martedì 29 ottobre 2013

Recensione ORA PRO NOBIS

Recensione ora pro nobis



Regia di Eros D'Antona, Roberto D'Antona con Roberto D'Antona, Mirko D'Antona, Barbara De Florio, Massimiliano Giustizieri, Angelo Boccuni, Cinzia Venneri

Recensione a cura di Giordano Biagio (voto: 9,0)

Per sciogliere i propri pensieri, divenuti ossessivi a causa di una situazione sentimentale sempre più difficile, il giovane Marco si reca con Luca in automobile, di sera, in una zona periferica del paese, molto suggestiva, resa celebre per l'essere frequentata da attraenti ragazze squillo.

Luca è uno dei migliori amici di Marco, comprende la sua delicata situazione e, dopo averlo affettuosamente e attentamente ascoltato, gli propone, sapendo di fargli piacere, di avere insieme un rapporto scacciapensieri con una squillo a sua scelta.

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lunedì 28 ottobre 2013

Recensione MISS VIOLENCE

Recensione miss violence




Regia di Alexandros Avranas con Themis Panou, Rena Pittaki, Eleni Roussinou, Sissy Toumasi, Kalliope Zontanou, Konstantinos Athanasiadis, Cloe Bolota, Maria Skoula

Recensione a cura di The Gaunt (voto: 7,5)

Ultimamente il cinema greco ha dato segni di una certa vitalità grazie al circuito dei festival che hanno contribuito a darne una buona visibilità e, di conseguenza, alla distribuzione di alcune pellicole di pregevole valore nei mercati esteri di autori di nuova generazione.
Quest'anno alla Mostra del cinema di Venezia è emerso il film "Miss Violence" di Alexander Avranas, al suo secondo lungometraggio, che riflette in molti aspetti il "Dogtooth" di Yorgos Lanthimos presentato a suo tempo a Cannes nella sezione Un certain regard, fra l'altro vincendola.
Due pellicole molto vicine in parecchi elementi, che sia pure con differenze a livello stilistico (grottesco e allegorico "Dogtooth", più morboso e realistico "Miss Violence"), possiedono una medesima glacialità nello sguardo, ponendo al centro delle loro storie la famiglia, con una particolare attenzione verso l'impronta fortemente patriarcale della stessa.
Curiosamente in entrambi i film sia la figura paterna che quella materna non hanno un nome, quasi ad esprimere non solo un certo distacco emotivo verso gli stessi figli, ma di concepire lo stesso ruolo genitoriale in una maniera meccanica ed artificiosa a cui bisogna adeguarsi pedissequamente senza discussioni.

Fin da subito "Miss Violence" prende una direzione ben precisa con una sequenza iniziale spiazzante e dal fortissimo impatto emotivo. Si celebra il compleanno di Angeliki, il compimento dei suoi undici anni di età viene festeggiato con la sua famiglia con torta, trombette e cotillons. Una normalissima festa di compleanno in cui nulla di particolare fa presagire la sua drammatica conclusione. Angeliki ad un certo punto si reca sulla terrazza dell'appartamento, sale sopra il bordo e dopo aver fatto un sorriso ammiccante verso la camera e di conseguenza verso lo spettatore, si getta nel vuoto e si schianta a terra in una pozza di sangue.
Un gesto così estremo e apparentemente incomprensibile, di natura diametralmente opposta a quel si era visto fino a quel momento e che costituisce il nodo centrale di tutto il film: lo svelamento dei motivi di quel gesto. La scoperta del suo perché. Avranas focalizza la messa in scena all'interno di quell'appartamento, perché è all'interno di quelle quattro mura che si nascondono i motivi del suicidio di Angeliki. Un microcosmo che, pur rapportandosi con l'esterno, possiede una notevole impermeabilità nei confronti di quest'ultimo. La Polizia ed i Servizi Sociali non riescono ad avere la capacità o i mezzi per riuscire a penetrare nelle dinamiche interne a questa famiglia apparentemente normale, cosa che lo sguardo di Avranas ci svelerà gradualmente.

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venerdì 25 ottobre 2013

Recensione GLORIA (2013)

Recensione gloria (2013)




Regia di Sebastián Lelio con Paulina García, Sergio Hernández, Diego Fontecilla, Fabiola Zamora, Coca Guazzini, Hugo Moraga

Recensione a cura di peucezia

E' approdata finalmente sugli schermi italiani l'opera prima del cileno Sebastian Lelio "Gloria".
La pellicola ruota intorno a una donna quasi sessantenne, separata e con due figli grandi, che cerca di combattere la propria solitudine frequentando locali notturni. La citazione al film "In cerca di Mr. Goodbar" con Diane Keaton è evidente ed in alcune sequenze, con Gloria accanto al bancone del bar con l'eterna sigaretta, sembra quasi di rivedere quel film di fine anni Settanta, che a suo tempo suscitò scalpore per la tematica forte (una donna sola di mezz'età che tuttavia non si arrende).

La Gloria del film di Lelio è forte, il regista si sofferma in maniera quasi maniacale sul quotidiano della donna: al lavoro, in casa, alle prese con il folle vicino e il suo strano gatto, mentre guida cantando a squarciagola e nell'abbandono del ballo in locali appena squallidi, popolati da uomini e donne di tarda età, tutti con la stessa smania di ingannare il tempo che passa fingendo di divertirsi.

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giovedì 24 ottobre 2013

Recensione LA BANDE DES JOTAS

Recensione la bande des jotas




Regia di Marjane Satrapi con Maria de Medeiros, Marjane Satrapi, Stéphane Roche, Ali Mafakheri, Mattias Ripa

Recensione a cura di JackR

Il più classico degli scambi di valigia all'aeroporto fa incrociare la strada di Nils e Didier, diretti ad un torneo di badminton nel sud della Spagna, con quelli di una misteriosa donna, che afferma di essere inseguita da una gang mafiosa che vuole ucciderla. I due, seppur riluttanti ed infastiditi dall'invadenza e dall'umoralità della donna, accettano di proteggerla dai suoi inseguitori...

Sorprendente passo falso per Marjane Satrapi, dopo l'incantevole "Pollo alle Prugne" e l'esordio di "Persepolis". "La Bande des Jotas" e' un film privo di ritmo, pathos, con umorismo di grana grossa e di dubbio gusto. La sceneggiatura è impalpabile e sconclusionata, il film manca di coesione e arrivare in fondo ai pur pochi settantacinque minuti della durata complessiva si rivela essere impresa ardua.

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mercoledì 23 ottobre 2013

Recensione E' NATA UNA STAR?

Recensione e' nata una star?




Regia di Lucio Pellegrini con Luciana Littizzetto, Rocco Papaleo, Pietro Castellitto, Michela Cescon, Gisella Burinato, Cristina Odasso

Recensione a cura di peucezia

Nick Hornby è uno scrittore britannico che, in questi ultimi anni, ha conosciuto una notevole popolarità. Molti suoi romanzi sono stati spesso tradotti in film di successo, ma trattandosi di uno scrittore di lingua inglese, sono sempre pellicole made in England o made in USA.

"E' nata una star?" è invece la prima trasposizione filmica di un romanzo di Hornby realizzata in un paese non anglosassone. Trattandosi di una storia pensata per il pubblico italiano però, la trama, pur rispettando in linea di massima lo scritto di Hornby, prende un'altra strada, che inevitabilmente la fa cadere nel solito buonismo tipico di molte commedie italiane dell'ultimo decennio.

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lunedì 21 ottobre 2013

Recensione MOONRISE KINGDOM - UNA FUGA D'AMORE

Recensione moonrise kingdom - una fuga d'amore




Regia di Wes Anderson con Bruce Willis, Edward Norton, Bill Murray, Tilda Swinton, Harvey Keitel, Frances McDormand, Jason Schwartzman, Bob Balaban, Kara Hayward, Jared Gilman, Neal Huff, Jake Ryan, Charlie Kilgore, Tommy Nelson, Chandler Frantz

Recensione a cura di julian (voto: 9,0)

"Spero che il tetto voli via e che io venga risucchiato nello spazio. Staresti meglio senza di me".
Walt Bishop

L'ultima fatica di Wes Anderson, al settimo lungometraggio, esce attesissima nei cinema degli States nel Maggio 2012, dopo aver aperto il 65° Festival di Cannes. Il regista, dopo averci abituato a una produttività con cadenza triennale, si presenta puntuale all'appuntamento coi fan (l'ultimo film infatti risale al 2009), che negli ultimi anni si sono moltiplicati in numero, complice il suo stile chiacchierato che trova facile linfa nei passaparola tra amici, e in aspettative.
Del resto il suo curriculum recita: "Un colpo da dilettanti", film nato da un cortometraggio autoprodotto e che testimonia la caparbietà del ragazzo; "Rushmore", prime prove di stile; "I Tenenbaum", manifesto del cinema Andersoniano scritto nero su bianco e passo verso la consacrazione definitiva al grande pubblico; "Le avventure acquatiche di Steve Zissou", prove di esasperazione dello schema base; "Il treno per il Darjeeling", piccole variazioni sul tema base; "Fantastic Mr. Fox", sperimentazione di una tecnica diversa, ma stessa pasta.

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venerdì 18 ottobre 2013

Recensione TWO MOTHERS

Recensione two mothers




Regia di Anne Fontaine con Robin Wright, Naomi Watts, Ben Mendelsohn, Xavier Samuel, Sophie Lowe, James Frecheville, Gary Sweet, Jessica Tovey, Alyson Standen, Dane Eade

Recensione a cura di JackR

Lil e Roz sono amiche da una vita e così i loro figli, Ian e Tom. I quattro condividono una vita tranquilla e felice in due case vicine in riva all'Oceano Pacifico, da qualche parte in Australia. Il resto del mondo è una seccatura della quale non si può fare a meno (il marito di Roz toglie il disturbo andando ad insegnare a Sidney, mentre Lil, vedova, è addirittura maleducata con i suoi pretendenti). L'equilibrio viene turbato quando Roz e Ian finiscono a letto insieme, prontamente imitati da Tom e Lil. Sistemata anche la questione sessuale, i quattro continuano nel loro morboso idillio per un paio di anni, fin quando Tom non parte per Sidney per lavoro e incontra, finalmente, e probabilmente per la prima volta in vita sua, una coetanea. Lontano dalle grinfie di madre e amante, Tom dà inizio a una serie di eventi inaspettati che, alla fine, non avranno alcun effetto se non quello di annoiare definitivamente il pubblico.

Accanirsi contro produzioni del genere è fin troppo facile. Nonostante la nobile fonte (un racconto del premio Nobel Doris Lessing), "Two Mothers" (o "Adore", o "Perfect Mothers", non si capisce bene quale sia il titolo ufficiale visto che cambia ad ogni occasione, probabilmente per confondere la critica) è la sintesi di tutto ciò che rende un film intollerabile e ridicolo. Una lunghezza eccessiva, sia in assoluto (quasi due ore) sia relativamente a quanto raccontato, un soggetto talmente assurdo che solitamente viene utilizzato come scenario nel cinema porno, una sceneggiatura inesistente ("TUO figlio ha bevuto, quindi MIO figlio resta a casa TUA per assicurarsi che stia bene"... Se vi ricorda qualcosa, è un porno che avete visto, ma con dialoghi peggiori), scelta degli interpreti discutibile, colonna sonora irritante, una regia banale e piatta. Soprattutto, non succede nulla. Dopo quindici minuti scopriamo che le due si sono baciate da ragazze (come se ci fosse ancora il dubbio), dopo quaranta minuti si sono formate le due coppie e il film, di fatto, finisce. Non accade più nulla di significativo (ma restano oltre sessanta minuti da sorbirsi). Quando qualcosa accade, il comportamento dei quattro è talmente irrazionale e ingiustificabile che impedisce qualunque empatia o il minimo interesse da parte dello spettatore. Anzi, l'impermeabilità della doppia coppia al dolore che il loro comportamento causa nel prossimo (mariti, amici, mogli, figli) rende ancora più improbabile partecipare emotivamente alla vicenda.

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giovedì 17 ottobre 2013

Recensione LA CASA DI CRISTINA

Recensione la casa di cristina




Regia di Gavin Wilding con Allison Lange, Brad Rowe, Brendan Fehr, John Savage

Recensione a cura di carsit (voto: 4,5)

E' noto a tutti oramai che il panorama horror offre continuamente film su film, spesso simili fra loro, e purtroppo con risultati parecchio altalenanti. Un sottogenere dell'horror, più precisamente il teen-horror, ha vissuto sulla cresta dell'onda soprattutto negli anni '80, regalandoci villain indimenticabili entrati nell'immaginario collettivo: inutile citare Leatherface, Freddie Krueger, Jason Vhoores ed altre icone di questo genere. "La casa di Cristina" subisce l'influenza anche di un altro sottogenere, che potremmo ricondurre a quello della casa infestata.

Ma andiamo con ordine.

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mercoledì 16 ottobre 2013

Recensione ELYSIUM

Recensione elysium




Regia di Neill Blomkamp con Matt Damon, Jodie Foster, William Fichtner, Alice Braga, Sharlto Copley, Diego Luna, Michael Shanks, Carly Pope, Faran Tahir, Talisa Soto, Ona Grauer, Wagner Moura, Jose Pablo Cantillo, Adrian Holmes, Maxwell Perry Cotton, Terry Chen

Recensione a cura di alexava (voto: 8,5)

Neill Blomkamp ci racconta di un mondo futuro in cui il divario sociale è cresciuto al punto che la Terra è diventata l'habitat dei bassifondi della società: ovunque sporcizia, malattie e violenza. Le classi altolocate, invece, vivono su Elysium: una stazione spaziale, che orbita intorno alla Terra, dove l'aria è pulita, il clima mite e tutte le abitazioni sono dotate di macchine che in pochi minuti curano ogni tipo di malattia rigenerando le cellule.

Max (Matt Damon) e Frey (Alice Braga) da bambini sognano di andare su Elysium, dove si può vivere felici e sereni senza lottare ogni maledetto giorno. Crescendo prendono strade diverse e si perdono di vista. Frey diventa una dottoressa e Max, dopo un periodo di criminalità, mette la testa a posto e cerca di vivere passando meno guai possibile. Figuriamoci. Dopo un incidente sul lavoro, si ammala gravemente. La sua unica speranza è curarsi su Elysium. Quindi la sua strada si incrocia nuovamente con Frey, che ha una figlia anch'essa in stadio terminale. Ma arrivare su Elysium non è cosa facile. Jessica Delacourt (Jodie Foster) è uno spietato ministro che non si fa scrupoli a respingere tentativi di immigrazione con ogni mezzo, senza curarsi della perdita di vite umane. Lo scontro sarà inevitabile e sanguinoso: Max dovrà fare i conti con il terribile agente Kruger, un killer potenziato e ben equipaggiato, assoldato dal ministro Delacourt.

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martedì 15 ottobre 2013

Recensione ESCAPE PLAN - FUGA DALL'INFERNO

Recensione escape plan - fuga dall'inferno




Regia di Mikael Håfström con Arnold Schwarzenegger, Sylvester Stallone, James Caviezel, Vincent D'Onofrio, Sam Neill, Vinnie Jones, 50 Cent, Amy Ryan, Faran Tahir, Matt Gerald, Christian Stokes

Recensione a cura di JackR

Evadere da carceri di massima sicurezza è il lavoro di Ray Breslin (Sylvester Stallone). Lo schema è semplice: una falsa identità, un contatto interno, uno esterno e uno studio meticoloso della struttura e delle abitudini dei secondini. Quando trova il punto debole, Breslin mette in atto il piano di fuga, esce e rientra per spiegare al direttore del carcere cosa non funziona nella sua struttura. Il lavoro offerto dalla CIA a Breslin è diverso dal solito: il carcere da cui dovrà evadere è una struttura segreta e privata, una nuova Guantanamo in cui i governi di tutto il mondo vogliono far sparire terroristi, rivoluzionari e criminali. I dubbi etici e deontologici vengono messi a tacere da un robusto assegno di cinque milioni di dollari e Breslin, nonostante le preoccupazione del suo team (50 Cent, esperto hacker e Amy Ryan, inutile quota rosa), accetta la sfida.
Il traumatico trasporto in prigione è solo l'inizio di un incubo: una volta giunto alla "Tomba", Breslin scopre di essere stato incastrato. Il suo contatto interno non esiste e il direttore Hobbs (Jim Caviezel) non crede alla sua storia: qualcuno lo vuole rinchiuso per sempre in un carcere evidentemente progettato secondo i suoi stessi rapporti su come migliorare le misure sicurezza. Emil Rottmayer (Arnold Schwarzenegger), imprigionato per i suoi trascorsi con il misterioso criminale informatico Mannheim, è l'unico detenuto che si mostra amichevole nei confronti di Breslin e i due decidono di allearsi contro il sadico Hobbs per progettare un disperato piano di fuga.
Seguono pretestuose scazzottate, sparatorie con guardie dalla pessima mira, battute senza senso, finale di prammatica.

L'incontro cinematografico del secolo (scorso), e non ce ne vogliano De Niro e Pacino che pure ci hanno provato con "Sfida Senza Regole", è un fuoco d'artificio bagnato, ma soprattutto, ed è una brutta notizia per i fan di Arnie, "Escape Plan" è un classico film di Stallone. Schwarzenegger è lo specchietto per le allodole per incuriosire e ingolosire un certo pubblico, ma il suo Rottmayer non è di certo il tipico personaggio dell'attore austriaco, e non rende giustizia in alcun modo alla sua filmografia. Al contrario, da "Fuga per la vittoria" a "Sorvegliato Speciale", Stallone ha una certa esperienza in fatto di carcere duro ed evasioni, per non parlare del fatto che anche Breslin ha un passato tormentato con cui fare i conti, come quasi tutti i personaggi interpretati da Stallone.
Proprio "Sorvegliato Speciale" è il film che più ricorda "Escape Plan", che aggiunge un tocco distopico con i secondini mascherati e l'uso della tecnologia (riportando alla mente un altro classico degli anni Ottanta, "2013 la Fortezza" con Christopher Lambert) e aggiorna lo stereotipo del detenuto comune da nero/latino a arabo musulmano.

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lunedì 14 ottobre 2013

Recensione SCARY OR DIE

Recensione scary or die




Regia di Bob Badway, Michael Emanuel, Igor Meglic con Domiziano Arcangeli, Corbin Bleu, Shannon Bobo, Bob Bouchard, Andrew Caldwell, Alexandra Choi, Charles Rahi Chun, Erik Contreras

Recensione a cura di dubitas

"Scary or die" è un film horror diretto da Michael Emanuel (stesso regista di "Maneater"), diviso in 5 episodi, con ognuno una trama e una tematica differente. Pur molto simile a "Racconti della cripta", mantiene comunque elementi innovativi che lo distinguono dal panorama attuale.

Nel primo episodio, "The crossing", due xenofobi depravati sequestrano alcuni stranieri del posto (precisamente messicani), li radunano in una zona di confine e infine li uccidono senza pietà. Il tutto sotto gli occhi di una ragazza ingenua che, pensando di fare una vacanza insieme ai suoi "2 amici", si ritrova coinvolta in un spettacolo orribile e sanguinolento, dove non c'è scampo per nessuno. All' improvviso emergono dalle terre degli zombi (dall'aspetto romeriano) per vendicarsi con i loro aguzzini.
Scene gore e qualche litro di sangue non bastano a vivacizzare un episodio, "The crossing", che di per sé appare lento e poco spaventoso.Qualche elemento stilistico, come la location oppure il make up degli zombie, riesce a dare un effetto migliore, ma non sufficiente.

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giovedì 10 ottobre 2013

Recensione OLTRE I CONFINI DEL MALE - INSIDIOUS 2

Recensione oltre i confini del male - insidious 2




Regia di James Wan con Patrick Wilson, Rose Byrne, Ty Simpkins, Lin Shaye, Barbara Hershey, Steve Coulter, Leigh Whannell, Angus Sampson, Andrew Astor, Hank Harris

Recensione a cura di marcoscafu

Sono passati due anni da quando Josh Lambert (Patrick Wilson, "Watchmen" e "Hard candy"), con l'aiuto della medium Elise Rainier (Lin Shaye, "Tutti pazzi per Mary" e "Nightmare - Dal profondo della notte"), è riuscito a riportare dal mondo degli spettri il figlio Dalton.

Quella che sembra la nuova vita della sua famiglia, senza più brutti sogni, nè suoi, nè del piccolo, non è però come i protagonisti la immaginano. Tornati nella casa della madre di Josh, Lorraine (Barbara Hershey, "Il cigno nero" e "Un giorno di ordinaria follia"), in modo così da poter chiudere definitivamente con gli spaventosi avvenimenti passati, gli oggetti iniziano da subito a prendere vita, ed è stavolta la moglie, Renai (Rose Byrne, "28 settimane dopo" e "X-Men - L'inizio"), ad accorgersene per prima. Il pianoforte che suona da solo, il bambino piccolo trovato fuori dalla culla, fino ad una vera e propria "presenza" vista dentro casa.

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mercoledì 9 ottobre 2013

Recensione ASPIRANTE VEDOVO

Recensione aspirante vedovo




Regia di Massimo Venier con Fabio De Luigi, Luciana Littizzetto, Alessandro Besentini, Francesco Brandi, Roberto Citran, Bebo Storti, Ninni Bruschetta

Recensione a cura di marcoscafu

Alberto Nardi (Fabio De Luigi, "Happy family" e "Ex") è un giovane imprenditore milanese conosciuto nell'ambiente come "il marito dell'Almiraghi", ossia Susanna Almiraghi (Luciana Littizzetto, "Tutta colpa di Giuda" e "Manuale d'amore"), industriale del Nord nonché una delle donne più ricche e potenti del paese. Incapace di accettare qualsivoglia tipo di sconfitta personale, quindi anche il suo matrimonio, tenta di sopperire agli sbagli macroscopici del coniuge, che si rivela da anni un autentico fallimento sotto il profilo lavorativo. Vicino all'ennesima bancarotta, Alberto si trova costretto a chiedere un ulteriore sacrificio a Susanna, che stanca dei suoi insuccessi gli offre di rilevarne la società per poi coprire ogni debito. Ossia: lo aiuta, ma lo mette alla porta.

Proprio quando sembra giunta la sua fine come imprenditore, un imprevisto ne rovescia le sorti: un terribile temporale fa precipitare e schiantare l'aereo della moglie. In realtà lei su quel volo non è mai salita e ricomparirà, viva e vegeta, tre giorni dopo, proprio la sera del suo funerale. Alberto dapprima rimane sorpreso e spiazzato, la non dipartita di Susanna lo getta nel baratro in cui si trovava, ma nella sua mente si fa largo la soluzione di tutti i mali, suggerita dalla casualità degli eventi: uccidere la moglie con l'aiuto dell'amico Stucchi (Alessandro Besentini, "La terza stella") e del cugino Giancarlo (Francesco Brandi, "Tutta la vita davanti")...

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