venerdì 16 settembre 2005

Recensione LA SPOSA TURCA

Recensione la sposa turca




Regia di Fatih Akin con Birol Ünel, Sibel Kekilli, Catrin Striebeck, Güven Kýraç, Meltem Cumbul, Cem Akin, Aysel Iscan, Demir Gökgöl, Stefan Gebelhoff, Hermann Lause, Adam Bousdoukos, Ralph Misske, Mehmet Kurtulus

Recensione a cura di GiorgioVillosio

Il cinema turco si propone ormai da anni come realtà di prim'ordine, capace di discorsi originali, non condizionati dai modi del cinema occidentale. Con la sua genuinità, inoltre, ci consente di avvicinarci facilmente alla conoscenza di una cultura ed una sensibilità a noi ancora ignote, ma ormai talmente vicine da non potere ignorarle.
Con l'ingresso nella CEE, l'antico popolo di Istanbul, verrà a diretto contatto con noi; e dunque, anche grazie al suo nuovo cinema, prepariamoci ad affrontarlo e a riconoscerlo.

La storia raccontata nel film, drammatica e struggente, offre due chiavi di lettura: una, legata al personaggio irrequieto di una giovane donna che, per uscire da una famiglia arretratissima di emigranti turchi residenti in Germania, sposa il primo venuto.
Questi, conosciuto all'interno di un nosocomio, è un perdigiorno alcolizzato all'ultimo stadio, un uomo ormai perso e senza speranza. La giovane sposa se ne serve come strumento di comodo, per affrancarsi dalla famiglia e godersi una sfrenata libertà sessuale, fino al punto, invece, di innamorarsene.

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