giovedì 31 marzo 2011

Recensione CHE HO FATTO IO PER MERITARE QUESTO?

Recensione che ho fatto io per meritare questo?




Regia di Pedro Almodovar con Carmen Maura, Luis Hostalot, Ryo Hiruma, Ángel de Andrés López, Gonzalo Suárez, Verónica Forqué, Juan Martínez, Chus Lampreave, Kiti Manver, Sonia Anabela Holimann, Cecilia Roth

Recensione a cura di Pasionaria (voto: 8,0)

Considerato dalla critica il migliore film di Almodòvar degli anni Ottanta, "Che ho fatto io per meritare questo?" è un piccolo capolavoro di originalità ed estro creativo. E' il quarto film del regista e in esso si fondono con ironia dramma e commedia, realismo e surrealismo, denuncia ed eccesso naif in un'esplosione di colori, di musica,di kitsch, di sottile citazionismo, tipica almodòvariana.

Stranamente questa è anche una delle sue opere meno conosciute, ma sicuramente uno dei suoi film più complessi, al quale molti altri futuri si sono richiamati (tanto per citare i più celebri: "Donne sull'orlo di una crisi di nervi" e "Volver").

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Recensione THE WARD - IL REPARTO

Recensione the ward - il reparto




Regia di John Carpenter con Amber Heard, Danielle Panabaker, Lyndsy Fonseca, Mamie Gummer, Jared Harris, Mika Boorem, Leigh-Laura, Sean Cook, Sali Sayler, Jillian Kramer

Recensione a cura di JackR

Dopo aver incendiato una fattoria, Kristen viene portata in stato confusionale in un istituto psichiatrico. Il lugubre reparto che condivide con altre quattro ragazze comincia ben presto ad essere teatro di strani eventi ed avvistamenti del fantasma sfigurato di una ex paziente, mentre le ragazze cominciano a scomparire una dopo l'altra.
Per non fare la stessa fine, Kristen deve trovare una via di fuga o risolvere il mistero che lega il fantasma al passato dell'istituto.

"The Ward – Il reparto" segna il ritorno di John Carpenter dopo nove anni e lascia più di qualche dubbio: in America il film uscirà direttamente in home video e la qualità complessiva dell'opera non fa certo gridare allo scandalo per questa decisione.
Simile a tantissimi altri film anche recenti, ma girato con pochi mezzi e poca convinzione, "The Ward" è un horror che non spaventa e non stupisce, perdendosi in contraddizioni e in una involontaria indecisione su quale tipo di storia raccontare.

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mercoledì 30 marzo 2011

Recensione SUCKER PUNCH

Recensione sucker punch




Regia di Zack Snyder con Emily Browning, Jena Malone, Jamie Chung, Vanessa Hudgens, Abbie Cornish, Carla Gugino, Jon Hamm, Scott Glenn, Oscar Isaac, Danny Bristol, Vicky Lambert, Juliana Semenova, Annie Au, Malcolm Scott

Recensione a cura di Stefano Santoli (voto: 3,0)

Zack Snyder tenta il grande passo: da adattatore spregiudicato (prevalentemente di graphic novel di culto), ad autore e realizzatore di un soggetto originale. Più che un grande passo è un grande tonfo.

In breve la vicenda. Siamo negli anni '50. Morta la madre, Baby Doll viene reclusa in un ospedale psichiatrico dal patrigno (che vuole impossessarsi dell'eredità). Lì ,Baby Doll sarà sottoposta presto a una lobotomia. La ragazza si rifugia allora con la fantasia in due livelli di realtà alternativa. Di lì, inizia a pianificare la propria fuga insieme alle compagne di detenzione. Per riuscirvi, ha bisogno di impossessarsi di quattro oggetti: una mappa, un accendino, un coltello e una chiave.

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Recensione THIS IS IT

Recensione this is it




Regia di Kenny Ortega con Michael Jackson

Recensione a cura di pompiere (voto: 6,5)

"Michael Jackson's - This Is It" è un film musicale del 2009, in gran parte realizzato utilizzando il materiale girato dall'artista nei giorni immediatamente precedenti il suo decesso, mentre preparava le coreografie per il tour "This Is It", in programma alla 02 Arena di Londra a partire dal luglio 2009.
Non può essere definito un film concerto poiché non è, per l'appunto, mai stato effettuato in pubblico, ma è solo ed esclusivamente un insieme di filmati girati durante le prove dello spettacolo che Jackson avrebbe dovuto tenere nella stagione successiva.

Fonte: Wikipedia

Maschera ormai grottesca, che traspare specialmente quando intona liriche d'amore e nenie cullanti, Michael Jackson sembrava avere ancora dalla sua la forza d'animo di uno che intende fare le cose al meglio. Perfezionista con strumentisti, ballerini, scenografi, fonici, e con l'intento di essere civile e rispettoso anche di se stesso.
Dedito a una ricerca maniacale nella creazione del sound (uno studio perenne tra l'uso acustico, quello funky e un altro quasi rock), il mondo in costruzione del palco sul quale avrebbe dovuto esibirsi per ben 50 volte è circondato da un misterioso e affascinante effetto lunare, quasi mistico.

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martedì 29 marzo 2011

Recensione FROZEN (2010)

Recensione frozen (2010)




Regia di Adam Green con Shawn Ashmore, Emma Bell, Kevin Zegers, Ed Ackerman, Rileah Vanderbilt, Adam Johnson, Kane Hodder

Recensione a cura di L.P. (voto: 7,5)

Tre ragazzi bloccati su una seggiovia, lo spazio immenso e silenzioso di una montagna deserta che diventa un incubo claustrofobico, una battaglia per la sopravvivenza contro il freddo, le ustioni sulla pelle, le belve feroci e la fame. "Frozen" è tutto qui. Un'ora e mezza tesissima e angosciante, tra nevicate che pungono come spilli e mani appiccicate dal gelo alle balaustre.

Non è mai semplice affrontare un film del genere. Si rischia di annoiare e il rispetto dell'unità di luogo può far scadere tutto nella monotonia. Ancora più complicato è utilizzare uno spazio vastissimo, bianco e immobile e riuscire a precipitare lo spettatore in una soffocante sensazione di chiusura totale. L'impossibilità di usufruire di tutto quello spazio, il vedere la propria vita protetta e allo stesso tempo bloccata da una sbarra di sicurezza, rendono "Frozen" un'esperienza realmente ansiogena. Merito di Adam Green che dopo lo splatter ultraviolento, ma fumettistico e comico di "Hatchet", si decide a fare sul serio e dimostra di non essere soltanto un appassionato fracassone, ma un regista in grado creare qualcosa di perturbante.

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Recensione SIRENE

Recensione sirene




Regia di Richard Benjamin con Winona Ryder, Christina Ricci, Bob Hoskins, Cher, Michael Schoeffling. continua» «continua Baxter Harris, Caroline McWilliams, Jane Miner, Betsey Townsend, Richard McElvain, Paula Plum, Dossy Peabody, William Paul Steele, Rex Trailer, Pete Kovner

Recensione a cura di foxycleo

"Un'auto vuol dire libertà, se ti stufi di un posto ci salti sopra e via".

Questa è la filosofia di vita della signora Flax, una donna amante della propria libertà, senza radici ma con un oneroso "bagaglio" da portarsi nei suoi numerosi spostamenti: la piccola nuotatrice Kate e la devota Charlotte.

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lunedì 28 marzo 2011

Recensione NON LASCIARMI

Recensione non lasciarmi




Regia di Mark Romanek con Keira Knightley, Carey Mulligan, Andrew Garfield, Charlotte Rampling

Recensione a cura di JackR

Tratto dall'omonimo romanzo di Kazuo Ishiguro, "Non Lasciarmi" ("Never Let Me Go") narra la storia di Katie (Carey Mulligan), Tommy (Andrew Garfield) e Ruth (Keira Knightley), attraverso i ricordi di Katie.
Nel 1952 una scoperta medica cambiò per sempre la storia dell'umanità. Nel 1978 Katie, Tommy e Ruth sono alunni dell'esclusivo istituto inglese di Hailsham: il loro destino, lo scopo della loro esistenza, è quello di diventare donatori di organi. La loro vita si completerà in giovane età attraverso un ciclo di donazioni alle quali non sopravviveranno. Dopo Hailsham, Katie, Ruth e Tommy vengono trasferiti in una struttura diversa, in attesa che i loro cicli comincino. La storia tra Ruth e Tommy spinge Katie, da sempre innamorata di Tommy, ad intraprendere il percorso per diventare assistente dei donatori in fin di vita e ad allontanarsi dai due amici di infanzia. Anni dopo, Katie ritroverà Ruth in attesa della terza e ultima donazione...

"Non Lasciarmi" è un film più complesso di quel che sembra. A prima vista, potrebbe apparire come un melodramma su di un triangolo sentimentale. Senza dubbio è un film incentrato sui personaggi: per quasi tutto il film in scena ci sono i tre protagonisti, il mondo esterno è assente, almeno fisicamente. Le dinamiche tra i personaggi principali però contengono tutte le drammatiche domande che il film non pone, ma sussurra all'orecchio dello spettatore. Si può sentire più forte il dilemma etico di quello esistenziale, a seconda della propria sensibilità; questo è senza dubbio il punto forte del film, che appartiene al genere della fantascienza e che può essere paragonato - per toni e temi trattati - a "Moon" di Duncan Jones. Un approccio cinematografico minimalista oggi è la chiave per tornare ai temi veri della fantascienza: l'uomo e i suoi limiti, il senso della vita umana.

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Recensione I CRIMINALI DELLA GALASSIA

Recensione i criminali della galassia




Regia di Antonio Margheriti con Tony Russel, Lisa Gastoni, Massimo Serato, Franco Nero, Carlo Giustini

Recensione a cura di Giordano Biagio

Il racconto del film si svolge in un'epoca futura di data incerta, anche se, secondo alcune attendibili critiche cinematografiche apparse su Internet, sembrerebbe trattarsi del 2015.
Gli accadimenti narrativi si srotolano quindi in tre luoghi principali: la Terra, il pianetino Delphos, appartenente probabilmente ad un'altra galassia, e l'astronave Gamma 1 che segna il confine delle conquiste spaziali avvenute nell'epoca del racconto.

Delphos è stata colonizzata dai terrestri che ne hanno fatto una città tecnologicamente all'avanguardia dotata di un grosso laboratorio sperimentale biogenetico diretto dallo scienziato Nurmi (Massimo Serrato), che alterna a pratiche di trapianti di organi, eseguiti anche su Gamma 1, esperimenti molto più complicati e audaci miranti al rimpicciolimento miniaturizzato delle persone e alla creazione di un essere perfetto che scaturisce dalla fusione di un uomo intelligente con una donna soprattutto fisicamente bella.

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venerdì 25 marzo 2011

Recensione TOURNEE

Recensione tournee




Regia di Mathieu Amalric con Mathieu Amalric, Anne Benoit, Antoine Gouy, Aurélia Petit, André S. Labarthe, Pierre Grimblat, Damien Odoul, Laurent Roth

Recensione a cura di foxycleo (voto: 7,0)

"The hunted look, the haunted grace
The empty laugh that you cultivate
You fall into that false embrace
and kiss the air about her face
Who do you think you are?
" (Elvis Costello)

Scrivendo di "Turnèe" occorre fare una piccola premessa sul "Burlesque". Questa è un'arte che nasce in Inghilterra verso la fine dell'Ottocento, per poi essere esportata con successo negli Stati Uniti; è uno spettacolo parodistico come rivela l'etimologia stessa della parola che richiama il termine "burla".
Negli anni Novanta del secolo scorso nasce una nuova corrente di questa tipologia di rappresentazione definita come "New-Burlesque", una rivisitazione attuale di spettacolo, che coniuga seduzione e ironia; un nome tra tutti che ha portato al successo questo genere, genere che negli ultimi anni ha rivissuto un periodo d'oro, è quello di Dita Von Teese famosa per la sua performance all'interno della coppa Martini.

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giovedì 24 marzo 2011

Recensione I RAGAZZI STANNO BENE

Recensione i ragazzi stanno bene




Regia di Lisa Cholodenko con Julianne Moore, Annette Bening, Mark Ruffalo, Mia Wasikowska, Josh Hutcherson, Kunal Sharma, Eddie Hassell, Zosia Mamet, Yaya DaCosta, Joaquin Garrido, Rebecca Lawrence, Lisa Eisner, Eric Eisner

Recensione a cura di fidelio.78 (voto: 7,0)

Gradevolmente astuto.

Nel suo quarto lungometraggio la regista e sceneggiatrice Lisa Cholodenko mette molto delle sue esperienze personali poiché anche lei ha avuto, tramite l'inseminazione artificiale, un figlio che cresce con la sua compagna.

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mercoledì 23 marzo 2011

Recensione AMICI MIEI - COME TUTTO EBBE INIZIO

Recensione amici miei - come tutto ebbe inizio




Regia di Neri Parenti con Michele Placido, Giorgio Panariello, Barbara Enrichi, Paolo Hendel, Massimo Ghini, Pamela Villoresi, Christian De Sica, Alessandra Acciai, Massimo Ceccherini, Chiara Francini, Alessandro Benvenuti

Recensione a cura di Jellybelly (voto: 1,0)

Nel 1975 usciva nelle sale "Amici miei", diretto da Mario Monicelli dopo la scomparsa di Pietro Germi, che ne aveva ideato il soggetto. Il film narrava le bravate (cosiddette "zingarate") di un gruppo di amici di mezza età, che prendevano la vita con leggerezza anche per esorcizzare le proprie disillusioni: il conte Mascetti (Ugo Tognazzi) è un nobile decaduto e dimesso, che vive in uno scantinato con una moglie ed una figlia con cui non ha alcun rapporto; il Perozzi (Philippe Noiret, doppiato da Renzo Montagnani) è un giornalista disprezzato da una moglie e da un figlio privi di senso dell'ironia; il Melandri (Gastone Moschin) è un architetto dall'animo romantico, perennemente in cerca di una donna da idealizzare; il Necchi (Duilio Del Prete, sostituito nel secondo e nel terzo episodio da Renzo Montagnani) gestisce un bar che funge da ritrovo per gli amici. A loro si aggiungerà in un secondo momento il Sassaroli (Adolfo Celi), medico primario vittima della noia. Il film ebbe un successo imprevisto ed imprevedibile, consegnando "Amici miei" alla storia del cinema e le sue gag più famose all'immortalità: la "supercazzola" del Mascetti (ovvero un discorso nonsense volto a confondere l'interlocutore); gli schiaffi alle persone affacciate ai finestrini dei treni in partenza (già "omaggiata" da Neri Parenti nel suo "Fantozzi alla riscossa" e dai Vanzina in "A spasso nel tempo"); il funerale finale, con l'ultima beffa ai danni del povero Bernard Blier, vittima abituale delle zingarate dei cinque amici.

Il successo del film portò a due seguiti aventi la stessa struttura del primo film: "Amici miei atto II", diretto ancora da Monicelli e di discreto valore (indimenticabile la gag del Coro dei Cinque Madrigalisti Moderni) ed il mediocre "Amici miei atto III", diretto da Nanni Loy.

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martedì 22 marzo 2011

Recensione PIRANHA 3D

Recensione piranha 3d




Regia di Alexandre Aja con Elisabeth Shue, Adam Scott, Christopher Lloyd, Richard Dreyfuss, Dina Meyer, Jerry O'Connell, Ving Rhames, Jessica Szohr, Kelly Brook, Brooklynn Proulx, Riley Steele

Recensione a cura di pompiere (voto: 7,0)

Richard Dreyfuss va a pesca. E' vestito come in "Lo squalo": berrettino nero tirato indietro, a scoprire la fronte calva. Questa volta non troverà sui suoi flutti il carnivoro acquatico più terrorizzante e rappresentato del grande schermo. Il predatore bianco è infatti sostituito da una frotta di voracissimi piranha, moltiplicatisi in un lago a una velocità superiore a quella dei Gremlins, richiamati in vita da un terremoto che pare ridestarli dalle profondità dell'inferno, e provenienti da una catena vulcanica sommersa risalente al periodo del mesolitico (sì, lo sappiamo, potrebbe non essere attendibile ma dovete crederci).
L'area in questione si trova in Arizona, e nel film viene battezzata come Lago Victoria. Un bacino con questo nome in realtà non esiste, tuttavia sono vere le bambole (gonfiabili e gonfiate) in bikini succinti, le barche, i canotti e le motorette che vi si trovano, allegramente riuniti per festeggiare una specie di primavera, nella tre giorni godereccia del cosiddetto Spring Break.

Accanto alla moltitudine di giovani universitari che confluiscono sulle rive, tra i quali ne spicca uno a metà tra il secchione sfigato e il cocco di mamma, l'unico vestito con una camicia a maniche lunghe, si trovano nomi cinematografici più o meno di rilievo come Elisabeth Shue (quella di "Cocktail", "Via da Las Vegas" e "Mysterious skin"), Ricardo Antonio Chavira, il Carlos delle "Casalinghe disperate", Christopher Lloyd di "Ritorno al futuro" che rifà anche qui un dottore/ scienziato o, meglio, un biologo marino, che per l'occasione ritorna al passato di circa 2.000.000 di anni, e alcune donzelle di veri film pornografici delle quali non conosciamo il nome (e anche in questo caso dovete crederci).

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lunedì 21 marzo 2011

Recensione GANGOR

Recensione gangor




Regia di Italo Spinelli con Adil Hussain, Samrat Chakrabarti, Priyanka Bose, Seema Rehmani, Tillotama Shome

Recensione a cura di Mimmot

In molte zone impervie dell'India (e più in generale di tutto il subcontinente indiano e del sud-est asiatico) vivono ancora numerose tribù di antiche etnie (tribali), ultimi custodi di una tradizione millenaria.
Lo stile di vita di queste popolazioni si scontra con la modernità che avanza, con il consumismo che pervade le metropoli asiatiche e con un Governo spesso indifferente e intollerante, che dimentica facilmente gli oltre 90 milioni di tribali che ancora vivono nel centro della giungla del centro India.
La scrittrice Mahasweta Devi da anni dedica la sua attività a favore di quelle popolazioni, che non godono di alcun diritto civile, che neppure sanno di avere.
Dal suo racconto "Dietro il corsetto", contenuto nella raccolta "La trilogia del seno", il regista e documentarista Italo Spinelli, innamorato di questa terra e della sua cultura, ha tratto la sceneggiatura di "Gangor", un lungometraggio che oscilla tra fiction e documentario, per parlarci della condizione di sottomissione e della mancanza di diritti in cui si trova ancora oggi la popolazione femminile delle classi tribali in India (problema comune e purtroppo ancora attuale a quello di moltissimi altri paesi del mondo), ma anche per raccontarci del coraggio di quelle donne nella ricerca del loro riscatto e della loro emancipazione.

Siamo in un piccolo villaggio rurale nel distretto di Parulia del Bengala Occidentale, la cui popolazione vive ancora in regime tribale e in condizioni di estrema arretratezza sociale, culturale ed economica, toccata solo marginalmente dall'evoluzione del progresso e dalla diffusione dell'istruzione.
In questi luoghi arriva Upin, noto fotoreporter di un giornale di Calcutta, per realizzare, per conto del suo giornale, un servizio fotografico sulla condizione delle donne delle comunità tribali e sugli abusi e le vessazioni secolari cui vengono sottoposte dai maschi di quelle tribù.

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