lunedì 28 settembre 2015

Recensione IL GIOVANE FAVOLOSO

Recensione IL GIOVANE FAVOLOSO




Regia di Mario Martone con Elio Germano, Isabella Ragonese, Michele Riondino, Massimo Popolizio, Edoardo Natoli, Anna Mouglalis, Valerio Binasco, Paolo Graziosi
Recensione a cura di peucezia
Un film su Leopardi lo aspettavano in molti. Il poeta italiano più rappresentativo dell'Ottocento e, dopo Dante, il più amato dagli italiani, come recitava un vecchio slogan, meritava che il cinema si occupasse di lui.
Mario Martone, dopo "Noi credevamo", interessante, poco celebrativo ed originale affresco di un Risorgimento (ai più quasi ignoto), riprende la felice vena e, avvalendosi di una fotografia superba che valorizza volti e ambienti (sia gli interni - che abbondano a causa della scarsa propensione del poeta recanatese a uscire - sia esterni) e di una scenografia che, figlia di Visconti, sembra ispirarsi a quadri dell'epoca, partorisce questo "Il giovane favoloso" dando un corpo e una voce a Giacomo Leopardi.
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mercoledì 23 settembre 2015

Recensione NON ESSERE CATTIVO

Recensione NON ESSERE CATTIVO




Regia di Claudio Caligari con Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia d'Amico, Roberta Mattei
Recensione a cura di The Gaunt
E' sempre stato a debita distanza dalle luci della ribalta Claudio Caligari. era un outsider del cinema italiano. Condizione non certo voluta, ma in un mondo dove il compromesso è condizione tristemente necessaria per lavorare, il regista originario di Arona non ci è mai sceso ed il suo minimo contributo, a livello quantitativo, di film si limita a tre lavori: "Amore tossico", "L'odore della notte" e appunto "Non essere cattivo" in poco più di trent'anni. Un film ogni 10 anni. Tre film e altrettanti, forse anche di più, concepiti e mai partoriti, ma la voglia di indipendenza a Caligari non ha mai giovato
E per una sorta di perversa coerenza anche il suo ultimo lavoro postumo è stato relegato al Fuori concorso dell'ultima Mostra del cinema di Venezia. Un destino di outsider, tipico dei suoi personaggi che vivono ai margini della nostra società. Nessuno fra stampa e pubblico nasconderà l'amarezza a posteriori di aver relegato il suo ultimo film non in competizione. Sarebbe stato certamente un grande macigno per la giuria trovarsi di fronte ad un lavoro che avrebbe scombinato i giudizi e certamente non sarebbe rimasto a mani vuote.
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