Recensione non ti muovere
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Recensione a cura di peucezia
Un casco da motociclista pieno di pioggia, una ragazza distesa per terra e intorno gente che le presta i primi soccorsi.
Questa la prima drammatica scena.
Attoniti, gli spettatori si trovano a seguire la dinamica dei soccorsi: alla ragazza vengono tagliati i capelli, buttati impietosamente sul pavimento dell'ospedale, viene spogliata e intubata, ancora col sangue raggrumito sulle tempie e ormai ridotta a un essere incapace di reagire.
Sotto la pioggia scrosciante mentre la ragazza dell'incidente è sottoposta ad un intervento, una misteriosa donna con delle scarpe rosse e i capelli cortissimi si siede e aspetta.
L'inizio è angosciante, lascia lo spettatore avvinto e getta bene le basi per il proseguimento di questo film "familiare" scritto e voluto fortemente dalla coppia Mazzantini-Castellitto (la scrittrice autrice del libro che ha ispirato la pellicola si regala una comparsata alla maniera di Hitchcock nel finale).
Per chi ha letto il libro i confronti sono inevitabili; sicuramente Castellitto è stato fedelissimo.
Stesso linguaggio tecnico nelle scene mediche, stessa compostezza, solo qualche piccola licenza poetica: la scena del balcone quando lui innaffia le piante in maniera poco ortodossa.
[...]
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