Recensione la pantera rosa (1963)
Recensione a cura di Debora P. (voto: 7,5)
Sulle note di Henri Mancini una pantera dal manto rosa si intrufolò nella memoria degli spettatori, lasciando le sue impronte indelebili: la colonna sonora, le caratterizzazioni dei personaggi ed il felino più celebre di Hollywood fanno di questa pellicola un cult degli anni 60.
La storia è quella di un diamante - chiamato appunto "Pantera Rosa" - appartenente alla principessa Dala, interpretata dalla nostra Claudia Cardinale. L'appetitoso oggetto fa gola al ladro Charles Lytton, il premio Oscar 1958 David Niven, che non si farà scrupoli nel far cadere nella sua trappola l'affascinante donna. In tutto questo spicca una figura, colui che cercherà di prendere con le mani nel sacco il delinquente Lytton: il maldestro Ispettore Clouseau, alias Peter Sellers.
L'attore britannico, con la sua straordinaria bravura, riesce a donare a questo personaggio una caratterizzazione piuttosto bizzarra, rendendolo unico ed immediatamente riconoscibile in tutto il mondo. La mimica impacciata, lo strano accento francese (magistralmente reso poi anche dal doppiaggio italiano) e l'ingenuità di fondo sono i punti di forza di Clouseau, e contribuiscono in modo fondamentale a fare de "La pantera Rosa" un'opera di altissimo livello. Le tragicomiche apparizioni dell'ispettore danno una marcia in più a quelle che si possono definire le sue spalle, quali la moglie, Simone Clouseau, (nei panni della quale troviamo l'attrice Capucine) e Lytton il ladro, amante di quest'ultima. I due tenteranno in ogni modo di beffare il candido Clouseau, ma lui è talmente credulone che non si accorge nemmeno dell'evidenza. La psicologia di questi personaggi resta in sordina se paragonata a quella del vero protagonista, impersonato da Sellers.
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