Recensione moonrise kingdom - una fuga d'amore
Recensione a cura di julian (voto: 9,0)
"Spero che il tetto voli via e che io venga risucchiato nello spazio. Staresti meglio senza di me".
Walt Bishop
L'ultima fatica di Wes Anderson, al settimo lungometraggio, esce attesissima nei cinema degli States nel Maggio 2012, dopo aver aperto il 65° Festival di Cannes. Il regista, dopo averci abituato a una produttività con cadenza triennale, si presenta puntuale all'appuntamento coi fan (l'ultimo film infatti risale al 2009), che negli ultimi anni si sono moltiplicati in numero, complice il suo stile chiacchierato che trova facile linfa nei passaparola tra amici, e in aspettative.
Del resto il suo curriculum recita: "Un colpo da dilettanti", film nato da un cortometraggio autoprodotto e che testimonia la caparbietà del ragazzo; "Rushmore", prime prove di stile; "I Tenenbaum", manifesto del cinema Andersoniano scritto nero su bianco e passo verso la consacrazione definitiva al grande pubblico; "Le avventure acquatiche di Steve Zissou", prove di esasperazione dello schema base; "Il treno per il Darjeeling", piccole variazioni sul tema base; "Fantastic Mr. Fox", sperimentazione di una tecnica diversa, ma stessa pasta.
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