lunedì 31 maggio 2004

Recensione PRIMO AMORE

Recensione primo amore




Regia di Matteo Garrone con Vitaliano Trevisan, Michela Cescon

Recensione a cura di Dulcinea

"Primo amore". Perché "Primo amore"? Chi ha una minima conoscenza dei fatti di cronaca che il film narra si sarà chiesto il motivo di questo titolo, da essi apparentemente tanto distante.
La distanza però non è tale se nel concetto celeste di amore si fanno entrare le debolezze umane, le ossessioni e il disequilibrio (de)generato dal possesso.

Sullo sfondo il Veneto del più grande amore letterario, che di shakespeariano ha però solo il connubio fra passione e tragedia. Nelle immagini due vittime. Sonia è una bella ragazza, serena e sorridente, martire manifesta di un sentimento gioioso che si scopre deviato. Vittorio è ombroso, concentrato su se stesso, malato, il persecutore impietoso che subisce un carnefice ancora più feroce: la sua mente.
Si incontrano, verosimilmente attraverso una specie di annuncio, e si poggiano l'uno sull'altro, divengono l'uno il progetto dell'altro. Lei creta nelle sue mani, lui tiranno da assecondare nella insana speranza di poter essere così fonte di guarigione.

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