Recensione smetto quando voglio
Recensione a cura di alexava (voto: 6,0)
Di film che cadono nel dimenticatoio ce ne sono una marea. Magari ci sono grandi storie che non trovano il giusto talento per essere raccontate, e si ritrovano appiattite da regie inconsistenti e interpretazioni ridicole. Oppure il contrario: film da enormi budget, grandi effetti speciali, attori fighissimi, belle regie, ma quando vai alla sostanza, senti solo un lontano frinire di grilli. Beh, "Smetto Quando Voglio" non rientra in nessuna di queste categorie, perché non è un film che dimentichi dieci minuti dopo averlo visto: ha una fortissima personalità, tante belle idee, tante belle trovate, ma anche tante e tante ingenuità, alcune così plateali da farti cascare le braccia.
La storia è quella di un gruppo di ricercatori che, stanchi di vivere come falliti e frustrati dal quotidiano spreco del loro talento, decidono di intraprendere una carriera estrema. Decidono così di sintetizzare una nuova droga e di proporla sul mercato di sostanze stupefacenti. Il bizzarro team è composto da: Alberto, chimico lavapiatti di un ristorante cinese; Mattia e Giorgio, folli latinisti benzinai alle dipendenza di un bengalese; Bartolomeo, economista irremovibilmente convinto che sia possibile contare le carte a poker; Andrea, antropologo e aspirante meccanico; infine Arturo, un archeologo timido ed erudito.
Il gruppo è capitanato da Pietro, un neurobiologo sfortunatamente interpretato da Edoardo Leo, alla disperata ricerca di un finanziamento per i suoi studi, che si ritrova in situazioni surreali con un rettore che millanta varie conoscenze tra la Prima e la Seconda Repubblica e un gruppetto di svogliati adolescenti a cui dà ripetizioni nel tempo libero, ma da cui non vede un soldo.
Convive con Giulia, la sua rigida e sospettosa fidanzata che lavora in un centro sociale per il recupero di tossicodipendenti.
E questa è la prima parte del film: La presentazione di tutti i personaggi, l'idea di una nuova droga, e lo spaccio di questa: praticamente la prima stagione di "Breaking Bad". Nella seconda, naturalmente, ci sono tutti i casini che derivano dalle loro scelte pericolose e disperate. La malavita che si accorge della loro impresa, e la reazione di Pietro.
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