mercoledì 30 luglio 2014

Recensione THE SACRAMENT

Recensione the sacrament




Regia di Ti West con Joe Swanberg, AJ Bowen, Gene Jones, Kentucker Audley, Amy Seimetz, Donna Biscoe, Millie Wannamaker

Recensione a cura di The Gaunt (voto: 8,0)

Ti West, classe 1980, è un autore abbastanza sconosciuto ai più e più noto agli appassionati del cinema horror, di cui il nostro sicuramente conosce a menadito il genere e dove è verosimile ipotizzare che sia cresciuto fin dalla più tenera età a pane e horror. Sconosciuto ai più perché le sue pellicole non hanno mai trovato una distribuzione italiana adeguata e dire che, dato lo stato attuale di crisi del cinema horror, un regista come West meriterebbe qualcosa in più di una striminzita distribuzione home video o semi clandestina proveniente dalle ampie lande del web.
Indubbiamente West è un regista particolare, quasi di nicchia anche nell'ambito del genere horror in cui fino adesso è stato confinato, ma possiede abbastanza personalità per imporre il proprio stile e nei limiti del possibile, capace di non farsi influenzare da fattori esterni e puramente commerciali (solo beghe contrattuali impedirono a West di ritirare il proprio nome dal sequel di "Cabin Fever", da lui disconosciuto dopo estenuanti vicissitudini produttive).

Fin dai suoi esordi il regista americano ama in maniera particolare giocare con i generi, a volte seguirli, altre sovvertire i suoi cliché e giocare molto sulle aspettative dello spettatore, come nello splendido "House of the Devil", esempio lodevolissimo nel ricreare quelle atmosfere inquietanti tipiche degli horror anni settanta e decennio successivo.
Ma è con "The Innkeepers" che West alza molto la posta in gioco e, sia pure nelle sue imperfezioni che dietro ad un gioco citazionistico di "Shining", scopre le proprie carte di un cinema ingannevole e sfuggente, che dietro la maschera apparente di una tipica ghost story da film horror, nasconde la sua vera natura di thriller psicologico molto raffinato e da un certo punto di vista realistico. Un film che si fonda sulla forza della suggestione psicologica, ai limiti del plagio, dove la protagonista viene manipolata dalla sua stessa immaginazione. E gli spettatori con lei.
Suggestione e manipolazione sono alla base di "The sacrament", film presentato nella sezione Orizzonti della 70° edizione della Mostra del Cinema di Venezia, creando una certa freddezza alla sua proiezione come se ci si trovasse di fronte a qualcosa che sembra una cosa ma che in realtà non è.

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mercoledì 23 luglio 2014

Recensione CONTACT

Recensione contact




Regia di Robert Zemeckis con David Morse, James Woods, Matthew McConaughey, Jodie Foster

Recensione a cura di Fulvio Baldini aka peter-ray (voto: 8,0)

Eleoror Arroway (Jena Malone) è un'intelligente e curiosa bambina che mostra un particolare interesse per la scienza. Avendo perso la madre appena nata per complicazioni post-partum, vive da sola con il padre Ted, nel Wisconsin. Fin dalla tenera età Ted la incoraggia all'utilizzo della radiotrasmittente e del telescopio per osservare le stelle. Una sera come tante altre, mentre Ellie ammira il cielo dalla terrazza di casa, Ted ha un attacco di cuore. La piccola Ellie cerca di soccorrerlo correndo giù per le scale, ma arriva troppo tardi.
Diversi anni dopo, Eleonor Arroway (Jodie Foster) diviene una brillante e promettente astrofisica. Trasferitasi in Sud America per partecipare a un programma radioscopico per la ricerca di forme di vita intelligente nel cosmo chiamato SETI, conoscerà un giovane studioso di teologia, Joss Palmer (Matthew McConaughey), con cui avrà una contrastante relazione che la vedrà protagonista di accesi dibattiti etici tra scienza e fede.

Il progetto di ricerca viene sospeso in quanto considerato una perdita di tempo, ma Ellie non si da per vinta. Cercando nuovi finanziatori, dopo circa un anno, riesce a trovare e a convincere un misterioso industriale molto influente di nome S.R. Hadden a concedergli i fondi per un suo progetto di ricerca.
Trascorsi alcuni anni senza risultati, il governo vuole fermare il progetto rivendicando la proprietà delle antenne per utilizzi migliori ma, quando tutto sembra ormai finito, Ellie riesce finalmente a rilevare qualcosa di interessante; un segnale radio proveniente da Vega, nella costellazione della Lira. Il segnale contiene un ordine logico di numeri primi che gli scienziati dello staff provano a codificare. Analizzando i dati, scoprono che il messaggio contiene una traccia audiovisiva. Si tratta di una registrazione del filmato di Adolf Hitler all'apertura delle Olimpiadi del 1936.
Il governo statunitense reagisce con preoccupazione per una possibile minaccia di attacco alieno, ma gli scienziati ritengono si tratti soltanto di un segnale di ritorno inviato all'umanità per dire che hanno ricevuto il messaggio. In un secondo momento, l'equipe scopre che, oltre al filmato, il segnale contiene un'altra immensa mole di informazioni codificate. Con l'aiuto del suo misterioso finanziatore, il Sig. Hadden, Ellie riesce a decifrare i dati ottenendo un progetto dettagliato per la costruzione di una sofisticata macchina per il viaggio nello spazio. Dopo diversi dibattiti internazionali viene presa la decisione unanime di costruire il macchinario.
Dal momento che a concorrere all'investimento ci sono numerose nazioni, viene istituita una commissione mondiale speciale per scegliere tra i vari candidati di ogni Paese il più idoneo a partire. Tra i cinque nominati c'è anche Ellie che sembrerebbe essere la favorita in quanto a capo del progetto, ma secondo la commissione è estremamente importante che il 'primo contatto' con una forma di vita aliena avvenga tramite una persona che crede in Dio.

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