Recensione escape plan - fuga dall'inferno
Recensione a cura di JackR
Evadere da carceri di massima sicurezza è il lavoro di Ray Breslin (Sylvester Stallone). Lo schema è semplice: una falsa identità, un contatto interno, uno esterno e uno studio meticoloso della struttura e delle abitudini dei secondini. Quando trova il punto debole, Breslin mette in atto il piano di fuga, esce e rientra per spiegare al direttore del carcere cosa non funziona nella sua struttura. Il lavoro offerto dalla CIA a Breslin è diverso dal solito: il carcere da cui dovrà evadere è una struttura segreta e privata, una nuova Guantanamo in cui i governi di tutto il mondo vogliono far sparire terroristi, rivoluzionari e criminali. I dubbi etici e deontologici vengono messi a tacere da un robusto assegno di cinque milioni di dollari e Breslin, nonostante le preoccupazione del suo team (50 Cent, esperto hacker e Amy Ryan, inutile quota rosa), accetta la sfida.
Il traumatico trasporto in prigione è solo l'inizio di un incubo: una volta giunto alla "Tomba", Breslin scopre di essere stato incastrato. Il suo contatto interno non esiste e il direttore Hobbs (Jim Caviezel) non crede alla sua storia: qualcuno lo vuole rinchiuso per sempre in un carcere evidentemente progettato secondo i suoi stessi rapporti su come migliorare le misure sicurezza. Emil Rottmayer (Arnold Schwarzenegger), imprigionato per i suoi trascorsi con il misterioso criminale informatico Mannheim, è l'unico detenuto che si mostra amichevole nei confronti di Breslin e i due decidono di allearsi contro il sadico Hobbs per progettare un disperato piano di fuga.
Seguono pretestuose scazzottate, sparatorie con guardie dalla pessima mira, battute senza senso, finale di prammatica.
L'incontro cinematografico del secolo (scorso), e non ce ne vogliano De Niro e Pacino che pure ci hanno provato con "Sfida Senza Regole", è un fuoco d'artificio bagnato, ma soprattutto, ed è una brutta notizia per i fan di Arnie, "Escape Plan" è un classico film di Stallone. Schwarzenegger è lo specchietto per le allodole per incuriosire e ingolosire un certo pubblico, ma il suo Rottmayer non è di certo il tipico personaggio dell'attore austriaco, e non rende giustizia in alcun modo alla sua filmografia. Al contrario, da "Fuga per la vittoria" a "Sorvegliato Speciale", Stallone ha una certa esperienza in fatto di carcere duro ed evasioni, per non parlare del fatto che anche Breslin ha un passato tormentato con cui fare i conti, come quasi tutti i personaggi interpretati da Stallone.
Proprio "Sorvegliato Speciale" è il film che più ricorda "Escape Plan", che aggiunge un tocco distopico con i secondini mascherati e l'uso della tecnologia (riportando alla mente un altro classico degli anni Ottanta, "2013 la Fortezza" con Christopher Lambert) e aggiorna lo stereotipo del detenuto comune da nero/latino a arabo musulmano.
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