mercoledì 4 dicembre 2013

Recensione VIAGGIO SOLA

Recensione viaggio sola




Regia di Maria Sole Tognazzi con Margherita Buy, Stefano Accorsi, Fabrizia Sacchi, Gian Marco Tognazzi, Alessia Barela, Lesley Manville, Carolina Signore, Diletta Gradia

Recensione a cura di peucezia

Tornata dietro la macchina da presa dopo il documentario "Ritratto di mio padre" girato nel 2010, Maria Sole Tognazzi si guarda un po' alle spalle e si sofferma dopo "L'uomo che ama" su una persona sola e amareggiata dalla vita.
Margherita Buy alias Irene è una post quarantenne che svolge un lavoro decisamente atipico e forse persino invidiabile: è una ispettrice alberghiera che ha l'incarico di viaggiare per valutare gli hotel e i resort di lusso di tutto il mondo. Il ruolo che occupa è a prima vista affascinante visto che le consente di godere degli agi e delle comodità di strutture eleganti e lussuose, ma di fatto la donna è sola e rassegnata a un destino da zitella perché la sua occupazione stride con i rapporti umani e soprattutto con una relazione sentimentale duratura.
La donna ha un legame con un suo ex, ormai amico di una vita, a sua volta in crisi perché sta per diventare padre, e ha un rapporto controverso con una sorella sposata e madre che è sicuramente meno rigida nella gestione delle relazioni umane ma è al contempo tremendamente distratta.

La storia, che si divide tra le immagini quasi propagandistiche di strutture alberghiere a cinque stelle sparse per il mondo e la città di Roma, si regge quasi completamente sulla Buy che ancora una volta interpreta una donna problematica anche se meno nevrotica rispetto ad altre volte.
Gli altri personaggi sono ridotti a comparse e persino il protagonista maschile Stefano Accorsi, che all'inizio sembrava promettere buoni sviluppi, rimane una semplice ombra.
Di certo le figure maschili della pellicola non sono positive: Accorsi, padre quasi per caso, ricorre alla sua ex per un conforto, mentre il cognato di Irene interpretato da Gianmarco Tognazzi è un marito e padre tenero e affettuoso ma nel contempo anche timoroso di perdere i suoi punti di riferimento.

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