mercoledì 11 settembre 2013

Recensione SACRO GRA

Recensione sacro gra




Regia di Gianfranco Rosi con -

Recensione a cura di kowalsky

Ma cosa avranno mai in comune un nobile piemontese dal linguaggio saccente che vive con la figlia, un botanico alla ricerca del rimedio per liberare le palme dall'invasione delle larve divoratrici (!!!), un principe nel suo castello adibito a diverse funzioni (teatro, set cinematografico, ecc.), un barelliere del 118, un anguillaro che vive nel Lungotevere tra i pochi rimasti?
E ancora, due strane donne che conversano in macchina e un maturo attore di fotoromanzi?
Vivono tutti nel Grande Raccordo Anulare, il GRA, l'autostrada urbana più estesa d'Italia (70 km).

Gianfranco Rosi, già autore di documentari molto apprezzati dalla critica, dal respiro - diciamo "universale", realizza con "Sacro GRA" una docu-fiction che, di fatto, libera le labili barriere tra cinema e documentario.
La sorprendente caratteristica del film è la sua indubbia capacità di unire la sperimentazione ad una certa corrente popolare, grazie a una galleria di personaggi "osservati" nella loro dimensione diurna/notturna, e "quasi" privata.

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