Recensione bianca come il latte, rossa come il sangue
Recensione a cura di atticus (voto: 7,5)
È molto facile parlar male di un film dal target specificamente adolescenziale, trasposizione attesa a grande richiesta dell'omonimo best seller di Alessandro D'Avenia, insegnante palermitano che, dai banchi di scuola, ha attinto con garbo per la sua storia d'amore e morte tra la gioventù sognante di oggi.
Leo (Filippo Scicchitano) ha sedici anni e una voglia matta di conquistare Beatrice (Gaia Weiss), amabile coetanea dalla rossa chioma, il colore del sangue e della vita che lui tanto rincorre; quella vita che spesso è bianca, vuota di emozione, pesante di noia e di dolore, inutile. Tra una partita a calcetto e il supporto fedele di Silvia (Aurora Ruffino), l'amica di sempre, Leo troverà il coraggio di intercettare lo sguardo della sua bella durante un'avventurosa incursione in una sala cinematografica. Ma passano i giorni, e di Beatrice nessuna notizia; scopre che è malata, che un male oscuro le ha avvelenato il sangue e costretta in un letto d'ospedale. Di fronte alla sua sofferenza, Leo imparerà a crescere e a misurarsi con un mondo che non conosce, anche con l'aiuto di un professore (Luca Argentero) che non disdegna l'arte del sogno.
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