venerdì 31 maggio 2013

Recensione ESTERNO SERA

Recensione esterno sera




Regia di Barbara Rossi Prudente con Valentina Vacca, Emilio Vacca, Salvatore Cantalupo, Ricky Tognazzi, Alessandra Borgia, Davide Lanni, Ciro Carnevale, Mena De Filippo, Piergiuseppe Francione, Gianluca D'Agostino, Fabio Massa, Ilaria Delli Paoli, Antimo Navarra

Recensione a cura di peucezia

Prima regia di Barbara Rossi Prudente, vincitore del premio Solinas nel 2009 per la migliore sceneggiatura, il film "Esterno sera" (il titolo indica nel gergo dei film-makers le scene in ambiente esterno e al buio), ha però faticato a uscire sul mercato a causa delle tematiche un po' forti.

Con molte ombre e poche luci e un conseguente disorientamento e straniamento dello spettatore la vicenda ruota intorno a una famiglia apparentemente unita e felice composta da un padre tranquillo e decisamente pantolofaio, una casalinga classica donna di casa del Sud (siamo nel Casertano) e tre figli.
Rompe l'equilibrio Alba, ragazza di ormai venticinque anni, ribelle e instabile, che frequenta ragazzi anche più giovani, partecipa per scommessa alle corse clandestine bendata sfidando la vita e tutto senza un motivo. L'arrivo di Fabrizio un lontano cugino che per dieci anni non aveva dato tracce è un elemento di disturbo aggiuntivo nella vita della famiglia di Alba. Tra la ragazza e il presunto cugino nasce una storia sia pure osteggiata all'inizio proprio dal ragazzo malgrado si senta attratto da Alba, ma la rivelazione sul vero rapporto carnale esistente tra i due ragazzi porta alla tragedia finale.

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giovedì 30 maggio 2013

Recensione LE BELVE

Recensione le belve




Regia di Oliver Stone con Blake Lively, John Travolta, Aaron Johnson, Salma Hayek, Emile Hirsch, Benicio Del Toro, Taylor Kitsch, Joel David Moore, Mia Maestro, Demian Bichir, Sandra Echeverría, Trevor Donovan, Schae Harrison

Recensione a cura di atticus (voto: 6,0)

Chi lascia la strada vecchia per quella nuova sa quello che lascia e non sa quello che trova.
Dopo una serie di esiti tutt'altro che lusinghieri in termini artistici e commerciali (come dimenticare il fallimentare kolossal storico/edipico "Alexander" o, peggio, la retorica a stelle e strisce di "World Trade Center" e "Wall Street 2"?), il bad guy Oliver Stone torna all'ovile del secondo amore (il primo resta il cinema di denuncia): il pulp movie senza regole, pudore e ritegno con cui scandalizzò l'opinione pubblica ormai anni orsono.

In una paradisiaca località della California meridionale, la bella O (per Ophelia, una languida Blake Lively) ama contemporaneamente il focoso Chon (Taylor Kitsch) e il sensibile Ben (Aaron Johnson); tutti insieme sono a capo di un traffico spropositato di marijuana che li porterà a scontrarsi con la potentissima Reina Elena (Salma Hayek), con spietato sicario al seguito (Benicio Del Toro), padrona del commercio di droga dell'intero Messico. Quando O viene rapita, i suoi uomini faranno di tutto pur di ricomporre l'appassionato triangolo.

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mercoledì 29 maggio 2013

Recensione CARRIE (2002)

Recensione carrie (2002)




Regia di David Carson con Angela Bettis, Patricia Clarkson, Rena Sofer, Kandyse McClure

Recensione a cura di dubitas (voto: 6,5)

Usa 1976. Questa è una data molto famosa, che ha segnato in qualche modo la storia del cinema: esce nelle sale cinematografiche il film di Brian de Palma, "Carrie (lo sguardo di Satana)", direttamente ispirato al libro di Stephen King. Nonostante le critiche iniziali, col tempo è diventato un capolavoro e mantiene ancora oggi un fascino indimenticabile, soprattutto se accompagnato dalla lettura del libro, che pure è una garanzia.
Nel 2002 si decide di realizzare un remake dal taglio estremamente televisivo, riprendendo la storia originale ma adattandola ai tempi nostri, con effetti speciali più frequenti e altre particolarità di cui poi parleremo. Remake che però ha riscosso poco al botteghino, dimostrandosi molto inferiore al suo predecessore; un adattamento televisivo, che, nonostante l'inevitabile sconfitta con il film di Brian de Palma, conserva qualche lato positivo e merita di essere (almeno una volta) visto. Perché? Lo scopriremo.

Carrie (l'avvenente e brava Angela Bettis) è una teenager con vari problemi, esclusa e denigrata dalle compagne di classe, si rintana nei libri e nell'ossequiosa venerazione a Dio, impostale dalla madre, molto cattiva e bigotta all'inverosimile. Un giorno, mentre si fa la doccia, vede uscire del sangue sul pavimento e pensa di stare sul punto di morire, così sviene, accattivandosi le derisioni delle compagne di classe. Carrie aveva avuto le prime mestruazioni e non sapeva nemmeno cosa fossero. Tornata a casa, per ordine del preside, viene picchiata dalla madre e costretta a pregare, chiusa in un soffocante armadietto .Le cose non vanno meglio quando il giorno successivo un gruppo di ragazze-oche e senza cervello decide di scrivere sul suo armadietto frasi offensive e tremendamente cattive e tutti quanti nella scuola partecipano all'umiliazione, ridendo della sofferenza e del pianto della povera ragazza. Ma Carrie, dietro l'umile e grande cuore, nasconde un segreto straordinario, possiede infatti dei poteri paranormali che le permettono di far accadere fenomeni irrazionali, ad esempio spostare con la mente oggetti oppure persone.
Una ragazza, di nome Sue, decide di 'rivalutare' Carrie e, tramite un trucco ben congeniato, la invita alla festa di fine anno, trovandole pure un ragazzo (Tommy) con cui passare la serata a ballare. Carrie è entusiasta e vede in questa festa finalmente l'occasione per evadere da quella realtà familiare malata e da quel clima scolastico che le era ostile. Ma durante la festa qualcosa va storto...

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martedì 28 maggio 2013

Recensione NOI NON SIAMO COME JAMES BOND

Recensione noi non siamo come james bond


Regia di Mario Balsamo, Guido Gabrielli con Mario Balsamo, Guido Gabrielli

Recensione a cura di BarbieXanax

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lunedì 27 maggio 2013

Recensione BIANCA COME IL LATTE, ROSSA COME IL SANGUE

Recensione bianca come il latte, rossa come il sangue




Regia di Giacomo Campiotti con Luca Argentero, Filippo Scicchitano, Aurora Ruffino, Gaia Weiss, Romolo Guerreri, Gabriele Maggio, Roberto Salussoglia, Pasquale Salerno, Michele Codognesi, Ilaria Ingenito, Flavio Insinna, Cecilia Dazzi, Eugenio Franceschini

Recensione a cura di atticus (voto: 7,5)

È molto facile parlar male di un film dal target specificamente adolescenziale, trasposizione attesa a grande richiesta dell'omonimo best seller di Alessandro D'Avenia, insegnante palermitano che, dai banchi di scuola, ha attinto con garbo per la sua storia d'amore e morte tra la gioventù sognante di oggi.

Leo (Filippo Scicchitano) ha sedici anni e una voglia matta di conquistare Beatrice (Gaia Weiss), amabile coetanea dalla rossa chioma, il colore del sangue e della vita che lui tanto rincorre; quella vita che spesso è bianca, vuota di emozione, pesante di noia e di dolore, inutile. Tra una partita a calcetto e il supporto fedele di Silvia (Aurora Ruffino), l'amica di sempre, Leo troverà il coraggio di intercettare lo sguardo della sua bella durante un'avventurosa incursione in una sala cinematografica. Ma passano i giorni, e di Beatrice nessuna notizia; scopre che è malata, che un male oscuro le ha avvelenato il sangue e costretta in un letto d'ospedale. Di fronte alla sua sofferenza, Leo imparerà a crescere e a misurarsi con un mondo che non conosce, anche con l'aiuto di un professore (Luca Argentero) che non disdegna l'arte del sogno.

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venerdì 24 maggio 2013

Recensione PAULETTE

Recensione paulette




Regia di Jérôme Enrico con Bernadette Lafont, Carmen Maura, Dominique Lavanant, Françoise Bertin, André Penvern, Ismaël Dramé, Jean-Baptiste Anoumon, Axelle Laffont, Paco Boublard, Mahamadou Coulibaly, Pascal N'Zonzi

Recensione a cura di peucezia

Film del 2012 diretto da Jérôme Enrico, "Paulette" è in arrivo da noi a fine stagione, dopo aver riportato in Francia un successo strepitoso, complice l'interpretazione magistrale di Bernadette Lafont, diva d'altri tempi ma capace di dare smalto ai suoi ruoli nonostante l'età non più verdissima.
Altro fattore di successo la tematica attuale trattata con toni da commedia, malgrado affronti situazioni non propriamente leggere.

Siamo alla periferia di Parigi, quella banlieue ormai territorio multietnico e abitato da una moltitudine di personaggi non sempre con occupazioni "pulite". La protagonista è un'anziana signora, vedova e un tempo proprietaria di un ristorantino con annessa pasticceria. Speculazioni sbagliate l'hanno portata a cedere l'esercizio a dei giapponesi e vivere con una magra pensione che non basta.
La povera donna, che ha maturato una profonda xenofobia vedendosi togliere antichi privilegi dai nuovi francesi colorati, malgrado un nipotino color caffè latte e un genero afrofrancese, munita di occhialoni scuri è costretta a recarsi ai mercati generali alla loro chiusura per prendere un po' di merce avanzata. Dopo l'ultima mortificazione però decide di reagire e riesce a dare una svolta alla sua esistenza, mettendosi a vendere dei dolci fatti in casa con ingredienti un po' fuori norma fino al lieto colpo di scena finale.

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giovedì 23 maggio 2013

Recensione MI RIFACCIO VIVO

Recensione mi rifaccio vivo


Regia di Sergio Rubini con Neri Marcoré, Emilio Solfrizzi, Pasquale Petrolo, Sergio Rubini, Vanessa Incontrada, Margherita Buy, Valentina Cervi, Gianmarco Tognazzi, Enzo Iacchetti, Bob Messini

Recensione a cura di BarbieXanax

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mercoledì 22 maggio 2013

Recensione MOLLY

Recensione molly


Regia di John Duigan con Elisabeth Shue, Aaron Eckhart

Recensione a cura di dubitas (voto: 8,0)

"Molly" è una commedia/dramma anni 90, firmata da John Duigan, che si ispira vagamente ad una storia vera per la costruzione del suo script e si rifà a vecchie pellicole del passato come "I due mondi di Charlie" (1968) oppure a romanzi come "The flower of Algernon".

Buck è un giovane ragazzo sulla trentina, che dopo aver perso i genitori, cerca di gestirsi con un lavoro. Ma la sua vita viene sconvolta dall'arrivo della sorella minore Molly, appena uscita da un istituto di cura che ha chiuso. Molly è affetta da ritardi mentali, infatti, pur avendo il corpo di una ventisettenne, ragiona come una bambina di tre anni, inoltre ha difficoltà a rapportarsi col mondo esterno, essendo affetta da autismo. Potete immaginarvi che grosso peso sia occuparsi di una come lei, soprattutto quando si è soli e non si ha nessuno su cui contare.

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martedì 21 maggio 2013

Recensione LA CASA (2013)

Recensione la casa (2013)




Regia di Fede Alvarez con Jane Levy, Shiloh Fernandez, Jessica Lucas, Lou Taylor Pucci, Elizabeth Blackmore

Recensione a cura di Carlo Baldacci Carli (voto: 4,0)

"Andrà tutto bene!"
Shiloh Fernandez

"Certo, come no!"
Carlo Baldacci Carli

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Recensione LA CASA

Recensione la casa




Regia di Sam Raimi con Bruce Campbell, Ellen Sandweiss, Hal Delrich, Betsy Baker, Sarah York, Philip A. Gillis

Recensione a cura di The Gaunt (voto: 8,5)

1978. Il giovane regista in erba Sam Raimi, dopo una serie di cortometraggi amatoriali che hanno avuto un buon riscontro economico, decide di affrontare una prova più impegnativa ed insieme agli amici Bruce Campbell e Robert Tapert investire il ricavato in un altro cortometraggio di genere horror, intitolato "Within the woods". Il risultato ovviamente è molto amatoriale, tuttavia la pochezza evidente dei mezzi a disposizione non influenza la sostanziale riuscita del prodotto, caratterizzato dalla capacità tecnica inusuale del regista non ancora ventenne e dagli artigianali effetti speciali di Tom Sullivan, rozzi quanto si vuole ma straordinariamente efficaci
In questo cortometraggio sono già contenute in embrione tutte le idee che varranno successivamente sviluppate nel lungometraggio che costituirà l'esordio vero e proprio di Sam Raimi ed i sodali Campbell (nel ruolo di attore protagonista) e Robert Tapert in veste di produttore esecutivo. I tre fonderanno la Reinessance Pictures Ltd. e sotto questa etichetta nata dall'entusiasmo e dall'orgoglio tipico degli indipendenti inizieranno la faticosissima strada per la realizzazione di "Evil Dead".

Il budget raccimolato raggiunge intorno ai 350.000 dollari e la location principale della casa viene scelta poco oltre i confini con il Tennessee. La location in questione è alquanto disagiata per la troupe in quanto le riprese sono girate in inverno e nell'abitazione non è presente acqua corrente, né tantomeno il riscaldamento, rendendo le riprese alquanto faticose. I tempi di realizzazione previsti in sei settimane sforano per arrivare a oltre tre mesi, esaurendo il budget a disposizione e costringendo lo stesso Campbell ad ipotecare una proprietà di famiglia per trovare il denaro necessario per la fine delle riprese.
La fase di post-produzione durerà oltre un anno e mezzo per l'aggiunta degli effetti speciali fra cui l'uso della tecnica della stop motion per la decomposizione finale dei non morti e per girare anche le scene all'interno della cantina, dato che l'abitazione scelta da Raimi e Tapert per le riprese purtroppo non aveva una cantina a disposizione, costringendo il reparto tecnico della troupe a scavare una buca profonda due metri dove stazionava la Endelweiss. Inoltre curiosamente molte scene furono girate, come rivelò Tapert e come riportato anche nei titoli di coda, dai cosidetti "fake shemps" tra cuì lo stesso fratello di Raimi, Theodore. I "fake shemps" non erano che delle controfigure degli attori principali che giravano in assenza dei protagonisti alcune scene. La differenza non si nota granchè, perchè il trucco pesantissimo che dovevano indossare rendeva praticamente indistinguibili gli uni dagli altri.

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lunedì 20 maggio 2013

Recensione PASSAGGIO IN INDIA

Recensione passaggio in india




Regia di David Lean con Judy Davis, Peggy Ashcroft, James Fox, Alec Guinness

Recensione a cura di Egobrain (voto: 8,0)

"Passaggio in India" ("A passage to India" il titolo originale) è con certezza una tra le opere più celebri e lette di Edward Morgan Forster, scrittore inglese nato a Londra sul finire del diciannovesimo secolo.
Lionel Trilling, stimato critico letterario americano, parlava cosi dello scrittore inglese nel lontano 1943: "Per me E.M. Forster è l'unico romanziere che può esser letto senza sosta e che, dopo ogni lettura, mi da ciò che pochi scrittori sono in grado di darci dopo i nostri primi giorni di lettura, la sensazione di aver imparato qualcosa".

Chi ha letto qualcosa di Forster capirà subito la grandezza di tale autore. Le tematiche affrontate dallo scrittore lungo il corso della sua carriera letteraria sono delicatissime e di grande risonanza. In "Maurice" (opera pubblicata postuma) affiora il tema della omosessualità e del travaglio nella riconciliazione tra classi sociali diverse. In "Passaggio In India" è lampante invece l'inconciliabilità tra due culture profondamente distanti.
Facciamo un piccolo passo indietro per occuparci di quello che veramente ci sta a cuore, ovvero il cinema. In ambito cinematografico appena si pronuncia il nome di Forster automaticamente lo si associa al regista statunitense James Ivory.
Tre adattamenti, che vanno dall'anno 1985 fino al 1991, vedono alcune delle opere di Forster protagoniste della filmografia di Ivory. La prima trasposizione risale al 1985. "Camera con vista" (questa l'opera prima), conseguì un grande successo e vide l'assegnazione di ben tre premi Oscar: Migliore sceneggiatura non originale, Migliore scenografia e Migliori costumi.
Il secondo film venne alla luce due anni più tardi. "Maurice" si basa sul romanzo omonimo di Forster scritto nel 1917 ma uscito postumo nel 1971. Il film riscosse un enorme consenso e vide un allora giovanissimo Hugh Grant cimentarsi nel suo primo vero ruolo da protagonista.
La terza e ultima trasposizione risale al 1991, anno in cui Ivory chiuse la "trilogia" con "Casa Howard". Anch'esso, come "Camera con vista", vinse tre premi Oscar. Da sottolineare l'assegnazione del premio come Miglior attrice protagonista ad Emma Thompson.

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venerdì 17 maggio 2013

Recensione HACHIKO - IL TUO MIGLIORE AMICO

Recensione hachiko - il tuo migliore amico




Regia di Lasse Hallström con Sarah Roemer, Richard Gere, Joan Allen, Jason Alexander

Recensione a cura di dubitas (voto: 8,0)

"Hachiko - Il tuo migliore amico", diretto dal celeberrimo regista di "Chocolat" (2000), Lasse Hallström, è il riadattamento americano di "Hachiko monogatari", film giapponese degli anni '80 che si ispira ad una storia vera.

Hachi è un tenero cucciolo proveniente dalla regione del Tibet, sperduto in una stazione di treni fra la folla di persone che passano incuranti di lui. Un tizio però, Parker, docente universitario di musica, interpretato dal bravissimo Richard Gere, vedendolo se ne innamora e decide di portarlo a casa. Iniziano le ricerche per capire a chi appartiene l'animale e nel frattempo fra Hachi e Parker nasce un rapporto singolare, un'amicizia sincera e reciproca.
E' un amore incondizionato quello che prova il cane per il suo padrone. Un senso di fedeltà che lo induce a seguire le sue orme ovunque, dalla mattina presto quando si sveglia per andare a lavoro, alla tarda sera quando ritorna a casa. Hachi è quella presenza che dà gioia e affetto, senza pretese, senza voler niente in cambio.
Purtroppo quest' armonia quotidiana viene spezzata da un evento molto triste: la morte di Parker. Mentre la famiglia non si dà pace e si chiude in un silenzio drammatico e struggente, Hachi continua ad aspettare l'arrivo del suo padrone. Seduto sulla piazza principale vicino la stazione, lo aspetta paziente, con occhi attenti ma tristi, assistendo allo scorrere delle stagioni, degli anni e al via vai della gente che, avvolta da mille impegni, si dimentica quasi di lui.

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lunedì 13 maggio 2013

Recensione NO - I GIORNI DELL'ARCOBALENO

Recensione no - i giorni dell'arcobaleno




Regia di Pablo Larraín con Gael García Bernal, Alfredo Castro, Antonia Zegers, Marcial Tagle, Luis Gnecco, Diego Muñoz, Néstor Cantillana, Alejandro Goic, Jaime Vadell, Manuela Oyarzún

Recensione a cura di Mimmot

"El pueblo unido jamás será vencido"

Augusto Pinochet, generale dell'esercito e dittatore cileno di orientamento fortemente reazionario, arrivò al potere nel 1973, finanziato dalla CIA e appoggiato dagli Stati Uniti, dagli esponenti dei ceti abbienti e dai vertici della chiesa cattolica cilena, rovesciando con un colpo di stato il legittimo governo del Presidente socialista Salvador Allende, il quale rimase ucciso (suicidatosi per non arrendersi è la versione ufficiale) durante l'assalto alla residenza presidenziale della Moneda.

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giovedì 9 maggio 2013

Recensione ARGO

Recensione argo




Regia di Ben Affleck con Ben Affleck, John Goodman, Alan Arkin, Bryan Cranston, Kyle Chandler, Rory Cochrane, Kerry Bishe, Christopher Denham, Tate Donovan, Clea DuVall, Victor Garber, Zeljko Ivanek, Richard Kind, Scoot McNairy

Recensione a cura di peucezia

Tratto dal libro di memorie omonimo di Tony Mendez, ex spia della CIA che prese parte attiva nell'operazione descritta dal film, "Argo", diretto ed interpretato da Ben Affleck e sceneggiato da George Clooney, ha fatto incetta di premi e riconoscimenti non ultimi quelli dell' Academic Award nel febbraio 2013.

Il film si inserisce tra due filoni differenti: da un lato è una pellicola d'azione per il modus operandi dei personaggi, dall'altro appartiene al filone di ricostruzione storica, poiché si occupa di avvenimenti realmente accaduti sia pure in epoca relativamente recente.
L'azione inizia dal sequestro all'interno dell'ambasciata degli Stati Uniti di Teheran di 52 appartenenti al corpo diplomatico da parte di alcuni militanti sostenitori del governo degli ayatollah, evento occorso il 4 novembre 1979 quando lo scià di Persia Reza Pahlavi, tra l'altro gravemente ammalato, è già stato deposto e si è rifugiato all'estero proprio con l'appoggio del governo americano.

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