Recensione the prestige
Recensione a cura di Carlo Baldacci Carli (voto: 8,0)
La scienza come rappresentazione della magia, il gioco di prestigio come rappresentazione della scienza, l'illusione come forma d'arte, l'arte come imitazione della vita e la vita come imitazione dell'arte.
Il trentaseienne regista britannico Chritopher Nolan ritorna a collaborare con suo fratello Jonathan sei anni dopo il successo (a posteriori) di "Memento" (2000), un film eccellente. Ma se questa pellicola, scritta e diretta da Christopher, era l'adattamento di un racconto di suo fratello Jonathan intitolato "Memento mori", "The Prestige" è stato scritto a quattro mani dai fratelli Nolan ispirandosi all'omonimo romanzo di Christopher Priest, interessante autore inglese noto in Italia soprattutto per i libri "Esperienze Estreme" (The Extremes) e "L'Incanto dell'Ombra" (The Glamour). Per ottenere una possibile riduzione cinematografica da un libro così denso, complesso ed arzigogolato, Nolan ha dichiarato di aver lavorato alla scrittura del film per oltre diciotto mesi.
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