Regia di
Anne Fontaine con Robin Wright, Naomi Watts, Ben Mendelsohn, Xavier Samuel, Sophie Lowe, James Frecheville, Gary Sweet, Jessica Tovey, Alyson Standen, Dane Eade
Recensione a cura di JackR
Lil e Roz sono amiche da una vita e così i loro figli, Ian e Tom. I quattro condividono una vita tranquilla e felice in due case vicine in riva all'Oceano Pacifico, da qualche parte in Australia. Il resto del mondo è una seccatura della quale non si può fare a meno (il marito di Roz toglie il disturbo andando ad insegnare a Sidney, mentre Lil, vedova, è addirittura maleducata con i suoi pretendenti). L'equilibrio viene turbato quando Roz e Ian finiscono a letto insieme, prontamente imitati da Tom e Lil. Sistemata anche la questione sessuale, i quattro continuano nel loro morboso idillio per un paio di anni, fin quando Tom non parte per Sidney per lavoro e incontra, finalmente, e probabilmente per la prima volta in vita sua, una coetanea. Lontano dalle grinfie di madre e amante, Tom dà inizio a una serie di eventi inaspettati che, alla fine, non avranno alcun effetto se non quello di annoiare definitivamente il pubblico.
Accanirsi contro produzioni del genere è fin troppo facile. Nonostante la nobile fonte (un racconto del premio Nobel Doris Lessing), "Two Mothers" (o "Adore", o "Perfect Mothers", non si capisce bene quale sia il titolo ufficiale visto che cambia ad ogni occasione, probabilmente per confondere la critica) è la sintesi di tutto ciò che rende un film intollerabile e ridicolo. Una lunghezza eccessiva, sia in assoluto (quasi due ore) sia relativamente a quanto raccontato, un soggetto talmente assurdo che solitamente viene utilizzato come scenario nel cinema porno, una sceneggiatura inesistente ("TUO figlio ha bevuto, quindi MIO figlio resta a casa TUA per assicurarsi che stia bene"... Se vi ricorda qualcosa, è un porno che avete visto, ma con dialoghi peggiori), scelta degli interpreti discutibile, colonna sonora irritante, una regia banale e piatta. Soprattutto, non succede nulla. Dopo quindici minuti scopriamo che le due si sono baciate da ragazze (come se ci fosse ancora il dubbio), dopo quaranta minuti si sono formate le due coppie e il film, di fatto, finisce. Non accade più nulla di significativo (ma restano oltre sessanta minuti da sorbirsi). Quando qualcosa accade, il comportamento dei quattro è talmente irrazionale e ingiustificabile che impedisce qualunque empatia o il minimo interesse da parte dello spettatore. Anzi, l'impermeabilità della doppia coppia al dolore che il loro comportamento causa nel prossimo (mariti, amici, mogli, figli) rende ancora più improbabile partecipare emotivamente alla vicenda.
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