Recensione grosso guaio a chinatown
Recensione a cura di cash (voto: 10,0)
Carpenter vive nell'apparente contraddizione di essere sia regista di culto, sia regista dalla nota fama, rispettato e cullato dalla non trascurabile massa di fan che attendono con ansia ogni suo film. E raramente si resta delusi; Carpenter è un cantastorie, ed evidentemente sa bene quale sia il suo più spiccato talento: non tanto quello di essere regista dalle scelte impeccabili o dalle sequenze memorabili, bensì quello di avere in mente una buona storia e di saperla raccontare al meglio. Benché il suo nome sia facilmente accostabile al genere horror-thriller (suo il capostipite degli hack & slash, ovvero "Halloween"; e suo uno dei più bei horror di tutti i tempi, cioè "Il signore del male"), ogni tanto Carpenter si è dilettato ad esplorare generi ben diversi, come la fantascienza (in "Dark Star") e la commedia. E qui arriviamo al film oggetto di questa recensione, "Grosso guaio a chinatown".
Una commedia, appunto, ma non solo. Tanti sono gli aggettivi che la potrebbero qualificare. Sarebbe più corretto classificarlo come una commistione di generi diversi e ottimamente amalgamati fra loro. Molti sono gli elementi di cui si nutre la pellicola; il fantastico, leggende cinesi, magia, arti marziali, botte, e mostri, il tutto condito con tonnellate di sana ed efficace ironia. Ma, si sa, anche le migliori intenzioni falliscono se non degnamente supportate da attori capaci di sobbarcarsi il peso di tali raffinatezze. Per intenderci, una battuta di per sé divertente detta da un attore che non fa ridere, fallisce miseramente, e manca il bersaglio di chilometri. Ma per fortuna Carpenter ha avuto la giusta intuizione di far lavorare in questo film, in veste di attore principale, il suo attore feticcio, Kurt Russel. Esso è notoriamente un attore più che completo, capace di destreggiarsi più che degnamente all'interno di vari generi, e in più possessore di quell'elemento fondamentale per l'ottima riuscita del film; la faccia da schiaffi, l'atteggiamento della persona che tutto sa fare e tutto fallisce. In effetti si potrebbe dire che, tranne per il finale, il personaggio principale fallisca in tutto. È un uomo sballottato dagli eventi che non riesce (né vuole) comprendere. Si trascina dietro l'amico Wang (l'eccellente Tennis Dun), vero personaggio in grado di risolvere e sbloccare le situazioni, insieme al mago Egg Shen (Victor Wong).
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