martedì 24 settembre 2013

Recensione ADULTERIO ALL'ITALIANA

Recensione adulterio all'italiana




Regia di Pasquale Festa Campanile con Nino Manfredi, Catherine Spaak, Maria Grazia Buccella, Akim Tamiroff, Vittorio Caprioli, Mario Pisu, Tullio Altamura, Gino Pernice

Recensione a cura di peucezia

Pasquale Festa Campanile, regista e scrittore che sarà al culmine della carriera nella seconda parte degli anni Settanta per poi interrompere a causa della morte prematura, firma questa divertente commedia degli equivoci che riprende per la girandola di situazioni le pochades alla francese nel 1966, un anno abbastanza cruciale perché segna il passo tra la prima parte degli anni Sessanta di boom economico ma di relativo provincialismo e la seconda che sente il fiato corto della crisi e nel contempo si apre a realtà meno chiuse e internazionali.

Il titolo della pellicola "chiude" una sorta di trilogia di situazioni sentimentali nostrane, aperta da Germi con il suo "Divorzio all'italiana" nel 1961 e seguita due anni dopo da film di De Sica "Matrimonio all'italiana" con l'inossidabile Sophia Loren.
L'allusione alle due pellicole precedenti nasce dall'enfasi data dalle soluzioni fantasiose che l'italiano ingegna in ogni occasione, compresa quella del rapporto di coppia "scoppiata".

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