Recensione il posto delle fragole
Recensione a cura di paul (voto: 10,0)
"Dov'è l'amico che il mio cuore ansioso
ricerca ovunque senza avere mai riposo...
Finito il dì ancor non l'ho trovato
e resto sconsolato...
La Sua presenza è indubbia ed io la sento
in ogni fiore e in ogni spiga al vento...
L'aria che io respiro e dà vigore
del Suo Amore è piena.
Nel vento dell'estate
la Sua voce intendo"
(Ingmar Bergman, Il posto delle fragole, 1957)
Più il corpo invecchia, più l'anima cresce e prende vigore verso una sete di verità ed infinito. Forse la causa vera del malessere del secolo scorso e di quello in cui siamo appena entrati è proprio quello di non preoccuparsi più della morte, o meglio, di non pensarci. In una società in cui conta solamente l'apparire, sembra quasi che la morte voglia essere nascosta, e non inserita quindi nel ciclo naturale della vita. Ci accorgiamo di essere vivi proprio grazie alla morte. Ecco, "Il posto delle fragole", uno dei capolavori della storia del cinema, può essere proprio considerato una riflessione sul ciclo della vita, che si conclude con la morte.
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