Recensione lisbon story
Recensione a cura di Giordano Biagio (voto: 9,5)
"Lisbon story" è un bellissimo film sul cinema uscito nelle sale nel 1995, che porta la firma del grande autore controcorrente Wim Wenders.
L'autore tedesco si tiene lontano dalle consuete forme di spettacolo cinematografico che utilizzano le capitali europee di grande prestigio al solo scopo di esibirle al pubblico; qui Lisbona viene offerta agli spettatori in una dimensione nuova: nello splendore di un significato remoto, a lungo ricercato, che riemerge da una storia in parte ancora in vita e capace di dare emozioni.
E' una Lisbona altra, che non si lascia ammirare solo per le sue bellezze paesaggistiche ed architettoniche ma anche per ciò che racchiude nel suo spirito più antico, costituito da enigmi profondi, ricchi di fascino ed a volte sconfinanti nel mistero.
La pellicola sembra voler richiamare i media ad una maggiore attenzione verso lo spirito antico delle capitali europee, come se in un certo senso questo fosse parte di noi e potesse in qualche modo contrastare l'invasione di una modernità non sempre rispettosa del passato.
"Lisbon story" è un film talmente ricco di modi espressivi ingegnosi, inusuali, di efficace comunicazione, da far credere che Wenders, all'epoca, fosse alla ricerca di un cinema diverso.
Il film si sofferma, con un intricato gioco di cineprese, sulla spiritualità più innocente e autentica dei quartieri antichi di Lisbona, indugiando su arcaiche vie in cui è ancora facile trovare artisti dediti alla musica, poeti, volti umili di artigiani disposti a conversare e personaggi illustri del vecchio cinema portoghese.
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