lunedì 18 luglio 2005

Recensione LA SPETTATRICE

Recensione la spettatrice




Regia di Paolo Franchi con Barbora Bobulova, Andrea Renzi, Brigitte Catillon, Matteo Mussoni, Chiara Picchi

Recensione a cura di GiorgioVillosio

Valeria, interprete simultanea torinese, vive una vita dissociata, tra un lavoro che la aliena, e la dimensione onirica di un amore vissuto a distanza, attraverso una finestra. L'amato bene (Massimo), all'oscuro di tutto, passa giornate solitarie dedicando amorevoli cure al suo cane, eterna mente spiato dalla giovane attraverso i vetri: cortina simbolica della difficoltà nell'accorciare le distanze relazionali.
L'amato, ricercatore scientifico di vaglia, decide poi di trasferirsi a Roma, recuperando un rapporto sentimentale difficile ed irrisolto con una ex amante, non più giovane e piuttosto problematica.
Sentendosi perduta, la giovane Valeria, lo insegue nella capitale fino ad entrare in confidenza con la di lui amante, sempre di nascosto; in tal modo arriva ad una conoscenza diretta con Massimo, velata e sussiegosa, che sfocerà, infine, in un sentimento vero da parte di lui, dopo la rottura definitiva con l'amante di un tempo. Ed ecco che la giovane, di fronte all'ipotesi inopinata di dare corpo reale ad una relazione vera, decide di fuggire, tornando a Torino.

Il film ha aspetti davvero interessanti sul piano formale e su quello tematico.
Parte con ritmi molto lenti, ma non tediosi, essenziali per entrare nella psicologia del personaggio femminile: e qui la splendida fotografia gioca un ruolo davvero importante, dipingendo una Torino caotica e indistinta, e indugiando a lungo sulla vita vissuta tra quattro muri, con sfumature impressionistiche; che si ripeteranno durante tutta la protezione, con l'abbinamento sapiente del sonoro. Decisamente superlativa, contributo fondamentale alla riuscita del film, la recitazione, in particolare delle due attrici; molto sofferta e drammatica quella della francese Brigitte Catillon, che impersona l'ex amante: ma ancor più quella di Barbara Bobulova (Valeria); per noi una, vera scoperta. L'intensità dell'espresslone, la capacltà di comunicare con lo sguardo, in modo preteritivo, dà alla figura della giovane un che di ieratico e spirituale, come in certe iconografie sacre. Un'attrice a nostro avviso di raro talento, col fascino speciale della Adjani delle origini. Nel suo complesso, di storia e di atmosfera, il film è destinato a piacere molto alle donne, per il taglio romantico e le suggestioni emotive degli amori sognati e mai realizzati.

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