Recensione decalogo 5
Recensione a cura di pier91 (voto: 9,0)
Un'altra emersione dagli abissi umani, un racconto struggente sulla morte come delitto, incidente, condanna. All'interno della serie scritta da Kieslowski e Piesiewicz, "Decalogo 5 - Non uccidere" si distingue per la forte tinta socio-politica dei contenuti, ma anche per la resa visiva volutamente divergente. L'angoscia, vera sostanza atmosferica della pellicola, è battezzata sentimento stilistico: le inquadrature sono soffocate da una cornice atra, deturpate da una sgradevole cromia gialla. Varsavia sembra paralizzata negli attimi che precedono il tramonto, abbacinata da un'ultima violenta esplosione di luce. Gli edifici e i corpi subiscono riverberi verdognoli, quasi espressionisti.
L'intreccio narrativo per l'appunto intreccia. Tre i personaggi principali: il ventenne Jacek, il tassista, il giovane avvocato Piotr. Nella parte iniziale le loro vite scorrono disunite, talvolta simultanee, talvolta asincrone. Ma netta è la sensazione che siano in qualche modo simmetriche, destinate ad urtarsi.
Lo spettatore è chiamato ad intuire, a registrare gesti, parole, espressioni. I dettagli pulsano, i profili iniziano ad affiorare dalla loro perturbante complessità.
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