Recensione un boss in salotto
Recensione a cura di peucezia
Bolzano: in una casetta tipica, vive una famiglia tipica composta da un marito un po' timido e dimesso, un figlio che sta affrontando tutti i problemi tipici della sua fase adolescenziale, una figlia bambina carina e sveglia ma un po' ribelle e una moglie grintosa che sprona tutti a dare il meglio di sé secondo un ideale calvinista e "settentrionale" che lei, rinnegando in toto le sue radici del sud, ha sposato in pieno.
Proprio quando la donna sta tentando di agganciare la moglie snob del datore di lavoro del consorte per una promozione, il fratello di lei, che si faceva spacciare per defunto, riemerge per scompigliare la vita a tutti.
Su questo canovaccio si snoda la pellicola di Luca Miniero, già regista di "Benvenuti al Sud" e "Benvenuti al Nord", che ancora una volta declina un film sulla dicotomia delle differenze tra le due Italie a suon di luoghi comuni e pregiudizi (oggetto della sua politica filmica fin dal debutto con "Incantesimo napoletano").
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