mercoledì 29 settembre 2010

Recensione LA HORDE

Recensione la horde




Regia di Yannick Dahan, Benjamin Rocher con Eriq Ebouaney, Jo Prestia, Jean-Pierre Martins, Aurélien Recoing, Claude Perron

Recensione a cura di Giordano Biagio

Nella banlieue (periferia) parigina quattro poliziotti, tre uomini e una donna, decidono di vendicare un amico-collega, Mathias, assassinato da un gruppo di criminali che vivono rinchiusi in un immobile condominiale fatiscente. Il capo del gruppo, Ouessem, partecipa al funerale dell'amico e promette alla moglie del defunto che il regolamento dei conti avverrà senza altre perdite del loro gruppo-famiglia.
I quattro, vestiti di nero e con il viso coperto da un passamontagna scuro, giungono di sera nell'atrio condominiale del palazzo dove hanno trovato rifugio i delinquenti, e chiedono all'ex guardiano informazioni sul numero degli occupanti l'appartamento da forzare.

I quattro tentano un colpo a sorpresa ma, proprio mentre stanno per far saltare la porta con del mini esplosivo, scoprono amaramente che il loro arrivo era in un certo senso atteso. I malviventi, non appena sentono dall'esterno la voce del guardiano che aveva raggiunto i quattro sul pianerottolo per dare loro un fucile speciale, sparano verso la porta chiusa perforandola e ferendo un poliziotto, Jimenez. Il gruppo malavitoso sequestra gli sbirri nell'appartamento, uccidono Jimenez, e feriscono a una gamba Tony.
Intrappolati dai loro nemici, i poliziotti superstiti si aspettano da un momento all'altro di essere uccisi quando a un certo punto accade l' inimmaginabile: torme di creature rumorose e sanguinarie, sporche di sangue sulla bocca, assediano il palazzo cercando di entrare al suo interno per aggredire e divorare le persone rimaste.

[...]

Leggi la recensione completa del film LA HORDE su filmscoop.it

Recensione L'INFERNO (1993)

Recensione l'inferno (1993)




Regia di Claude Chabrol con François Cluzet, Emmanuelle Béart, Marc Lavoine, Nathalie Cardone

Recensione a cura di luisa75

Scorrendo le cronache di questi ultimi tempi, si resta veramente stupiti dallo spropositato numero di donne vittime di violenza perpetrata da uomini. Molte di queste vittime riportano lesioni gravissime, qualcuna viene uccisa, le altre subiscono violenze di tipo persecutorio da cui ne escono in genere segnate nel corpo e nell'animo.

In genere le cronache e le convinzioni popolari tendono ad applicare agli omicidi di donne lo schema del delitto passionale, commesso magari durante un raptus o sotto la spinta di una temporanea follia assassina.
Questo modo di ragionare perpetua di solito due gravi malintesi: che siano delitti normalmente inevitabili, in quanto difficili da prevedere, oppure che si tratti di tragedie familiari e perciò appartenenti alla sfera privata, slegati da ogni contesto sociale più ampio e non privo di responsabilità.

[...]

Leggi la recensione completa del film L'INFERNO (1993) su filmscoop.it

martedì 28 settembre 2010

Recensione MISS MARPLE: ASSASSINIO SUL TRENO

Recensione miss marple: assassinio sul treno




Regia di George Pollock con Margaret Rutherford, Arthur Kennedy, Muriel Pavlow, Stringer Davies, Charles Tingwell

Recensione a cura di pompiere (voto: 7,0)

Quante cose si possono scoprire standosene comodamente seduti in treno!
Mentre veniamo cullati dal movimento ipnotico della locomotiva e richiamati da un sonno profondo, capita a volte di sbirciare attraverso i finestrini per dare un'occhiata ai convogli che viaggiano parallelamente al nostro. Possiamo allora vedere uomini che si imbellettano, bambine un po' maliziose e... una donna che viene strangolata da un paio di mani nero-guantate! Un omicidio è giusto quello che ci vorrebbe per scuotersi un po'...

Ed è proprio tale accadimento che stimola l'attenzione dell'eroina per eccellenza creata dalla penna esperta di Agatha Christie, mentre sta viaggiando su un treno partito dalla stazione londinese di Paddington alle ore 16.50.

[...]

Leggi la recensione completa del film MISS MARPLE: ASSASSINIO SUL TRENO su filmscoop.it

lunedì 27 settembre 2010

Recensione FRATELLI IN ERBA

Recensione fratelli in erba




Regia di Tim Blake Nelson con Edward Norton, Melanie Lynskey, Susan Sarandon, Keri Russell, Maggie Siff, Richard Dreyfuss

Recensione a cura di Carlo Baldacci Carli (voto: 6,0)

Bill Kincaid (Edward Norton) è un professore universitario di filosofia, stimato e corteggiato dagli studenti e rispettato dal mondo accademico. È un uomo, che si è fatto da solo, lasciandosi alle spalle la famiglia ed il piccolo villaggio natale, è dedito al lavoro e rispettoso delle leggi e delle regole sociali. Egli però ha un fratello gemello di nome Brady (sempre Edward Norton), che è il suo opposto. Non ha mai abbandonato Little Dixie, dove vive ai margini della legalità e della socialità, coltivando marijuana e destreggiandosi nel mondo della criminalità locale legata alla droga. I fratelli hanno in comune due cose: una madre (Susan Sarandon) ex hippie che si è voluta chiudere in una casa di riposo prima del tempo e la medesima scrupolosa, quasi maniacale, dedizione ai loro reciproci interessi, per quanto questi siano enormemente distanti. La compagna di Brady attende un figlio e questo lo spinge a cercare di uscire dal giro della criminalità locale. Per riuscirci Brady deve prima saldare il debito che ha contratto con Rothbaum (Richard Dreyfuss) un rispettato personaggio della comunità ebraica locale, noto per le proprie opere di beneficienza, che in realtà è un potente boss della criminalità organizzata legata allo spaccio di stupefacenti. Per risolvere i propri problemi.
Brady attira con l'inganno Bill a Little Dixie, sfruttando il fatto che nessuno si ricorda che egli aveva un fratello gemello.

"Fratelli in Erba" è il mediocre titolo italiano del nuovo film di Tim Blake Nelson, artista versatile e autore eccentrico, che in questa pellicola ricopre i ruoli di produttore, regista, sceneggiatore ed attore. Il titolo originale dell'opera, "Leaves of Grass" ("Foglie d'Erba"), parafrasa il titolo della celeberrima raccolta di poesie di Walt Whitman di cui non si riduce ad essere semplice parodia giocando sull'equivoco linguistico inerente l'accezione della parola "erba", bensì mutuandone in larga misura lo spirito poetico e bucolico che è espresso magnificamente dal personaggio di Janet (Keri Russell), che in certa misura è la sintesi delle divergenze che separano Bill e Brady.
La collaborazione con i fratelli Coen avvenuta nel 2000 sul set di "Fratello dove Sei?", in cui interpretava il ruolo di Delmar, ha indubbiamente segnato Tim Blake Nelson ed ha influenzato con prepotenza la sceneggiatura di questo suo nuovo film.

[...]

Leggi la recensione completa del film FRATELLI IN ERBA su filmscoop.it

Recensione UNA MOGLIE

Recensione una moglie




Regia di John Cassavetes con Matthew Laborteaux, Matthew Cassel, Peter Falk, Gena Rowlands

Recensione a cura di A. Cavisi

Mabel, madre di tre figli, sposata con Nick, un italo-americano poco presente per motivi di lavoro, cade in una sorta di depressione a causa del suo senso di inadeguatezza al di fuori del ruolo di moglie e di madre. Dopo sei mesi in un ospedale psichiatrico tornerà a casa, ma nulla sarà cambiato, o forse si...

Uno dei più grandi e complessi ritratti familiari mai visti al cinema, "Una moglie" persegue quella che era l'idea di cinema di Cassavetes, incentrata su una sorta di realismo e di senso di verità che permeava quasi tutte le sue pellicole a partire dal suo primo grande lavoro, "Ombre".
"Una moglie" sembra quasi a volte farci dimenticare di essere di fronte ad uno schermo e di assistere alle "schermaglie" recitative di attori e professionisti. Sembra quasi farci entrare a viva forza in una vera casa, in una vera famiglia e in un vero inaridimento dei rapporti interpersonali che intercorrono tra i vari componenti della stessa.
Questo per merito non solo dell'apprezzabilissimo stile registico di Cassavetes, ma anche, e soprattutto, della magnifica interpretazione dei due attori protagonisti, qui non solo facenti parte del disegno generale, ma vere e proprie colonne portanti della pellicola, grande motivo e causa della sua riuscita e della sua estrema e profondissima comunicatività.

[...]

Leggi la recensione completa del film UNA MOGLIE su filmscoop.it

venerdì 24 settembre 2010

Recensione 9 (2009)

Recensione 9 (2009)




Regia di Shane Acker con Elijah Wood, Jennifer Connelly, Crispin Glover, John C. Reilly, Martin Landau, Christopher Plummer, Fred Tatasciore

Recensione a cura di JackR

9 è un pupazzo di tela con un corpo meccanico che si sveglia nella casa del suo creatore, che giace senza vita sul pavimento. Uscito fuori, 9 si ritrova in un mondo devastato dalla guerra tra uomini e macchine, in cui nessuno è sopravvissuto, ad eccezione degli altri otto pupazzi suoi predecessori. L'incontro con l'amichevole 2 è subito funestato dall'arrivo della Bestia, un mostro meccanico, che rapisce 2 davanti agli occhi di un'inerme 9. Con l'aiuto di 5 e degli altri, 9 prova a liberare l'amico, ma finisce col risvegliare un pericolo ancora maggiore della Bestia, una Macchina da guerra che mette in serio pericolo la vita degli ultimi, piccoli abitanti della Terra. Per far tornare la vita sulla Terra, 9 deve sconfiggere la Macchina e svelare il mistero celato dietro la propria mistica origine.

Quando Tim Burton vide, qualche anno fa, il corto in CG di Shane Acker su un pupazzo di tela animato che in un mondo post-apocalittico tentava di sopravvivere ad un mostro meccanico, riconobbe un'affinità e una scintilla che lo portarono a dare fiducia al giovane regista e ad aiutarlo a realizzare la versione cinematografica di quel corto.

[...]

Leggi la recensione completa del film 9 (2009) su filmscoop.it

Recensione DOGTOOTH

Recensione dogtooth




Regia di Giorgos Lanthimos con Christos Stergioglou, Michelle Valley, Aggeliki Papoulia, Mary Tsoni

Recensione a cura di Zero00 (voto: 8,0)

Una delle cose di cui spesso ci si dimentica è che il "Cinema" non è solo una forma di intrattenimento. Certo, nasce in quanto tale (non meno di quasi tutte le arti), ma proprio in quanto "arte" ambisce, a volte, a voler essere qualcosa di più.
Il cinema, come la letteratura fino a pochi secoli fa, può essere infatti anche rappresentazione. Di una realtà, di uno stato, di una condizione esistenziale. E quando va dal particolare all'universale, lì sì, assurge ad arte.

Yorgos Lanthimos è un regista greco di 37 anni, viene dal teatro e nel 2009 ha esordito a Cannes con il suo secondo lungometraggio dal titolo "Dogtooth" ("Kynodontas", dente canino), vincendo nella sezione "Un Certain Regard".

[...]

Leggi la recensione completa del film DOGTOOTH su filmscoop.it

giovedì 23 settembre 2010

Recensione FUGA DA LOS ANGELES

Recensione fuga da los angeles




Regia di John Carpenter con Kurt Russell, A.J. Langer, Steve Buscemi, Georges Corraface, Stacy Keach, Michelle Forbes, Pam Grier, Jeff Imada, Cliff Robertson, Valeria Golino

Recensione a cura di The Gaunt (voto: 8,0)

Circa quindici anni dopo "Escape from New York", film cult assoluto, gli artefici di quella pellicola, John Carpenter, Debra Hill e Kurt Russell, su forte interessamento della Paramount, che mette sul piatto la bellezza di 50 milioni di dollari, concepiscono quello che può essere considerato un sequel di "Escape from New York".
Per John Carpenter molta acqua è passata sotto i ponti in questo lasso di tempo. "Escape from New York" ha segnato l'apice del suo successo commerciale, ma dopo sono iniziati i problemi: il disastroso flop di "The Thing", il risultato poco soddisfacente di "Big trouble in Little China", inframezzati a dire il vero dal lusinghiero successo di "Starman" ed in parte da "Christine", aveva portato il regista ad allontanarsi dalle grandi major hollywoodiane per produzioni e lavori indipendenti.
Basso budget, è vero, ma con il completo controllo sull'opera e nessuna intromissione a qualsiasi livello.
L'occasione di rispolverare il personaggio di Snake Plissken, diventato una vera e propria icona e fino ad allora passato indenne dal fenomeno della serialità cinematografica, è comunque troppo ghiotta, considerando ovviamente la cospicua entità del budget in gioco.

Anno 2013, il prigioniero Snake Plissken (Kurt Russell) é obbligato dal governo USA a penetrare nella città di Los Angeles, divenuta un'isola dopo un catastrofico terremoto, per recuperare un telecomando in grado di annullare l'energia in ogni angolo del mondo trafugato dalla ribelle Utopia, la figlia del presidente. Se Snake non porta a termine la missione, un virus iniettatogli nel sangue provocherà la morte istantanea. Il temerario fuorilegge giunge in una terra divenuta il rifugio di criminali e reietti in cui spadroneggia il leader Cuervo Jones forte del suo esercito personale.

[...]

Leggi la recensione completa del film FUGA DA LOS ANGELES su filmscoop.it

mercoledì 22 settembre 2010

Recensione LA SCOMPARSA DI ALICE CREED

Recensione la scomparsa di alice creed




Regia di J Blakeson con Gemma Arterton, Martin Compston, Eddie Marsan

Recensione a cura di Carlo Baldacci Carli (voto: 6,5)

Victor (Eddie Marsan) e Danny (Martin Compston), due criminali conosciutisi in carcere, rapiscono la giovane Alice Creed (Gemma Arterton), imprigionandola in un anonimo appartamento, che hanno precedentemente adattato all'uopo, insonorizzandolo, oscurandone le finestre e fortificandone le porte. Il loro piano è semplice: riscuotere il riscatto e fuggire senza fare nessun male alla ragazza.
Ma ben presto le cose si complicano a causa dei comportamenti ambigui e maldestri di Danny.

Il primo lungometraggio scritto e diretto dall'inglese J. Blackson è un film dalla struttura apparentemente elementare, ma che cela una scrittura complessa e di buon livello. La pellicola presenta pochissimi esterni e si svolge quasi integralmente all'interno dell'appartamento adibito a prigione. Questa scelta di scrittura e di regia è caduta anche su alcune scene, come quella del rapimento che è ripresa sostanzialmente dall'interno del furgone in cui la vittima viene rinchiusa, che avrebbero potuto essere filmate in modo assai differente. Le motivazioni dell'autore sono facilmente intuibili: da un lato si tratta di un'economia narrativa e temporale (per esempio la citata scena del rapimento dura una manciata di secondi), che ben si sposa con la politica del film a basso costo; d'altro canto si coniuga perfettamente con i principi delle celebri tre Unità Aristoteliche che in questo film sono quasi perfettamente rispettate.

[...]

Leggi la recensione completa del film LA SCOMPARSA DI ALICE CREED su filmscoop.it

Recensione PARLA CON LEI

Recensione parla con lei




Regia di Pedro Almodovar con Javier Camara, Leonor Watling, Dario Grandinetti, Geraldine Chaplin

Recensione a cura di Stefano Santoli (voto: 10,0)

"L'idea principale del romanzo è raffigurare un uomo positivamente bello. Non c'è nulla al mondo più difficile di questo. C'è una sola persona positivamente bella: Cristo. Ricorderò che tra le persone belle della letteratura la più compiuta è Don Chisciotte. Ma egli è bello unicamente perché nello stesso tempo è ridicolo. Attraverso la compassione per il bello deriso e ignaro del proprio valore nasce la simpatia anche nel lettore".
F. Dostoevskij, Lettera a S.I. Ivanova del gennaio 1868, a proposito del suo romanzo "L'idiota".

"Quando mi metto a riflettere su Abramo sono come annientato. I miei occhi cadono sull'inaudito paradosso ch'è la sostanza della sua vita, e il mio pensiero, malgrado il suo appassionato accanimento, non può penetrare quel paradosso neppur per un capello".
S. Kierkegaard, "Timore e tremore"

[...]

Leggi la recensione completa del film PARLA CON LEI su filmscoop.it

martedì 21 settembre 2010

Recensione CARO PAPA'

Recensione caro papa'




Regia di Dino Risi con Aurore Clement, Vittorio Gassman, Julien Guiomar, Andree Lachapelle, Stefano Madia

Recensione a cura di peucezia

Il film, uscito nel 1979 con la regia di Dino Risi, vuole essere un tentativo da parte di uno dei padri della "commedia all'italiana" di fare un'incursione nell'attualità "seria" mantenendo tuttavia un tono ironico.

Protagonista a tutto tondo Vittorio Gassman, quasi onnipresente in scena, capace di recitare con le parole e con lo sguardo in maniera mirabile.
Gassman è l'ingegner Albino Millozza: dopo i trascorsi giovanili nella Resistenza si è dedicato anima e corpo agli affari costruendo un impero mantenendo mani non propriamente pulite e trascurando del tutto la sua famiglia.
Moglie sempre sull'orlo di una crisi di nervi, amante avida, figlia tossica e figlio con simpatie eversive... al povero Albino non manca nulla  anche se sembra non accorgersene, ma un giorno la scoperta di un diario segreto di suo figlio lo getta nello sconforto...

[...]

Leggi la recensione completa del film CARO PAPA' su filmscoop.it

lunedì 20 settembre 2010

Recensione LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI

Recensione la solitudine dei numeri primi




Regia di Saverio Costanzo con Filippo Timi, Alba Rohrwacher, Luca Marinelli, Isabella Rossellini, Maurizio Donadoni

Recensione a cura di Giordano Biagio

E' risaputo che i numeri primi sono divisibili soltanto per uno e per se stessi. Sono numeri appartati, poco operativi. Alice e Mattia sono entrambi "primi", isolati dagli altri, ma tra loro due i numeri sono quasi accostati, perché ambedue braccati da situazioni dolorose vissute nell'infanzia.

Il film tratto dal romanzo omonimo, premio Strega, di Paolo Giordano, racconta la storia di due ragazzi torinesi torinesi, Alice Della Rocca e Mattia Balossino, le cui vite vengono fortemente disturbate da ricordi di vicende accadute nella loro infanzia, fatti penosi capaci di creare in loro delle vere e proprie scissioni psichiche.
Alice in alcune scene compare dapprima come una bambina di sette anni che, pur restando indifferente allo sport dello sci e non mostrando alcuna predisposizione per l'agonismo in generale, viene sollecitata dal padre a impegnarsi in quella attività, che il genitore considera educativa nonché una forma simbolica di rafforzamento dell'immagine familiare più legata al sociale perché il suo è un investimento di risorse per il bene della figlia.
Una mattina, Alice, sempre più scontenta per quel tipo di forzatura a socializzare e appagare il genitore, si auto-emargina dal resto dei suoi compagni e poi, tra la nebbia, nel tentativo di tornare nel punto di ritrovo, finisce in un precipizio rimanendo gravemente ferita. La ragazza rimarrà menomata per tutta la vita, ma troverà nell'arte fotografica un riscatto importante.
Mattia è un bambino abile e razionale, al contrario della sorella gemella Michela che invece è psicolabile, gravemente affetta da una forma di psicosi neurologica; il ragazzo viene emarginato dai suoi vili coetanei per via della sua sorella malata.
Mattia vive dunque parte della propria infanzia in isolamento: poi, un giorno, per poter essere presente senza ansie alla festa di compleanno di un compagno di classe, lascia la sorella, di cui si vergogna, in un parco, pensando di andarla a riprendere al ritorno, ma finita la festa e ripassato dal parco non la ritroverà più; Michela risulterà poi annegata nel fiume vicino.

[...]

Leggi la recensione completa del film LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI su filmscoop.it

Recensione 8 1/2

Recensione 8 1/2




Regia di Federico Fellini con Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Sandra Milo, Anouk Aimée, Rossella Falk, Mario Pisu, Barbara Steele, Guido Alberti

Recensione a cura di Stefano Santoli (voto: 10,0)

La libertà

Si usa dire che l'ottavo film e mezzo di Federico Fellini sia il geniale (auto)ritratto di un artista in crisi, e insieme di un uomo in crisi esistenziale. Se ne ravvisa quindi la grandezza nel ritratto delle angosce, e degli smarrimenti, dell'uomo contemporaneo. E' limitativo.

[...]

Leggi la recensione completa del film 8 1/2 su filmscoop.it