venerdì 1 ottobre 2004

Recensione IT

Recensione it



Regia di Tommy Lee Wallace con John Ritter, Tim Curry

Recensione a cura di Travis barker

Tratto dall'omonimo best-seller del "re" Stephen King, "IT" fu un grande successo in home video nell'ormai lontano 1991, quando la Warner Bros lo editò diviso in due videocassette. Il film-tv fece storcere il naso a molti, kinghiani incalliti e non, in quanto privo di alcuni passaggi presenti nell'opera letteraria. Dopotutto il film di Wallace, pur soffrendo dell'evidente differenza che c'è tra l'ottima prima parte e la poco esaltante seconda, va ad inserirsi tranquillamente nell'elenco dei riusciti titoli del "cinema della memoria", tratti dagli scritti del maestro del Maine, tra i quali regna sovrano l'intoccabile "Stand by me - Ricordo di un'estate" (col quale IT ha più di un punto in comune, sia per quanto riguarda l'idea di partenza, che i contenuti).

Pennywise, sfruttando difetti, ricordi e tormenti interiori che i protagonisti hanno nel passaggio che li porta lentamente dalla fanciullezza all'adolescenza, si avvicina a loro e tenta di portarli alla morte. Ad esempio si manifesta a Ben attraverso il ricordo del padre morto, mentre per avvicinarsi a Richie (il Seth Green abituario del cinema horror, interprete di "Ticks - Larve di sangue" e "Giovani diavoli") fa uso dell'immagine del lupo mannaro visto in "I was a teenage werewolf", del quale il ragazzo ha paura. King, dato l'anno in cui è stato scritto il libro (il 1986), s'ispirò probabilmente al Freddy Krueger della serie "Nightmare", costruendovi intorno una storia che ricorda sia "Il Corpo", racconto appartenente alla raccolta Stagioni Diverse e che ha ispirato il film "Stand by me - Ricordo di un'estate", che "I Goonies" (non a caso Eddie soffre di asma, come il Mickey della pellicola di Richard Donner).

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