Recensione agata e la tempesta
Recensione a cura di peucezia
Il tema della ricerca della propria identità già affrontato in "Pane e Tulipani" ritorna in questa nuova pellicola di Soldini.
Qui alla ricerca del nuovo sè stesso è un uomo: l'architetto Gustavo (Emilio Solfrizzi) che viene a sapere improvvisamente di essere stato adottato. Ma altri temi e altre vicende si intrecciano in questo film.
Agata la protagonista vive protetta nella sua libreria accanto ai suoi amati libri autentici coprotagonisti del film ma l'amore è in agguato con il volto di un giovane frequentatore della libreria.
L'altro protagonista è Romeo (Beppe Battiston) cialtrone dal cuore buono innamorato della moglie disabile ma anche delle belle donne e anche lui con un sogno: costruire un vivaio.
Solare e coinvolgente nella girandola di avvenimenti ora comici ora drammatici il film si regge molto sull'ottima prestazione dei tre protagonisti fratelli d'elezione Maglietta, Battiston e Solfrizzi.
Colpisce la scelta del colore sempre molto caldo, i protagonisti sfoggiano sempre abiti molto colorati e anche gli abiti (Romeo è un rappresentante di indumenti) hanno una parte importante del film.
Bravissima la caratterista che interpreta il ruolo dell'anziana geometra capace di esprimersi quasi esclusivamente con il gergo delle lettere commerciali.
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