mercoledì 5 dicembre 2012

Recensione ROSSO SANGUE

Recensione rosso sangue




Regia di Leos Carax con Michel Piccoli, Juliette Binoche, Denis Lavant, Julie Delpy

Recensione a cura di Fiaba (voto: 9,0)

Cantore notturno di 'anime salve', di amori borderline compressati nella follia, nell'(auto)distruttivismo di una grammatica slegata dalla logica costituzionalizzata, Leos Carax fonde l'inquietudine dei tratti e delle tonalità del suo cinema a racconti quasi favolistici, a impressioni di vita, e - di nuovo, come sempre - ad un amour fou involuto nelle periferie del dolore e dell'assenza, alla miseria della società che si scontra con il più alto dei sentimenti - astratto e tangibile, materico, carnale. Vedere (e sentire) il capolavoro "Gli amanti del Pont Neuf" per creder-ci. E, prima ancora, questo "Rosso sangue".

Siamo in un film di Leos Carax; siamo in contatto coi fantasmi, siamo a colloquio con le ombre, siamo in un universo percettivo dove la storia è solo un riflesso inconscio, torrenziale, intradiegetico. Dove contano solo alcuni, spuri elementi. E dunque, abbiamo: una banda di malviventi; un ragazzo dall'approccio ai limiti dell'autismo arruolato nella suddetta gang; una storia d'amore dall'armonia bucolica e intermittente, prima, un'altra che è visione notturna afasica e irrequieta, poi. Dei personaggi immersi in un'ambientazione apocalittico-metaforico-metamorfica: si lotta per fermare una malattia estrema, che fa sì che l'unione carnale privata del sentimento provochi la proliferazione della morte. Un po' come punire chi gira senza sentir scorrere il film nelle vene, come chi guarda senza sentir esondare la celluloide nel sangue.

[...]

Leggi la recensione completa del film ROSSO SANGUE su filmscoop.it

Nessun commento: