Recensione signs
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Recensione a cura di Gabriele Nasisi
Sono strani i film di M. Night Shyamalan, e Signs non fa eccezione. Possono piacere a molti (Il sesto senso), possono piacere a pochi (Unbreakable) o possono dividere la critica. Già, perché Signs ha diviso la critica: capolavoro o bassa operazione commerciale? Dipende dai punti di vista, e Signs, di punti di vista, ne ha molti. Ma alla fine basta una sola parola per descriverlo: "arte". Punto. E questa recensione potrebbe finire qui, lasciando di sorpresa il lettore che naturalmente si chiede il motivo di un tale giudizio.
Perché l'arte è per pochi, e Signs è per pochissimi. Signs non è per chi si aspetta un film di fantascienza (come scritto sulla scheda tecnica), Signs non è per chi si aspetta un film thriller, Signs non è un film drammatico né una commedia, Signs non vuole spiegare i crop circles o dare maggiori informazioni sugli alieni. Il titolo stesso non implica i cerchi sul grano o gli alieni, ma i "segni", molto genericamente.
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