Recensione saw 3
Recensione a cura di cash
E infine venne il terzo. Gigsaw è, com'è noto, un distinto malato terminale che per coerenza avrebbe dovuto passare a miglior vita nei pressi del primo episodio.
Ma visto l'inaspettato successo del primo Saw, i produttori gli hanno dato altri 2 film di vita.
Ecco, in questo piccolo serial killer con metodo Di Bella incorporato c'è tutta la pochezza della saga di Saw, una serie di film "vorrei ma non posso", che si autoalimenta non solo con la presunzione della trama da osteria numero 5, ma anche con l'assurda pretesa di fungere da cubo di Rubik, come degli schematici rompicapi la cui soluzione sia fonte di soddisfazione per lo spettatore che ipotizza i vari sviluppi.
Prima di avventurarci nella complessa e fitta trama, una notizia buona e una cattiva: la cattiva è che nemmeno era uscito il terzo capitolo che già si annunciava il quarto. La buona è che il livello di emoglobina raggiunge finalmente il livello di decenza, pur senza toccare i masterpiece del genere.
E finalmente; ci sono voluti tre episodi per traghettarci nel magico mondo di ciò che si cela sotto la pelle umana, ragion per cui non è assurda l'ipotesi di coloro che ritengono che il sesto capitolo possa essere addirittura un bel film, uno di quelli che si ostenta con orgoglio nella propria videoteca.
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