giovedì 9 gennaio 2014

Recensione C'ERA UNA VOLTA A NEW YORK

Recensione c'era una volta a new york




Regia di James Gray con Marion Cotillard, Joaquin Phoenix, Jeremy Renner, Angela Sarafyan, Antoni Corone, Dylan Hartigan, Dagmara Dominczyk, Ilia Volokh, Glenn Fleshler, Susan Gardner

Recensione a cura di marcoscafu

1921. Ellis Island è l'anticamera per tutti gli immigranti che aspirano alla cittadinanza statunitense.
Dalla Polonia arrivano le sorelle Cybulski, i cui destini prendono da subito strade diverse. Magda (Angela Sarafyan, "Il potere dei soldi") è malata e la mettono in quarantena, mentre Ewa (Marion Cotillard, "Midnight in Paris" e "Un' ottima annata") viene notata da un "magnaccia" locale, Bruno (Joaquin Phoenix, "Il gladiatore" e "The master"), che la spinge a prostituirsi.
Costretta alla lotta per la sopravvivenza sua e della sorella che abbisogna di soldi per pagare le cure, lo sfruttamento del corpo sembra l' unica soluzione possibile, soprattutto dopo essere stata abbandonata anche dalla parte della famiglia presente a New York, ovvero la zia Edyta (Maja Wampuszyc) e lo zio Voytek (Ilia Volok ("La guerra di Charlie Wilson"). L' unica luce per Ewa sembra provenire dal cugino di Bruno, l' illusionista Orlando (Jeremy Renner, "The Avengers" e "The hurt locker"), che si innamora di lei e le propone un piano per riprendere Magda su Ellis Island e fuggire insieme. Quando tutto sembra volgere al meglio, ecco però farsi avanti la gelosia di Bruno, infatuato fin dal primo momento della bella immigrante polacca. Lo scontro risulterà fatale nel destino di entrambi i cugini, ma non fermerà Ewa dalla sua ferma volontà di ricongiungersi con la sorella.

Esiste un solo appunto da muovere a questo meraviglioso nuovo film di James Gray ("Little Odessa" e "Two lovers"), e non riguarda né il regista, né gli attori, né nulla altro che abbia a che vedere con la pellicola stessa. La critica è tutta per la simpatica scelta italica nella traduzione del titolo. L'originale, "The immigrant", è perfetto. Attinente. Esaustivo. Dice già cosa si sta per vedere. E le prime inquadrature su Ellis Island riportano immediatamente anche ad un periodo storico ben definito: dal 1892 al 1954 l'antico arsenale militare fu il punto di ingresso per gli immigranti che sbarcavano negli Stati Uniti. Detto questo, la domanda è la seguente: per quale accidenti di motivo in Italia deve cambiare completamente e diventare "C'era una volta a New York"?, perché dare come titolo, a qualsiasi film che non sia nell'originale "Once upon a time", il pretenzioso "C' era una volta in Vattelappesca"? Gli spettatori non sono scemi e hanno memoria, sanno cosa si va a ricordare con un nome del genere. Qualcuno meno smaliziato inevitabilmente "abbocca" al trappolone escogitato per attirare più gente possibile, e così facendo non si rende buon servigio ad un film che non ha bisogno di nessun favore. Perché è bello. Molto.

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