Recensione carrie - lo sguardo di satana
Recensione a cura di stefano76 (voto: 9,0)
Tratto dal romanzo d'esordio di Stephen King e uscito nel lontano 1976, Carrie è il film che, di fatto, ha lanciato più carriere di qualunque altro: quella da regista di Brian De Palma, che si impose al grande pubblico dopo alcuni film di nicchia, quella di Stephen King come scrittore, che dopo l'uscita del film moltiplicò esponenzialmente le vendite dei suoi libri, e quella di due attori allora agli inizi che presero parte alla pellicola: Sissy Spacek e John Travolta.
Un film, quindi, destinato ad avere fortuna ma che all'uscita in sala, nonostante il successo di pubblico al botteghino, venne snobbato dalla critica e tacciato come trash-movie di serie B. Però, come spesso accade in questi casi, l'effettivo valore del film è stato poi rivalutato e la pellicola imitata e citata in tantissimi film, diventando il capostipite di un filone horror che sarebbe andato poi di moda durante tutti i successivi anni '80: quello dell'horror di ambientazione studentesca con escursioni nella commedia nera.
La trama racconta infatti di Carrie, una ragazza goffa derisa dalle compagne di classe e tormentata da una madre pazza e bigotta, che scopre di avere dei poteri telecinetici con cui è in grado di controllare gli oggetti usando la forza del pensiero. Dopo essere stata invitata al ballo di fine anno della scuola e dopo aver subito l'ennesimo, terribile scherzo da parte delle compagne che la umiliano davanti a tutti facendole cadere addosso una secchiata di sangue, Carrie scatena i suoi poteri, ormai incontrollabili, provocando una catastrofe.
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