martedì 8 luglio 2008

Recensione DR. PLONK

Recensione dr. plonk




Regia di Rolf De Heer con Nigel Lunghi, Paul Blackwell, Magda Szubanski

Recensione a cura di dario carta

E' l'anno 1907 ed il Dr. Plonk, grande scienziato ed inventore, scopre che il mondo avrebbe cessato di esistere cento anni dopo.
Per questa sua scoperta viene deriso e vilipeso dai politici e dai burocrati, che gli chiedono una prova che Plonk non sa provare, se non mettendo a disposizione i propri complicati calcoli.
Persino il suo fido aiutante, il sordomuto Paulus, lo schernisce e Plonk si ritrova solo a sopportare il peso dell'angosciante verità. Il suo genio però si accende, come fa la lampadina che porta in tasca ogniqualvolta una nuova idea nasce dalla sua genialità, e Plonk decide di costruire una efficace macchina del tempo (una cassa di semplici assi, in realtà), per portare nel 1907 le prove dal futuro.
E' così che, a scansione differita, Plonk, il suo aiutante Paulus con il cagnino Tiberius ossessionato dalle palline, la signora Plonk ("l'affascinante signora Plonk") e persino il Primo Ministro Stalk, visitano il futuro, trovandolo, però, ben diverso da quanto si aspettavano.

"Dr. Plonk" è una divertente commedia muta e in bianco e nero, concepita dallo sceggiatore/regista Rolf De Heer nel 2005, in occasione del ritrovamento in una cella frigorifera di circa 700 metri di vecchia pellicola vergine.
L'immagine di voler far passare questi avanzi con ogni probabilità rovinati e scaduti, attraverso una macchina da presa, dando l'effetto di un vecchio film dell'epoca del muto, ha convinto il regista a confezionare questo film dagli aspetti insoliti.

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