venerdì 15 dicembre 2006

Recensione DEJA' VU - CORSA CONTRO IL TEMPO

Recensione deja' vu - corsa contro il tempo




Regia di Tony Scott con Denzel Washington, James Caviezel, Val Kilmer, J.w. Williams, Adam Goldberg, Ritchie Montgomery, Enrique Castillo, Paula Patton

Recensione a cura di matteoscarface

Quando si parla di Jerry Bruckheimer torna subito alla mente il cinema americano più patinato e ricco di effetti speciali, e per questa occasione al nome di Bruckheimer va associato anche quello di Tony Scott, che stavolta sostituisce il solito Michael Bay. La formula, dunque, rimane la stessa.
La pellicola segna però, strano a credersi, un'eccezione, infatti laddove altri film appartenenti allo stesso genere erano per lo più una baraonda di inseguimenti e sparatorie, questo ha dalla sua il tentativo degli sceneggiatori di creare una storia compiuta e la decisione di usare effetti speciali realizzati dal vero e dosati nei punti giusti, anche se tutto ciò si deve probabilmente a Scott, che nel bene e nel male di cinema d'azione si è sempre nutrito.

Ma andiamo con ordine. Bisogna dire innanzitutto che "Dèjà Vu" è un poliziesco fantascientifico, con un inizio dei più classici: l'arrivo del tipico poliziotto solitario sulla scena del crimine. Qui purtroppo si sprecano i luoghi comuni condivisi con molti altri film già visti e rivisti, tant'è che la sensazione di dèjà vu comincia a farsi strada nella mente dello spettatore più preparato. Ma man mano che si prosegue nella visione iniziamo a capire il vero fulcro del film, e cioè l'ipotesi di viaggiare indietro nel tempo per fermare un crimine, ma nella scena in cui tutto ciò viene spiegato Tony & Jerry non volevano evidentemente soffermarsi troppo, e così se la cavano con un giro di parole pronunciato da uno dei personaggi al poliziotto Denzel Washington, che finge di capire e tira avanti la baracca da solo.
Durante il corso della film sono purtroppo più di uno i punti sbrigati alla svelta, come ad esempio la parte centrale, quando il buon Denzel si ritrova a guidare un gigantesco veicolo Hummer con un mini satellite a bordo nel traffico di New Orleans, causando incidenti mortali qua e là.
L'idea è di per sé buona, ma è il suo sviluppo che lascia un po' interdetti, e nulla riesce davvero a catturare l'attenzione fino in fondo, neanche il prevedibile finale, quando ci si aspetta almeno un colpo di scena e invece capita esattamente ciò che chiunque potrebbe prevedere almeno con mezzora di anticipo.
Se però il finale cade banalmente nel baratro del "ehi ma io questo l'ho già visto", con tanto di dito accusatorio puntato contro lo schermo e sbadiglio incombente, i primi minuti sono gradevoli e rappresentano forse la parte più riuscita del film.

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