Recensione scarface
Recensione a cura di MiaWallace
L'incredibile vicenda di Tony Montana (uno spietato Al Pacino), rifugiato cubano, che, scappato in America, diventa un boss della malavita. Il film mostra come Tony parta da zero, in una condizione di miseria, lavorando in un baracchino di panini con l'amico fidato, e in un crescendo di tensione ed abili raggiri diventi sempre più potente, inserendosi nel giro del narcotraffico. In misura esponenziale, il prestigio di Tony aumenta inesorabilmente: riesce a farsi un nome e vivere nel lusso, conquistando anche la donna che desiderava (un'elegantissima e affascinante Michelle Pfeiffer) e che inizialmente lo rifiutava disgustata. Tony è riuscito ad avere tutto quello che voleva, ma la forza distruttrice del potere si farà sentire, e i suoi effetti saranno più che letali. Un paio di mosse sbagliate (il rifiuto di portare a termine un compito per non uccidere innocenti e la gelosia morbosa verso la giovane sorella) lo porteranno al fulmineo, devastante, grandioso declino, al crollo totale della sua implacabile e furiosa volontà di potenza. Epica la scena finale.
Indimenticabile Al Pacino, che in questa pellicola non delude certo i suoi fans, e tutti coloro che lo hanno apprezzato nella saga de Il Padrino. Cinico, eccessivo, magnetico, torvo, delirante, interpreta il personaggio con un' espressività che va al di là della crudeltà e della follia. Certi suoi sguardi e battute irriverenti lasciano senza parole, non senza una vena di estatico stupore (per quel che mi riguarda!).
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