venerdì 30 agosto 2013

Recensione CATTIVISSIMO ME 2

Recensione cattivissimo me 2




Regia di Pierre Coffin, Chris Renaud con Al Pacino, Jason Segel, Steve Carell, Kristen Wiig, Max Giusti, Arisa, Neri Marcorè

Recensione a cura di HollywoodUndead (voto: 7,5)

Ritorna Gru nel nuovo film d'animazione prodotto dalla Illumination Entertainment (casa di produzione anche del primo episodio).

Oggi il nostro protagonista è un uomo ben diverso da quello conosciuto nel primo film, non è più il super cattivo che tentò di rubare la luna. Ma bensì uno straordinario padre di famiglia che occupa le sue giornate ad organizzare feste e a prendersi cura delle sue tre bambine : Margo, Edith e Agnes.

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giovedì 29 agosto 2013

Recensione BELLAS MARIPOSAS

Recensione bellas mariposas




Regia di Salvatore Mereu con Sara Podda, Maya Mulas, Davide Todde, Simone Paris, Luciano Curreli, Micaela Ramazzotti, Anna Karina Dyatlyk, Maria Loi, Giulia Coni, Silvia Coni, Rosalba Piras, Carlo Molinari, Enrico Sanna, Luca Sanna, Gianluca Lai, Roberto Voce

Recensione a cura di peucezia

Film del 2012, uscito a maggio 2013, diretto da Salvatore Mereu, regista sardo con all'attivo alcuni lavori poco visti tutti ambientati nella sua Sardegna, "Bellas mariposas" è tratto dal romanzo postumo di Sergio Atzeni ed è ambientato principalmente nella periferia degradata di Cagliari.

Il film può essere inserito in una sorta di nuovo genere cinematografico che vede perlopiù come protagonisti degli adolescenti appartenenti a una realtà degradata, caratterizzato da dialoghi nello stretto dialetto locale (principalmente centro meridionale) e da interpreti alle prime armi o non professionisti.

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mercoledì 28 agosto 2013

Recensione FEAR ITSELF: LA COMUNITA'

Recensione fear itself: la comunita'




Regia di Mary Harron con Brandon Routh, Shiri Appleby, Barbara Tyson, John Billingsley

Recensione a cura di dubitas (voto: 6,5)

Il settimo episodio della serie americana "Fear itself" s'intitola proprio "Community", una sorta di horror (diretto da una regista, Mary Harron) che parla della permanenza di una coppia ( Bobby e Tracy ) nella nuova "comunità" in cui ha deciso di spendere il resto della sua vita.
La comunità è una specie di piccola città suburbana americana dove ogni membro deve rispettare delle regole per garantire il benessere e la serenità all'interno della stessa. Gli abitanti sembrano cordiali e i due fidanzatini interpretati da Brandon Routh e Shiri Appleby non ci mettono molto per fare amicizia con i loro vicini di casa (Phil e Debra).

Eppure la sensazione di trovarsi in una sorta di "prigione" diventa via via sempre più forte. Scoprono di essere spiati e monitorati da una comissione (composta dai membri più "alti" della comunità) e che ogni violazione delle regole viene condannata con gravi punizioni e umiliazioni. Una donna, ad esempio, sospettata di aver tradito l'uomo, viene legata ad un palo e lapidata con vari oggetti (per fortuna non pietre o cose pesanti).

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martedì 27 agosto 2013

Recensione IL PIANETA DEGLI UOMINI SPENTI

Recensione il pianeta degli uomini spenti




Regia di Antonio Margheriti con Claude Rains, Bill Carter, Umberto Orsini, Renzo Palmer, Maya Brent, Jaqueline Derval, Giuliano Gemma

Recensione a cura di Giordano Biagio

Antonio Margheriti alias Antony M. Dawson, utilizza per questo splendido film di fantascienza un buon soggetto, originale per i tempi, scritto da Ennio De Concini, un autore di valore che usa lo pseudonimo di Vasilij Petrov.

Margheriti si avvale di una squadra di attori indubbiamente di alto livello professionale, comprensiva di qualche esordiente di talento, una mossa questa che risulterà probabilmente decisiva per la riuscita stessa del film, in particolare per quanto riguarda l'aspetto della qualità della forma espressiva dei dialoghi, nonché la modulazione spontanea degli sguardi dei personaggi nelle varie situazioni sceniche che appare solo raramente in posa.

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lunedì 26 agosto 2013

Recensione INBRED

Recensione inbred




Regia di Alex Chandon con Jo Hartley, Seamus O'Neill, James Doherty, Mark Rathbone

Recensione a cura di dubitas (voto: 7,5)

Quattro delinquenti adolescenti si dirigono, seguiti dalle loro due guide, in un città dello Yorkshire per lavorare insieme e imparare a stare uniti in gruppo.
Il viaggio si dimostra subito un buco nell'acqua, infatti i ragazzi sembrano annoiati e infastiditi dall'atmosfera stranamente malata della loro meta "turistica". Appena entrati in un locale-bar, si accorgono che qualcosa non va negli abitanti locali. Si renderanno conto troppo tardi di trovarsi in una gabbia di mostri e sadici torturatori, capeggiati da un perverso pagliaccio di spettacolo.

Non è la prima volta che Alex Chaldon si dedica alla produzione di film horror. Esattamente dieci anni prima di "Inbred", il regista britannico ci provò con "Cradle of Fear" (2001), con risultati purtroppo pessimi. "Inbred" invece è di tutt'altra pasta, nonostante poco conosciuto qui in Italia. E' un horror non convenzionale, che miscela perfettamente lo humor britannico all'elemento gore e splatter. Uno di quei torture porn, insomma, che si fa prendere poco sul serio.

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giovedì 22 agosto 2013

Recensione L'EVOCAZIONE - THE CONJURING

Recensione l'evocazione - the conjuring




Regia di James Wan con Vera Farmiga, Patrick Wilson, Mackenzie Foy, Ron Livingston, Lili Taylor, Hayley McFarland, Shanley Caswell, Joey King, Sterling Jerins, Shannon Kook, John Brotherton, Steve Coulter

Recensione a cura di HollywoodUndead (voto: 7,0)

La vera storia dei coniugi Warren (Edward e Lorraine), i due più grandi cacciatori di fantasmi - o i due più grandi ciarlatani - della storia delle investigazioni paranormali americane, alla fine è sempre una questione di punti di vista.

1971, Harrisville, Rhode Island. Carolyn e Roger Perron si trasferiscono, con figli al seguito, in una nuova abitazione. Sin dall'inizio cominceranno ad accadere fatti strani e inquietanti: forti rumori, odori sgradevoli, ombre che si nascondono dietro le porte, il cane che ha un comportamento inusuale, strani lividi sul corpo della signora Perron, la costante sensazione della presenza di qualcuno.
Di lì a poco il susseguirsi di fenomeni poltergeist porteranno la famiglia Perron a credere che una forza misteriosa e maligna abbia preso possesso della loro casa. L'unica soluzione possibile pare sia quella di chiamare Ed e Lorraine Warren, detective dell'occulto che già in passato hanno avuto a che fare con fenomeni simili.

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mercoledì 21 agosto 2013

Recensione KICK-ASS 2

Recensione kick-ass 2




Regia di Jeff Wadlow con Nicolas Cage, Chloe Moretz, Aaron Taylor-Johnson, Christopher Mintz-Plasse, John Leguizamo, Jim Carrey, Donald Faison, Lyndsy Fonseca, Clark Duke, Lindy Booth, Morris Chestnut, Yancy Butler, Ella Purnell, Steven Mackintosh, Augustus Prew

Recensione a cura di HollywoodUndead (voto: 8,0)

L'idea del supereroe "fai da te" di Matthew Vaughn (e poi replicata da James Gunn poco dopo) qui viene riproposta in una versione "alternativa" da un Jeff Wadlow ("Never Back Down" e "Nickname : Enigmista") in sorprendente stato di grazia.
"Kick-Ass 2" (tratto dall'omonimo fumetto di Mark Millar) non è solo il sequel del primo fortunato film di Vaughn, ma è anche la "parodia" (se tale possiamo definirlo) per eccellenza dei sequel cinematografici dei superhero movies.

Tutto inizia dove finisce il primo. Il nostro protagonista Dave (Aaron Taylor-Johnson) si ritrova a passare le sue giornate in mezzo alla noia ed alla routine di tutti i giorni. Kick Ass, il supereroe senza poteri, ha ispirato parecchie persone, ed ora in città molti uomini e donne indossano un costume per pattugliare le strade del proprio quartiere, o le vie più malfamate.
In questo contesto Dave, per non arrugginirsi, decide di allenarsi e di aggregarsi ad una comunità di eroi capitanati dal Colonnello Stars and Stripes (Jim Carrey), cercando di coinvolgere anche Hit Girl (Chloë Grace Moretz), ovvero Mindy, la sua partner nel primo episodio. Ma la giovane biondina (che frequenta la stessa scuola di Dave) pare voglia cambiar vita, per accontentare il suo nuovo tutore Marcus (Morris Chestnut).
Tutto fila liscio e la criminalità sembra diminuire, ma una nuova terribile minaccia metterà a dura prova Dave e i suoi amici: il suo vecchio nemico, Red Mist (Christopher Mintz-Plasse), vuole vendicare la morte del padre, ucciso nel primo "Kick-Ass", e per raggiungere il suo scopo assolda un esercito di mercenari e delinquenti per mettere a ferro e a fuoco la città. Il super-cattivo, per aumentare il suo ego malvagio, decide di cambiare nome, assumendo l'identità dello spietato Mother Fucker.
Per Kick Ass e i suoi compagni non c'è pace, l'ora della battaglia decisiva si avvicina.

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mercoledì 7 agosto 2013

Recensione TURBO

Recensione turbo




Regia di David Soren con Snoop Dogg, Paul Giamatti, Bill Hader, Ryan Reynolds, Samuel L. Jackson, Michelle Rodriguez

Recensione a cura di JackR

La vita di Teo (Ryan Gosling), giovane lumaca col pallino delle auto da corsa, cambia radicalmente quando un curioso incidente realizza il suo più grande sogno: essere in grado di correre a velocità incredibile (più altri optional... automobilistici). Teo (o Turbo, come preferisce farsi chiamare) viene però cacciato insieme al fratello Chet (Paul Giamatti) dalla comunità in cui vive e si ritrova nel furgone di Tito (Micheal Pena), venditore di Tacos sempre a caccia di nuove idee per dare una svolta al business di famiglia. I poteri di Turbo accendono le speranze di Tito: la lumaca più veloce del mondo può essere il modo giusto per attirare clienti. Turbo, felice di aver trovato qualcuno che finalmente crede nelle sue potenzialità, ha un piano: vincere la 500 Miglia di Indianapolis. Iscrivere una lumaca alla corsa non si rivela però un'impresa facile...

Un giorno, probabilmente, l'approccio DreamWorks all'animazione CGI sarà studiato come un vero e proprio genere. A parte l'exploit iniziale di "Shrek", infatti, la formula consolidata che ha portato vagonate di soldi nelle casse dello studio si è basata sulla semplicità della narrazione, il casting, gli inside-joke e un target di riferimento dichiaratamente infantile. I risultati, dal punto di vista della qualità, non sono stati sempre all'altezza degli incassi, anzi: per ogni "Dragon Trainer" ci sono almeno uno "Shark Tale" e uno "Shrek Terzo". "Turbo", fortunatamente, ricade nel novero dei film riusciti.

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martedì 6 agosto 2013

Recensione LA PECCATRICE

Recensione la peccatrice




Regia di Pier Ludovico Pavoni con Franco Gasparri, Zeudi Araya, Ettore Manni, Clara Calamai, Francisco Rabal

Recensione a cura di peucezia

Uscito nel 1940 e diretto da Amleto Palermi, onesto artigiano della macchina da presa che dopo aver diretto molte pellicole termina la sua carriera proprio con "La peccatrice".
Il film interpretato da Paola Barbara, una diva del regime, ha un apparato scenico di tutto rispetto grazie anche ai comprimari, solidi attori di tradizione (tra essi spiccano Fosco Giacchetti, un Gino Cervi alle prime armi e un altrettanto giovane Vittorio De Sica).

L'azione inizia in media res: la protagonista assiste in una casa chiusa una giovane in fin di vita (impianto melodrammatico che anticipa i film strappalacrime in auge una decina di anni più tardi) e ripensa alle tristi vicende che l'hanno portata a essere prigioniera di questo luogo perduto nelle mani di un losco individuo. Il suo atteggiamento acquiescente di giovane ingenua che si lascia sedurre da uno studente d'apparenza dabbene, rimanendo incinta, è proprio di quella vena ammonitrice che fa capo a quella scuola didattica che vede lo spettatore da educare con storie edificanti ed esemplificativi di comportamenti morali.

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giovedì 1 agosto 2013

Recensione OGGETTI SMARRITI

Recensione oggetti smarriti




Regia di Giorgio Molteni con Roberto Farnesi, Chiara Gensini, Giorgia Wurth, Michelangelo Pulci, Francesca Faiella, Davide Paganini, Ilaria Patanè

Recensione a cura di Giordano Biagio

Guido, un quarantenne architetto affermato nel suo ambiente ma un po' nevrotico, privo di affetti veri e profondi, divorziato con una figlia piccola, compensa i suoi umori spesso depressi cercando di godersi una vita convenzionalmente desiderabile, supposta dai più bella e invidiabile. Egli è intento a soddisfare un desiderio estetico che sul mercato funzioni bene, magari spopoli, come appunto è ciò che viene rappresentato nell'immaginario collettivo dalle belle donne disponibili ad una storia anche breve e le auto di lusso ultimo modello.
Sia la ex moglie che la bambina sua figlia, Guido non le vede che raramente, cosa questa che gli fa perdere, in particolare verso la piccola, ogni capacità comunicativa.
Guido è ossessionato da ricordi che giungono improvvisi, deprimendolo, secondo una logica inafferrabile, sono immagini martellanti che tessono un vissuto passato in una forma mal risonante, nostalgica, che vedono lui quando era un bambino e si rapportava intensamente, magicamente con il padre poi morto.
La figura paterna a un certo punto tende a scomparire a poco a poco, come se fosse presa in un gioco misterioso, complesso, dominato dalla rimozione che è funzionale all'inconscio, un gioco che risveglia una psiche più profonda che si muove, freudianamente, lungo delle leggi naturali, inesorabili, come quelle del principio del piacere.
Quel passato, non più comprensibile e impossibile ormai da accettare nei suoi risvolti più emozionali, si pone in netto contrasto con la vita presente, fatta di una ricerca estetica forte e decisa. Il risultato finale è una dissociazione, una sorta di due tempi dell'emotività, una positiva e una negativa la cui sintesi, rispetto all'esigenza di avere una consistenza reale di piacere e di affettività, è fragile: tanto che poco può lenire del dolore di Guido.

Un giorno la sua ex moglie, Silvia, gli porta a casa la figlia Arianna, per tenerla paternamente con lui per una notte. Guido è imbarazzato, spaesato, quasi sconvolto, sa che gli è impossibile comunicare con la bambina di sei anni che vede in lui un fantasma di padre, del tutto rimosso nei suoi aspetti emozionali e simbolici più significativi, lui è un genitore mancato per la bambina, forse per lei Guido è un padre assente del tutto inspiegabilmente.
Guido è per la bambina, ormai, solo un mito paterno offeso con cui lei può solo fare finta di poter ritornare a ricercarne l'amore o a rapportarsi amichevolmente in modo spensierato.

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