lunedì 23 giugno 2014

Recensione LA PIOGGIA CHE NON CADE

Recensione la pioggia che non cade




Regia di Marco Calvise con Carlo Picone, Anna Russo, Mauro Fiore, Vincenzo Picone, Simone Pletto, Vincenzo Citriniti, Viviana Colais, Francesca Nunzi, Elisabetta Ventura, Angela Curri, Vincenzo De Michele, Marco Paparella, Lucia Centorame, Philippe Guastella

Recensione a cura di marcoscafu

Carlo Picone è voce, chitarra e pianoforte della band romana "Inverso". Insieme a lui ne fanno parte Vincenzo Picone al basso e cori, Mauro Fiore alla batteria, Simone Pletto alla fisarmonica, Vincenzo Citriniti al sax e infine Anna Russo al violoncello. Durante una serata vengono notati da Luca, un sedicente manager, che propone loro un incontro con un altrettanto inquietante produttore: sembra la svolta della loro carriera musicale. Qualcuno ci crede di più, qualcuno di meno, fatto sta che tutta la band si presenta all'appuntamento sognando un contratto importante che li proietti nel mondo "dei grandi". Le promesse allettano tutti, il solo Mauro rimane più scettico e guardingo nei confronti dei due ambigui personaggi.
Contemporaneamente alla inattesa possibilità del salto in avanti in carriera, per Carlo c'è anche da risolvere un problema personale: la moglie, Sara, non è più convinta della loro relazione. Troppe le ore passate da sola, troppo il tempo sottratto alla vita familiare dagli impegni della band, probabilmente troppe le notti senza il marito che, per lavoro, è di guardia in farmacia. Carlo se ne va di casa e viene prima ospitato da Mauro, poi da Anna, che è segretamente innamorata di lui da tanto tempo. Le giornate passate insieme le permettono di rivelare i suoi sentimenti, ma sembra proprio che l'amore per Sara sia ancora forte.

Si avverte per il prosieguo nella lettura di presenza di SPOILER.

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martedì 17 giugno 2014

Recensione PRIMA COMUNIONE

Recensione prima comunione




Regia di Alessandro Blasetti con Aldo Fabrizi, Lucien Baroux, Adriana Mazzotti, Gaby Morlay, Ernesto Almirante, Ludmilla Dudarova

Recensione a cura di peucezia

Uscito nel 1950 con la regia di Alessandro Blasetti e la sceneggiatura di Cesare Zavattini, il film "Prima comunione" si allontana dal filone neorealista dell'epoca per inserirsi nella categoria più ampia di commedia di costume. Non c'è inoltre più cenno al conflitto mondiale, conclusosi da appena cinque anni.

A metà tra il comico e il drammatico, per le situazioni narrate nella vicenda, la pellicola è ambientata a Roma in un quartiere residenziale.
E' il giorno di Pasqua e la figlioletta del cavalier Carloni, agiato proprietario di una pasticceria, è in procinto di prendere la sua prima comunione.
Sia Carloni (Aldo Fabrizi), sia la moglie non sono più giovani, la loro bambina è nata dopo molti anni di matrimonio e per questo essi tengono moltissimo alla riuscita della cerimonia, ma una serie di contrattempi tardano l'arrivo dell'abito dalla sarta, che lo ha confezionato causando tensioni e nervosismi. Quando tutto sembra sull'orlo di una crisi definitiva, uno sconosciuto riporta pace e serenità nel piccolo nucleo familiare.

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martedì 3 giugno 2014

Recensione X-MEN - GIORNI DI UN FUTURO PASSATO

Recensione x-men - giorni di un futuro passato




Regia di Bryan Singer con Jennifer Lawrence, Michael Fassbender, James McAvoy, Jason Flemyng, Ian McKellen, Patrick Stewart, Nicholas Hoult, Hugh Jackman, Anna Paquin, Ellen Page, Peter Dinklage, Halle Berry, James Marsden, BooBoo Stewart, Evan Peters, Shawn Ashmore, Lucas Till

Recensione a cura di HollywoodUndead (voto: 7,5)

A volte ritornano...
In realtà questo commento non è rivolto al film diretto da Tom McLoughlin, tratto dal romanzo di Stephen King, ma è l'esclamazione che può uscire dalla bocca del cinefilo medio dopo aver letto il nome di Bryan Singer sulla locandina di questo "X-Men: days of future past". Infatti il bravo regista newyorkese non si occupava di mutanti dall'epoca di "X-Men 2" del 2003.
Quest'ultimo episodio dei supereroi Marvel parte in maniera ambiziosa già dal titolo, visto che prende spunto da uno degli episodi più famosi del gruppo di mutanti, ovvero "Giorni di un futuro passato" del duo Chris Claremont e John Byrne.
Le tematiche di fondo rimangono sempre le stesse: la diversità, l'emarginazione rispetto a ciò che non riusciamo a comprendere ecc. Ma la grande differenza di questo nuovo capitolo è racchiusa negli effetti speciali di nuova generazione e da una sceneggiatura curata fin nei minimi dettagli da Simon Kinberg.

Ed ecco che si parte con le sequenze iniziali che già ci suggeriscono sul dove l'intero carrozzone andrà a parare, ovvero la spettacolarità delle immagini.
"X-Men: days of future past" (approdato in Italia con lo stesso titolo del fumetto "Giorni di un futuro passato") inizia la sua sfavillante galoppata mostrandoci un po' del tocco di Bryan Singer al quale forse c'eravamo disabituati in questi anni. Sin dal primo combattimento (dopo circa un minuto e mezzo) gli effetti non si fanno desiderare, ed inoltre ecco che ricompaiono vecchie conoscenze come Colosso, Kitty "The shadow cat" e Bobby "Ice man" Drake. In mezzo a loro non potevano mancare le novità (solo alcune delle tante) come Alfiere (un irriconoscibile Omar Sy), Blink e Warpath.
Lo spettatore medio non può che essere colpito da questo avvio col botto, ma c'è anche una fetta di pubblico che avrà sicuramente notato come Bryan Synger si sia servito dell'idea di Claremont e Byrne per dare vita ad una sceneggiatura decisamente diversa.

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