Recensione diana - la storia segreta di lady d.
Recensione a cura di peucezia
Diana, inquadrata di spalle è a Parigi e sta preparandosi per uscire ma sembra quasi che "senta" che sta per accadere qualcosa; è così per poi tornare al 1995 con l'abusato mezzo del flashback che inizia la pellicola, biopic su lady Diana Spencer, principessa di Galles e madre del futuro re William, in realtà basato essenzialmente su una biografia romanzata di Kate Snell.
"Diana - La storia segreta di Lady D." enfatizza l'idea di una principessa triste, prigioniera del suo ruolo in una gabbia dorata, con decine di domestici ma fondamentalmente sola. Le prime sequenze della storia sono lente con abbondanza di primi piani e di inquadrature minuziose sullo sfarzo elegante della residenza della giovane principessa, nonché sugli abiti di Diana, copie esatte dell'abbigliamento della vera lady D.
La seconda parte della vicenda scade nel sentimentale puro perché focalizza in maniera assoluta l'incontro e la successiva relazione sentimentale che Lady D. intrecciò con il cardiochirurgo pakistano Hasnat Khan. In questa love story travagliata il regista (il tedesco Oliver Hirschbiegel) inserisce in sottofondo la delicata canzone di Jacques Brel "Ne me quitte pas", giochi e corse sull'erba e un pizzico di tendenza stalker da parte della Diana in crisi e un'ironia angloteutonica che vede al cancello di Kensington in servizio 24 ore su 24 sempre le tre solite ammiccanti guardie.
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