Recensione noah
Recensione a cura di lastmik
Darren Aronofsky, regista newyorkese classe 1969, dopo aver diretto con successo alcuni film come "The Wrestler" e "Il Cigno Nero", ottenendo un discreto seguito da parte della critica, si butta a capofitto in un'impresa che assomiglia più ad una montagna da scalare senza protezioni: costruire sulla storia biblica di Noè un kolossal holliwoodiano. Dare vita ad una storia di cui la Genesi da voce solo per poche pagine (dal capitolo cinque al nove) fornendo pochissimi spunti descrittivi e narrativi non è certo impresa semplice, oltretutto se quello che ne esce fuori è un film della durata che supera le 2 ore. Se in più si ci aggiunge il peso dell'argomento trattato dal punto di vista teologico e le conseguenze di rendere commerciale ed accessibile a tutti una storia del genere, difficilmente se ne esce fuori senza avere le ossa rotte.
Provateci voi a mettere d'accordo credenti, praticanti, atei, indecisi in un colpo solo. E forse questa risulta essere l'unica giustificazione, non da poco, alle tante scelte intraprese dal regista più, o meno, discutibili.
Quindi cosa ne esce fuori?
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