mercoledì 7 settembre 2005

Recensione NELLA MENTE DEL SERIAL KILLER

Recensione nella mente del serial killer




Regia di Renny Harlin con Val Kilmer, Christian Slater, LL Cool J, Eion Bailey, Clifton Collins Jr., Will Kemp, Jonny Lee Miller, Kathryn Morris

Recensione a cura di Simone Bracci

Ispiratosi al famoso romanzo di Agatha Christie "Dieci piccoli indiani", gli sceneggiatori Wayne Kramer e Kevin Brodbin ne pongono solo sette su un'isola deserta. Ma non sono "pellerossa", bensì profiler dell'FBI che l'istruttore Jake Harris (un Val Kilmer sprecato) vuole testare per un ultimo corso di addestramento prima dell'incarico ufficiale. Sulle false scene di crimine allestite per i suoi giovani allievi, tra i quali Christian Later, LL Cool J e Johnny Lee Miller, comincia ad aggirarsi un assassino vero, un serial killer nascosto tra i cacciatori di serial killer.

Partito sulla falsa riga dei thriller di genere, l'ultima fatica di Renny Harlin (che per girarlo ha abbandonato il set di "L'esorcista - La genesi") è un complesso meccanismo ad orologeria, nel senso che il tempo la fa da padrone nell'individuazione e nella speranza di neutralizzare il folle (o i folli?) nascosto tra gli stessi agenti speciali. Harlin, però, pecca di semplicismo e non riesce a mantenere adeguatamente il ritmo e le angoscianti premesse di partenza, anche a causa di una sensazione del già visto e sentito che pervade la pellicola. "Mindhunters", questo è il titolo originale, affronta il tema della conoscenza, o meglio della compulsiva necessità di studiare, indagare e riconoscere i tratti più svariati della mente umana, in questa società dove esistono persone che si schierano al fianco del male. Gli interpreti, a partire da una convincente Kathryn Morris (la vera protagonista), fanno il loro mestiere senza infamia e senza lode, interpretando il ruolo dei profiler, ossia coloro che per lavoro tendono a interpretare il movente di un individuo, gli atteggiamenti di quelli che potrebbero essere o sono dei potenziali criminali, assassini come ce ne sono stati tanti nella storia recente americana ed internazionale. Tra di loro, scelti così perché capaci quanto diversi, si nasconde un morbo, l'efferato responsabile di quello che si tramuterà in un gioco al massacro e che, coinvolgendo emotivamente lo spettatore, trascinerà nel dubbio i sette prescelti sino in fondo al convulso finale.

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