martedì 30 settembre 2014

Recensione LE DUE VIE DEL DESTINO

Recensione le due vie del destino




Regia di Jonathan Teplitzky con Colin Firth, Nicole Kidman, Stellan Skarsgård, Jeremy Irvine, Hiroyuki Sanada, Sam Reid

Recensione a cura di peucezia

Gli appassionati del genere bellico avranno sicuramente visto e apprezzato il mitico "Il ponte sul fiume Kwai," tratto da un romanzo autobiografico di Pierre Boulle e imperniato sulla costruzione di una tratta ferroviaria tra Birmania e Thailandia da parte di prigionieri delle armate del Commonwealth e degli Stati Unit,i durante la seconda guerra mondiale, nel breve periodo che vide in superiorità il Giappone.

Scopo della pellicola: sottolineare le condizioni disumane in cui vivevano i prigionieri di guerra, che tentavano malgrado tutto di mantenere viva la loro forza d'animo.

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venerdì 19 settembre 2014

Recensione SI ALZA IL VENTO

Recensione si alza il vento




Regia di Hayao Miyazaki con -

Recensione a cura di Stefano Santoli (voto: 10,0)

"Perché realizzare un'opera, quando è così bello sognarla soltanto?"
Pasolini-allievo di Giotto, nell'ultimo episodio del "Decameron"

"Non sono mai stato sicuro che la morale della storia di Icaro dovesse essere:
'Non tentare di volare troppo in alto', e mi sono chiesto
se non si potesse interpretarla in un modo diverso:
'Dimentica la cera e le piume, e costruisci ali più solide'
".
Stanley Kubrick

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giovedì 18 settembre 2014

Recensione AMATA IMMORTALE

Recensione amata immortale




Regia di Bernard Rose con Gary Oldman, Jeroen Krabbé, Isabella Rossellini, Johanna ter Steege, Valeria Golino

Recensione a cura di peucezia

Ispirato a una lettera d'amore misteriosa indirizzata a una donna senza nome indicata come "amata immortale" e rinvenuta tra i carteggi del grande Ludwig van Beethoven alla sua dipartita, il film inizia appunto con la morte del musicista e con la ricerca febbrile da parte del suo amico ed amministratore Anton Schindler della donna a cui l'artista avrebbe scritto una lettera tanto appassionata.

Tra scene in flashback e altre successive alla morte di Beethoven, l'intento della pellicola è di dare una panoramica della vita del musicista tedesco, sempre scontroso e controcorrente, che tuttavia seppe lasciare un segno tra le donne che ebbero la ventura di conoscerlo e che fu profondamente e morbosamente legato al nipote, figlio di un suo fratello deceduto per tubercolosi ancor giovane.

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martedì 16 settembre 2014

Recensione THE GIVER - IL MONDO DI JONAS

Recensione the giver - il mondo di jonas




Regia di Phillip Noyce con Brenton Thwaites, Jeff Bridges, Meryl Streep, Alexander Skarsgård, Taylor Swift, Katie Holmes, Cameron Monaghan, Odeya Rush, Emma Tremblay

Recensione a cura di marcoscafu

Esiste un luogo, in un tempo futuro, in cui le persone non hanno memoria degli eventi passati, non hanno sentimenti come amore, odio, paura o dolore, non hanno guerre, non hanno animali e non hanno nemmeno più la capacità di vedere il mondo a colori. Le famiglie sono composte secondo compatibilità, ognuna con un figlio maschio ed una figlia femmina.
Questo posto è governato da un consiglio di Anziani che durante la Cerimonia dei 12 assegna ad ognuno il lavoro che avrà per il resto della vita a seconda delle doti. Jonas (Brenton Thwaites, "Oculus - il riflesso del male" e "Maleficent") ha un dono speciale, quello di "sentire", grazie al quale viene nominato come prossimo "accoglitore", ossia l'unico nella comunità ad avere accesso alla memoria storica del mondo che gli viene trasmessa dal "donatore" (Jeff Bridges, "Tron" e "Il grande Lebowski").
La progressiva conoscenza degli eventi induce Jonas alla decisione di non sottoporsi più alle iniezioni mattutine volte a inibire i sentimenti, cosa che gli farà pian piano riacquistare la capacità di vedere i colori e di portare ad un livello superiore la sua amicizia con la bella Fiona (Odeya Rush, "L'incredibile vita di Timothy Green"). L'ultima goccia sarà la comprensione della pratica chiamata "congedo": in pratica un omicidio legalizzato, che verso il neonato Gabriel è visto come pura follia dall'ormai "risvegliato" Jonas. La decisione è presa: arriverà al limite dei confini del paese per liberare la memoria di tutti e ridare il libero arbitrio.

In principio era Ray Bradbury col bellissimo "Fahrenheit 451". Dal lontano 1953 in molti hanno attinto da quella meravigliosa idea del mondo-senza-libri. In pochi l'hanno omaggiata nel modo dovuto. Questa pellicola del pur capace Phillip Noyce ("Il collezionista di ossa", "Giochi di potere", "Sotto il segno del pericolo", "Furia cieca", ecc...), rientra purtroppo nella seconda categoria.
"The giver - Il mondo di Jonas" è uno di quei film che, mentre le immagini scorrono sullo schermo, riescono ad emozionare facendo leva su un'ottima fotografia e una grandissima capacità da parte del montaggio di scegliere le sequenze nel modo più toccante. Un esempio su tutti: per spiegare il concetto di coraggio all'accoglitore, Jeff Bridges tramite contatto delle mani comunica, tra le altre, la famosa scena del ragazzo cinese che durante la rivolta in piazza Tienanmen si parò davanti a dei carri armati per fermarli. Applausi. O lacrime. In ogni caso bravo.
Inoltre accanto ai due protagonisti girano anche comprimari di tutto rispetto. Ad iniziare dall'eterna Meryl Streep ("Kramer contro Kramer" e "La mia Africa") nei panni del capo degli Anziani, passando per la bellissima Katie Holmes (Joey Potter di "Dawson's Creek" e "Batman begins") che interpreta la madre di Jonas, e infine Alexander Skarsgard (Eric di "True Blood" e "Melancholia") ovvero il padre del ragazzo. Un cast importante, il livello di recitazione non cala mai, sono tutti credibili e arrivano al punto senza troppi fronzoli. E Katie in tailleur nero e tacchi alti vale sempre il prezzo del biglietto.

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