Recensione respiro
Recensione a cura di peucezia
Emanuele Crialese, mancata nomination per il recente "Nuovomondo", si è fatto conoscere dal pubblico cinematografico con il film "Respiro", in realtà sua opera seconda, uscita sugli schermi qualche anno fa. La regia di Crialese, particolare per la tematica scelta, si mostra forse spesso troppo intellettuale, costringendo lo spettatore a concentrarsi sulle immagini per cercarne il recondito significato.
L'opera, originale e ricca di citazioni cinematografiche, è affidata quasi totalmente ad attori poco noti; caratteristica questa che le conferisce un taglio quasi neorealistico unito anche all'ambientazione squisitamente mediterranea, con sequenze girate perlopiù in esterni sotto un sole abbacinante e privilegiando i colori tipici del nostro Sud: l'azzurro di mare e cielo, il giallo del sole, il rosso ed il bianco delle case. Al di là da questa connotazione esclusivamente "visiva" la storia può definirsi come un ritratto dell'alienazione nel senso più ampio del termine, laddove alienato significa allontanato, distante.
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