Recensione adaline - l'eterna giovinezza
Recensione a cura di JackR
Nata nel 1908, Adaline (Blake Lively) smette di invecchiare all'età di ventinove anni, dopo esser stata colpita da un fulmine. Impossibilitata a nascondere a lungo l'incredibile segreto, Adaline decide infine di nascondersi, per proteggere la propria incolumità e quella di sua figlia, rinnovando periodicamente la sua identità e fuggendo qualunque legame sentimentale. Ai giorni nostri, la comparsa del giovane e affascinante Ellis (Michiel Huisman) sconvolge tutti i piani di Adaline, che sembra cedere finalmente all'amore, ma c'è ben altro ad ostacolare il lieto fine...
Nonostante l'intrigante premessa, "Adaline" di Lee Toland Krieger non convince pienamente. La versione rosa di "Highlander" riduce l'elemento fantastico dell'eterna giovinezza (pur spiegato con dovizia di dettagli scientifici nel film da un'onnisciente narratore à là Amelie) al mero "ostacolo" che separa i due amanti nei film di questo genere, e non si riesce neppure a fuggire l'abusato inseguimento finale, prodromo di ogni happy ending da commedia romantica. Una regia priva di idee mortifica delle interpretazioni convincenti: Blake Lively è credibile e sufficientemente sicura di sé nell'interpretazione di un'ultracentenaria nel corpo perfetto di una modella, Harrison Ford in versione stralunato professore di astronomia è un'aggiunta interessante al mix e Ellen Burstyn è garanzia di gravitas e qualità.
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