mercoledì 5 maggio 2004

Recensione LUTHER

Recensione luther




Regia di Eric Till con Joseph Fiennes, Sir Peter Ustinov, Alfred Molina, Bruno Ganz, Claire Cox, Jonathan Firth

Recensione a cura di fromlucca

Il film ambientato nel 1500, narra il travagliato cammino del monaco tedesco Martin Lutero interpretato da Joseph Fiennes, certo meno in forma che in "Shakespare in love".
Si narra come Lutero condusse il popolo, con le sue 95 tesi, ad opporsi alle leggi della Chiesa romana, dei papi e dei concili: una Chiesa che assicurava posti in paradiso dietro pagamento di indulgenze, una Chiesa più arroccata al diritto canonico e ai giochi di potere, che a seguire le Sacre Scritture.
Filmicamente non siamo di fronte ad un capolavoro. Il film si lascia vedere molto bene nella prima parte, fino a quando Lutero è chiamato a pronunciare una revoca delle sue tesi davanti ai rappresentanti di Papa Leone X.

Il dialogo da spunti di riflessione, che lo spettatore è libero di agganciare anche alla storia contemporanea, perché sicuramente la Chiesa di Roma è fatta di uomini, ed in quanto tali sbagliano e rientrano spesso nei giochi di potere anche adesso.
Film quindi interessante per approfondire, specialmente per noi Italiani. Per aprire un po' gli occhi oltre la nostra cultura cattolica, che ci insegna i comandamenti della Bibbia aggiornandoli a suo modo rispetto al libro Esodo. Nel film proprio Lutero cita il secondo comandamento , quel "Non farsi immagini" (secondo comandamento dalla Bibbia) che è stato cancellato dalla catechesi cattolica: le chiese infatti ne sono piene di immagini, e sono state approvate ed autorizzate, dopo molte discussioni, dal Concilio ecumenico di Nicea del 787.
Approfondire, dicevo: scoprire come sono stati introdotti precetti come "non commettere atti impuri", che invece non compaiono negli originali 10 comandamenti, se non sotto forma di "Non commettere adulterio". Forse due cose diverse, credo io, pur sapendo poco di teologia.

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