giovedì 18 settembre 2014

Recensione AMATA IMMORTALE

Recensione amata immortale




Regia di Bernard Rose con Gary Oldman, Jeroen Krabbé, Isabella Rossellini, Johanna ter Steege, Valeria Golino

Recensione a cura di peucezia

Ispirato a una lettera d'amore misteriosa indirizzata a una donna senza nome indicata come "amata immortale" e rinvenuta tra i carteggi del grande Ludwig van Beethoven alla sua dipartita, il film inizia appunto con la morte del musicista e con la ricerca febbrile da parte del suo amico ed amministratore Anton Schindler della donna a cui l'artista avrebbe scritto una lettera tanto appassionata.

Tra scene in flashback e altre successive alla morte di Beethoven, l'intento della pellicola è di dare una panoramica della vita del musicista tedesco, sempre scontroso e controcorrente, che tuttavia seppe lasciare un segno tra le donne che ebbero la ventura di conoscerlo e che fu profondamente e morbosamente legato al nipote, figlio di un suo fratello deceduto per tubercolosi ancor giovane.

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