che non rispetta la memoria di quanti sono morti per consentire a lui, e a quanti come lui, di avere la libertà di poter scrivere i suoi annuali almanacchi antiresistenziali, ma che non glorifica nemmeno i caduti di coloro che scelsero di stare tra quelli che la storia ha giudicato dalla parte sbagliata.

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Recensione QUERELLE DE BREST

Recensione querelle de brest




Regia di Rainer Werner Fassbinder con Laurent Malet, Jeanne Moreau, Franco Nero, Brad Davis

Recensione a cura di pompiere (voto: 7,0)

Tratto dal romanzo omonimo di Jean Genet, "Querelle de Brest" è stato l'ultimo film diretto dal grande Rainer Werner Fassbinder, prima della sua morte a causa di un presumibile abuso di droghe. Arrivò sugli schermi del Festival di Venezia nel 1982, pochi mesi dopo il decesso dell'autore, sull'onda di fragori sensazionalistici a causa dei contenuti e di alcune scene provocanti.

La pellicola racconta le vicende del marinaio Georges Querelle (Brad Davis), sbarcato a Brest con la nave "Vengeur" a capo della quale governa il tenente Seblon (Franco Nero), invaghito dalla bellezza di Querelle. Ma nel porto della cittadina francese il giovane uomo di mare farà la conoscenza dell'ambiguo Nono (Gunther Kaufmann), gestore, insieme alla moglie Lysiane (Jeanne Moreau), di un bordello famigerato chiamato "La Feria", e incontrerà suo fratello Robert, amante della consorte di Nono. In un paese costiero tutto ricostruito in studio come fosse un porto di una città equatoriale, Querelle vivrà avventure amorose, intrallazzi ricettatori, corteggiamenti subdoli e meschini tradimenti.

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venerdì 22 maggio 2009

Recensione I DIAVOLI

Recensione i diavoli




Regia di Ken Russell con Oliver Reed, Vanessa Redgrave, Dudley Sutton, Max Adrian, Gemma Jones

Recensione a cura di The Gaunt (voto: 9,0)

La vicenda dei Diavoli di Loudon è ripresa da un fatto realmente accaduto in Francia nella prima metà del XVII secolo, e storicamente viene considerato come il più famoso caso di possessione demoniaca di massa della storia, epilogo di un periodo costellato dalla guerra di religione che imperversò in Francia negli ultimi cinquant'anni tra i cattolici e gli ugonotti. Questo fatto fu fonte di ispirazione per lo scrittore Aldous Huxley che ne trasse un romanzo dal titolo "I diavoli di Loudon" per essere successivamente adattato per il teatro da John Whiting.

La materia molto scottante del soggetto di Huxley ha convinto il regista inglese Ken Russell ad un suo adattamento cinematografico, convinto che un tema del genere fosse molto vicino alle sue corde e che rappresentasse una ghiotta possibilità di sfogare il suo enorme talento visivo.

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giovedì 21 maggio 2009

Recensione L: CHANGE THE WORLD

Recensione l: change the world




Regia di Hideo Nakata con Ken'ichi Matsuyama, Asaka Seto, Narushi Fukuda, Erika Toda

Recensione a cura di Anna Maria Pelella

"L: Change the World" è uno spin-off che tratta degli ultimi giorni di vita del popolare personaggio del manga "Death Note", da cui sono stati tratti due film e una serie anime di trentasette episodi.
L è un detective sui generis che contribuisce a risolvere l'enigma della morte apparentemente naturale di una gran quantità di assassini e delinquenti riconosciuti colpevoli. In questo nuovo episodio egli si occupa di alcuni terroristi che cercano di diffondere un'arma batteriologia per cui non esiste antidoto.

Diciamolo subito: chi si aspettava un seguito all'altezza dei due precedenti film rimarrà assai deluso.
Sia pure con qualche difficoltà, i film "Death Note" e "Death Note: The Last Name" erano comunque delle opere coerenti e ben riuscite. L'unico problema poteva forse essere ascritto alla durata, che risultava appesantita da un ritmo di narrazione abbastanza lento, stile anime, del resto.
In ogni caso erano film con un'anima ben delienata e caratterizzati culturalmente in maniera molto definita. Gli Shinugami o anche lo stesso L erano personaggi molto intriganti, al punto tale da far risultare, per contrasto, insipido proprio il protagonista Light Yagami, che per primo trovava il Death Note e si metteva a far pulizia di cattivi, come ogni eroe buono sogna di fare.

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mercoledì 20 maggio 2009

Recensione ATTENTI AL BUFFONE

Recensione attenti al buffone


Regia di Alberto Bevilacqua con Enzo Cannavale, Graziano Giusti, Adriana Innocenti, Giuseppe Maffioli, Nino Manfredi

Recensione a cura di A. Cavisi (voto: 7,0)

Il noto romanziere Alberto Bevilacqua talvolta ha prestato il suo talento al cinema. In questo caso il suo progetto è a dir poco ambizioso e pretenzioso e, a dirla tutta, non riesce a raggiungere pienamente l'obiettivo che molto probabilmente si era prefisso. La pellicola, permeata da una patina di intellettualismo spesso irritante ed esageratamente ostentata, ma a tratti anche pungente e salace, ha dei momenti di alta ironia intelligente e sagace, ma purtroppo ha anche numerose cadute di stile e scene di gusto incerto e di dubbia eleganza e raffinatezza. Interessante il tema portante che è quello della supremazia dell'intelligenza e dell'astuzia, della cultura e della ricchezza interiore a discapito della mera e cieca ambizione, della cupidigia, dell'ingordigia e dell'avidità. Laddove ascoltiamo quasi rapiti i discorsi del protagonista Marcello, sia con l'amico di sempre, sia con i suoi "genitori" (o quelli che gli hanno fatto da genitori), sia col cameriere del suo rivale, veniamo poi subito colti da una sorta di repulsione e avversione per il personaggio di Cesare, ma soprattutto di Giulia, la consorte fedifraga.

Al tema del tradimento, che fa solo da pretesto per rappresentare ben altro, subentrano numerose questioni che contribuiscono forse a svalutare la più interessante lotta tra bene/male, intelligenza/ignoranza, come lo sguardo sugli innumerevoli vizi di Cesare e compagnia (che vanno dal sessuale al culinario, che costituiscono però la parte meno riuscita della pellicola e la più oscena).

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martedì 19 maggio 2009

Recensione SEVERANCE - TAGLI AL PERSONALE

Recensione severance - tagli al personale




Regia di Christopher Smith con Claudie Blakley, Toby Stephens, David Gilliam, Andy Nyman, Tim Mcinnerny, Laura Harris, Danny Dyer

Recensione a cura di Anna Maria Pelella

I dipendenti addetti alle vendite ed al marketing della Palisade, azienda produttrice di armi, vengono premiati con un fine settimana in un cottage in centro Europa. Arrivati sul luogo si trovano in una catapecchia nei boschi. E come se non bastasse pare esserci un pazzo assassino che gli dà la caccia, usando trappole e mine antiuomo.

Leviamoci subito il pensiero: "Creep", precedente film di questo discontinuo regista, era girato molto meglio e risultava pure più originale. L'idea di una notte di tensione nella metropolitana di Londra era stata sviluppata con intelligenza e un pizzico di cattiveria; seppur non geniale, si trattava di certo di un lavoro ben fatto.
In questo nuovo film, nonostante la tanto strombazzata stoccata antimilitarista, non c'è traccia della tensione del primo, né si ravvisa una possibilità di cogliere davvero un sottotesto che smentisca l'impressione di avere davanti il solito slasher estivo con battute demenziali, come nella peggiore produzione americana, roba insomma da far felice il Tarantino delle grindhouse.

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lunedì 18 maggio 2009

Recensione ANGELI E DEMONI

Recensione angeli e demoni




Regia di Ron Howard con Tom Hanks, Ewan McGregor, Ayelet Zurer, Stellan Skarsgård, Curt Lowens, Pierfrancesco Favino, Armin Mueller-Stahl, Carmen Argenziano, Ursula Brooks, Nikolaj Lie Kaas, Thure Lindhardt, Elya Baskin, Cosimo Fusco, David Pasquesi, Victor Alfieri, Endre Hules

Recensione a cura di Amira (voto: 5,0)

Come era prevedibile, dopo il successo del film "Il Codice da Vinci", lo scrittore Dan Brown e il regista Ron Howard hanno cominciato immediatamente a lavorare alla trasposizione cinematografica di un secondo libro, "Angeli e Demoni".
Dan Brown, autore di entrambi i romanzi, deve la sua fama principalmente alle polemiche sollevate dalle tesi contenute nel libro "Il Codice da Vinci, le quali oltre a fomentare accesi dibattiti tra storici e studiosi dell'arte hanno suscitato le ire della chiesa cattolica. Tutto ciò, più che danneggiare libro e pellicola, non fece loro che pubblicità gratuita.

Nonostante il protagonista sia il medesimo, il professor Langdon, esperto di simbologia religiosa, le vicende narrate in "Angeli e Demoni" non sono in alcun modo legate a quelle de "Il Codice da Vinci", che è stato scritto anni dopo; tuttavia in ambito cinematografico, per (comprensibili) motivazioni di sceneggiatura, il primo è presentato come sequel del secondo.
"Angeli e Demoni" non contiene nessuna critica né alla Chiesa, né alla sua storia o ai suoi dogmi, ma la sua trama si svolge prevalentemente all'interno della Città del Vaticano, tra le sue strutture e le sue corporazioni, che avranno nella storia un ruolo fondamentale ma giudicabile unicamente dallo spettatore.
Ciò è bastato a sollevare numerose polemiche, soprattutto da parte della Chiesa, che ha attaccato apertamente il film prima ancora di averlo visionato, definendo il suo contenuto "altamente denigratorio, diffamatorio ed offensivo per i valori della Chiesa e per il prestigio della Santa Sede".
A tali critiche il regista Ron Howard e l'attore protagonista Tom Hanks hanno sempre risposto con assoluta tranquilità e un pizzico di umorismo: "se i preti non sono d'accordo con il nostro film semplicemente possono non venire a vederlo". E ribadendo inoltre che si sta parlando sempre e solo di un film.
Ulteriore pubblicità è arrivata dai siti internet ufficiali e dalle locandine del film di cui è stata letteralmente tappezzata la capitale, dove si è svolta l'anteprima mondiale della pellicola.

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