lunedì 7 aprile 2003

Recensione LA REGOLA DEL SOSPETTO

Recensione la regola del sospetto




Regia di Roger Donaldson con Al Pacino, Colin Farrell, Bridget Moynahan, Gabriel Macht, Eugene Lipinsky

Recensione a cura di stefano76 (voto: 7,0)

Un giovane esperto di informatica, James Clayton (Colin Farrell), viene avvicinato da uno strano individuo, Walter Burke (Al Pacino) che gli rivela di essere un selezionatore e preparatore della CIA costantemente alla ricerca di nuovi talenti naturali da inserire nell’agenzia. Fattosi convincere a iniziare un corso di preparazione presso La Fattoria, una zona super segreta di addestramento per futuri agenti della CIA, Clayton riesce a guadagnarsi la fiducia di Burke e a diventare un NOS, l’agente CIA di più alto livello: la sua prima missione è proprio quella di scoprire una talpa che si è infiltrata presso la stessa agenzia.

Realizzato con una certa cura e perizia da Roger Donaldson (Specie mortale, Dante’s Peak), il film non presenta una trama particolarmente originale, ma regala senza dubbio un paio d’ore di totale relax e divertimento, grazie a una confezionatura che elimina qualsiasi tempo morto e che cerca costantemente di sorprendere lo spettatore. La sceneggiatura è infatti ricca di colpi di scena e di ribaltamenti dei punti vista, che portano lo spettatore a credere qualcosa che poi si rivela essere sbagliato. Ottima, come sempre, l’interpretazione di Al Pacino che dà al personaggio la giusta dose di ambiguità e antipatia. Altrettanto interessante la prova di Colin Farrell, che possiede carisma sufficiente per dare convinzione all’agente della CIA che interpreta: forse un futuro nuovo divo, magari un nuovo Brad Pitt (in questo film ha una vaga somiglianza con il detective Mills di Seven, interpretato dallo stesso Pitt), che ha già lavorato con Spielberg in Minority Report e si prepara a invadere gli schermi con almeno altri tre film imminenti, Phone Booth di Joel Schumacher, S.W.A.T. e Daredevil.

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