venerdì 10 dicembre 2004

Recensione VOLEVO SOLO DORMIRLE ADDOSSO

Recensione volevo solo dormirle addosso




Regia di Eugenio Cappuccio con Giorgio Pasotti, Cristiana Capotondi, Eleonora Mazzoni, Carlo Freccero

Recensione a cura di peucezia

Secondo film di Eugenio Cappuccio e pellicola da protagonista assoluto dopo i successi cinematografici (Dopo mezzanotte) e televisivi (Distretto di polizia) per Giorgio Pasotti, il film porta lo spettatore nel cuore della Milano post da bere dei giorni nostri.
Il protagonista del film è Marco Pressi giovane formatore, benvoluto in azienda e di sicuro avvenire che un giorno riceve l'ingrato compito di licenziare i rami secchi.

Infarcito di gergo aziendale (disagio emotivo, ti stimo molto sono delle frasi molto presenti nel modo di esprimersi di Pressi) il film è forse uno dei primi in Italia accanto a Mi piace lavorare ad occuparsi dei problemi del lavoro anche se però con un ritmo da commedia sempre a metà strada tra il comico e il drammatico.
Comico sembra essere il buffo amico del protagonista che si dimette prima di venire a sapere di essere tra i licenziabili dell'azienda, comico è il collega Giorgio Bonghi (Massimo Mollea) meneghino fino al midollo con linguaggio e modi da paninaro in carriera (mi asciughi, è la sua frase standard), comico l'impiegato alle soglie della pensione che rifiuta di andar via prima del tempo. Patetica è l'impiegata condannata da un male incurabile che riceve la proposta di andar via "per dedicare più tempo a se stessa e alla famiglia" e patetico è lo stesso Pressi, giovane rampante che ha tempo solo per il lavoro, parla telefonicamente con la madre per pochi minuti e viene continuamente insultato dalla colf sudamericana per la scarsa cura verso la sua abitazione.
La protagonista femminile del film è la giovane Cristiana Capotondi che, dopo tanti ruoli secondari in fictions televisive e in film natalizi accanto a De Sica e Boldi in cui interpretava il ruolo della ragazzina romana un po' coatta, in questa pellicola sfodera un inaspettato e abbastanza perfetto accento meneghino.
La Capotondi è Laura, quasi fidanzata di Marco, ragazza vivace e un po' inconsistente che spinge Pressi a una vita notturna che lui detesta e che poi lo lascia delusa quando si accorge che lo scopo di lui era soltanto "dormirle addosso" come un bambino con il suo orsetto di pezza preferito.

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